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Sergey Shutov – Icastica
La prima personale in Italia di Sergey Shutov propone una selezione di opere recenti e un progetto site-specific, Books Project
Comunicato stampa
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Sergey Shutov è un artista noto in tutto il mondo e particolarmente a Venezia, dove ha rappresentato la Federazione Russa alla Biennale del 2001, occasione in cui ha esposto la ormai famosa installazione Abakus e ha partecipato nel 2004 alla mostra collettiva Orien Inn, presso il Palazzo Pesaro Papafava.
La prima personale in Italia di Sergey Shutov propone una selezione di opere recenti e un progetto site-specific, Books Project.
Non ci sono camuffamenti, l’ornamento non trova spazio nelle sue opere. L’oggetto è riportato “tale e quale”. Sergey Shutov nella serie di dipinti Sky…Sky si appropria dell’iconografia di regime, con i suoi oggetti-feticcio, e immagini di aerei, missili, elicotteri si stagliano da sfondi che ricordano nella composizione geometrica delle linee i manifesti di propaganda. Ma i simboli non sono solo quelli dell’Unione Sovietica e in un altro ciclo di dipinti Russian Pop Art Shutov ritrae John Lennon, Andy Warhol utilizzando i modi della figurazione pop: uso di colori non mescolati, modi del disegno tecnico e dell’immagine pubblicitaria. L’intervento si sposta dalla “creazione” al “montaggio”. Nell’installazione A.K.M./Association of Karma Modifications monta all’interno di ogni singola canna dei cinque kalaschnikow appesi al muro simboli religiosi e culturali come la croce, la stella di David: sono gli obiettivi colpiti o da colpire.
La traslazione e il trasferimento di segni, di simboli, rimossi dai luoghi del politico, del sociale, del costume, vengono ad occupare il territorio dell’arte, attraverso tecniche di decontestualizzazione, accostamento e risignificazione, co-optando le avanguardie e l’iconografia del realismo socialista. La sintesi più efficace dei diversi impulsi che animano la sua arte e che trovano origine nelle diverse correnti artistiche del Novecento abita in Books Project, progetto site-specific dove i libri riportati “tali e quali”, trattati come oggetti-scultura appesi al muro, si accostano e si intersecano, creando una composizione in cui le figure ultraeconomiche della geometria euclidea acquistano una dimensionalità fisica.
Sergey Shutov impiega una gestualità anonima con cui riorganizza materiali preesistenti, muovendosi dentro il grande universo di un vocabolario, di un lessico, giocando di accostamenti tra vocaboli e vocaboli, secondo un metodo da cui l’espressività intesa come categoria è bandita. Il gesto non è mai velato ma dichiarato con forza e le icone del nostro tempo vengono restituite con icastica freddezza.
La prima personale in Italia di Sergey Shutov propone una selezione di opere recenti e un progetto site-specific, Books Project.
Non ci sono camuffamenti, l’ornamento non trova spazio nelle sue opere. L’oggetto è riportato “tale e quale”. Sergey Shutov nella serie di dipinti Sky…Sky si appropria dell’iconografia di regime, con i suoi oggetti-feticcio, e immagini di aerei, missili, elicotteri si stagliano da sfondi che ricordano nella composizione geometrica delle linee i manifesti di propaganda. Ma i simboli non sono solo quelli dell’Unione Sovietica e in un altro ciclo di dipinti Russian Pop Art Shutov ritrae John Lennon, Andy Warhol utilizzando i modi della figurazione pop: uso di colori non mescolati, modi del disegno tecnico e dell’immagine pubblicitaria. L’intervento si sposta dalla “creazione” al “montaggio”. Nell’installazione A.K.M./Association of Karma Modifications monta all’interno di ogni singola canna dei cinque kalaschnikow appesi al muro simboli religiosi e culturali come la croce, la stella di David: sono gli obiettivi colpiti o da colpire.
La traslazione e il trasferimento di segni, di simboli, rimossi dai luoghi del politico, del sociale, del costume, vengono ad occupare il territorio dell’arte, attraverso tecniche di decontestualizzazione, accostamento e risignificazione, co-optando le avanguardie e l’iconografia del realismo socialista. La sintesi più efficace dei diversi impulsi che animano la sua arte e che trovano origine nelle diverse correnti artistiche del Novecento abita in Books Project, progetto site-specific dove i libri riportati “tali e quali”, trattati come oggetti-scultura appesi al muro, si accostano e si intersecano, creando una composizione in cui le figure ultraeconomiche della geometria euclidea acquistano una dimensionalità fisica.
Sergey Shutov impiega una gestualità anonima con cui riorganizza materiali preesistenti, muovendosi dentro il grande universo di un vocabolario, di un lessico, giocando di accostamenti tra vocaboli e vocaboli, secondo un metodo da cui l’espressività intesa come categoria è bandita. Il gesto non è mai velato ma dichiarato con forza e le icone del nostro tempo vengono restituite con icastica freddezza.
04
marzo 2006
Sergey Shutov – Icastica
Dal 04 marzo al 23 aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA RIZZO PROJECT ROOM
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16.30 – 19.30, martedì 10.00- 12.30 e su appuntamento
Vernissage
4 Marzo 2006, ore 18,30
Autore
Curatore