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Sergi Barnils
La personale di Barnils presenterà una quindicina di lavori nei quali il disegno viene declinato, con la tecnica dell’encausto, su tele e tavole. E’ l’emozione il motore della pittura dell’artista, che si sposa con l’energia dei colori. Barnils allude all’infanzia come origine dell’immaginazione.
Comunicato stampa
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Barnils, artista catalano nato in Africa Equatoriale nel 1954, vive e lavora a Barcellona. Le sue opere sono molto apprezzate dal pubblico e dalla critica ben oltre i confini della Spagna; suoi collezionisti si trovano in Germania, in Austria e in Italia.
Dopo esordi in cui si è confrontato con le maggiori correnti dell’arte contemporanea (dagli Impressionisti a Cézanne, da Masson agli Informali), è approdato ad una personalissima sintesi tra i colori e le suggestioni della tradizione catalana e una pittura primordiale carica di segni e visoni.
L’iniziale amore per il paesaggio ha lasciato il posto ad una rappresentazione che è pura sintesi spaziale attraverso un segno deciso e penetrante, sottile e incisivo.
La cifra dell’arte di Barnils è una fitta trama di segni e simboli, che con il suo andamento ritmico e ondulato riempie tutto lo spazio disponibile sulla superficie dell’opera, pur rispettandone rigorosamente i confini.
La personale di Sergi Barnils presenterà una quindicina di lavori, nei quali il disegno, viene declinato con la tecnica dell’encausto, su tele e tavole: la qualità materica e opaca della cera si offre come una lavagna su cui tracciare immagini del mondo reale, però sfocate e deformate, poi stilizzate fino all’astrazione.
Il suo linguaggio è semplice, essenziale, la sua pittura è una personalissima fusione tra i colori e le suggestioni della tradizione catalana e una pittura primordiale fatta di graffiti e visioni misteriose; richiama alla mente i segni forti e irregolari delle prime pitture parietali e la spontaneità dei disegni infantili.
“Pedra d’àgata”, il titolo della mostra, rimanda alle pietre preziose con le quali è incastonato
il muro della Nuova Gerusalemme, elemento fortemente connotativo da un punto di vista religioso, sul quale l’artista si è soffermato.
Dopo esordi in cui si è confrontato con le maggiori correnti dell’arte contemporanea (dagli Impressionisti a Cézanne, da Masson agli Informali), è approdato ad una personalissima sintesi tra i colori e le suggestioni della tradizione catalana e una pittura primordiale carica di segni e visoni.
L’iniziale amore per il paesaggio ha lasciato il posto ad una rappresentazione che è pura sintesi spaziale attraverso un segno deciso e penetrante, sottile e incisivo.
La cifra dell’arte di Barnils è una fitta trama di segni e simboli, che con il suo andamento ritmico e ondulato riempie tutto lo spazio disponibile sulla superficie dell’opera, pur rispettandone rigorosamente i confini.
La personale di Sergi Barnils presenterà una quindicina di lavori, nei quali il disegno, viene declinato con la tecnica dell’encausto, su tele e tavole: la qualità materica e opaca della cera si offre come una lavagna su cui tracciare immagini del mondo reale, però sfocate e deformate, poi stilizzate fino all’astrazione.
Il suo linguaggio è semplice, essenziale, la sua pittura è una personalissima fusione tra i colori e le suggestioni della tradizione catalana e una pittura primordiale fatta di graffiti e visioni misteriose; richiama alla mente i segni forti e irregolari delle prime pitture parietali e la spontaneità dei disegni infantili.
“Pedra d’àgata”, il titolo della mostra, rimanda alle pietre preziose con le quali è incastonato
il muro della Nuova Gerusalemme, elemento fortemente connotativo da un punto di vista religioso, sul quale l’artista si è soffermato.
18
settembre 2008
Sergi Barnils
Dal 18 settembre al 06 novembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA EVENTINOVE
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 36, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 13- 19,30
Vernissage
18 Settembre 2008, ore 18,30
Autore
Curatore