“Novafood 3 ” è la nuova opera della serie dedicata a “Progetto Novafood”, iniziata nel 2002 e conclusa recentemente, installazione-denuncia sull’uso improprio della bio-ingegneria agro-alimentare nelle mani delle compagnie chimico-farmaceutiche impegnate a conquistare e monopolizzare il mercato delle semenze e del cibo.
Il tema OGM continua a guadagnare spazio nelle testate giornalistiche e pare non trovare una giusta soluzione a tutela del consumatore, proprio recentemente sono state scoperte coltivazioni OGM in Italia, seminate ad insaputa dei coltivatori.
Solo il Piemonte ha avuto il coraggio/dovere di ordinare la distruzione totale delle coltivazioni mentre altre regioni hanno voluto destinare il prodotto ad altri usi, ad esempio per produrre energia alternativa, dando, seppur indirettamente, motivo ad aumentare le produzioni.
Stesso stimolo viene dato dalla proposta di indicare sull’etichetta la presenza di materiale geneticamente modificato, ulteriore tentativo per inserire gli OGM in produzione su larga scala.
Il “Progetto Novafood” vuole avvicinarsi al consumatore attraverso una forma artistica, descrivendo ironicamente cosa potrebbe accadere in un immaginario fantastico, inserendo parti del DNA di un animale all’interno del DNA di un vegetale.
Sergio Barboni dà inizio a “progetto Novafood” nel 2000, continuando il percorso iniziato nel ’96 sul riciclaggio dei rottami come atto di denuncia nei confronti della società consumistica (fuga dalla rottamazione coatta, dal ’96 al ’00)