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Sergio Calatroni – La traccia del Tempo
Una riflessione sull’azione che il tempo ha sulle cose. Sul principio poetico del cambiamento e della trasformazione, come energia creativa nella natura e nella societa’ dell’uomo, dove diventa funzione espressiva, di comunicazione, di progetto e della ricerca dell’identita’.
Comunicato stampa
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La natura racconta. La natura plasma.
Anche le grandi rocce si muovono. Le montagne cambiano il loro disegno. La pioggia, il caldo, il ghiaccio, l’acqua, la sabbia, il fuoco, lavorano di fino le materie del pianeta terra.
Tutto lentamente si trasforma. Cicli di cambiamento continuo. Quello che sembra apparentemente immutabile e’ una sequenza di lentissimi, continui riadattamenti senza fine.
Il processo in devenire della natura non conosce soste. La vita e’ movimento.
Il tempo si prende tempo per realizzare il suo infinito lavoro e lascia sulle cose del creato la sua impronta, le tracce del tempo appunto.
Tutto e’ disegno, dettaglio, progetto. Un granello di sabbia ingrandito diventa una cattedrale maestosa. Un cristallo di Pirite ha la forma di un volume simmetrico a facce pentagonali. Ognuno degli spigoli dei suoi lati e’ perfettamente rifinito. Una macchina non potrebbe fare di meglio.
L’uomo ha imparato dalla natura, osservandola nel dettaglio. La ruota nasce dall’idea di un sasso rotondo che rotola lungo il fianco di una collina.
Un ponte e’ nato ispirato da una foglia caduta e casualmente e posata tra due sassi.
Il progetto, il disegno, nasce da un bisogno reale dell’uomo, da una sua necessita’ contingente e dalla maniera meno dispendiosa per risolverla, utilizzando le risorse del luogo e del monento. Adattamento e riadattamento continuo dell’uomo. Anche lui subisce l’influsso delle tracce del tempo. Anche lui lascia le sue tracce disperse nel tempo del suo passaggio.
In concreto l’accurata osservazione delle cose, e’ una forma di studio, una ricca sorgente d’informazione e l’inizio del lavoro di rimodellamento delle idee e la parte iniziale da dove parte il progetto. Compare e osservare , poi realizzare a immagine di qualche cosa.
I gradevoli degrade’ di colori rossi e bruni delle rocce del Gran Canyon, National Park, Arizona, che i turisti fotografano al tramonto , hanno avuto bisogno di due bilioni di anni di aggiustamenti geologici per essere pronti per una foto ricordo.
La bellezza fa parte della natura, e l’uomo natura a sua volta, non puo’ farne a meno. L’occhio e il cuore cercano la bellezza. La bellezza e’ il nutrimento dello spirito.
Le idee cambiano la societa’. Le idee nascono da appasionate ricognizioni della mente attorno alle cose visibili e quelle invisibili che sono ancora da creare. Emozione del creare. Ecco un'altra fonte di piacere insostituibile per l’uomo. Questo e’ il risulato del suo modo di guardare il mondo e di intepretarlo.
La mostra intitolata Le Tracce del Tempo e’ una riflessione sull’azione che il tempo ha sulle cose.
Sul principio poetico del cambiamento e della trasformazione, come energia creativa nella natura e nella societa’ dell’uomo, dove diventa funzione espressiva, di comunicazione, di progetto e della ricerca dell’identita’.
Anche le grandi rocce si muovono. Le montagne cambiano il loro disegno. La pioggia, il caldo, il ghiaccio, l’acqua, la sabbia, il fuoco, lavorano di fino le materie del pianeta terra.
Tutto lentamente si trasforma. Cicli di cambiamento continuo. Quello che sembra apparentemente immutabile e’ una sequenza di lentissimi, continui riadattamenti senza fine.
Il processo in devenire della natura non conosce soste. La vita e’ movimento.
Il tempo si prende tempo per realizzare il suo infinito lavoro e lascia sulle cose del creato la sua impronta, le tracce del tempo appunto.
Tutto e’ disegno, dettaglio, progetto. Un granello di sabbia ingrandito diventa una cattedrale maestosa. Un cristallo di Pirite ha la forma di un volume simmetrico a facce pentagonali. Ognuno degli spigoli dei suoi lati e’ perfettamente rifinito. Una macchina non potrebbe fare di meglio.
L’uomo ha imparato dalla natura, osservandola nel dettaglio. La ruota nasce dall’idea di un sasso rotondo che rotola lungo il fianco di una collina.
Un ponte e’ nato ispirato da una foglia caduta e casualmente e posata tra due sassi.
Il progetto, il disegno, nasce da un bisogno reale dell’uomo, da una sua necessita’ contingente e dalla maniera meno dispendiosa per risolverla, utilizzando le risorse del luogo e del monento. Adattamento e riadattamento continuo dell’uomo. Anche lui subisce l’influsso delle tracce del tempo. Anche lui lascia le sue tracce disperse nel tempo del suo passaggio.
In concreto l’accurata osservazione delle cose, e’ una forma di studio, una ricca sorgente d’informazione e l’inizio del lavoro di rimodellamento delle idee e la parte iniziale da dove parte il progetto. Compare e osservare , poi realizzare a immagine di qualche cosa.
I gradevoli degrade’ di colori rossi e bruni delle rocce del Gran Canyon, National Park, Arizona, che i turisti fotografano al tramonto , hanno avuto bisogno di due bilioni di anni di aggiustamenti geologici per essere pronti per una foto ricordo.
La bellezza fa parte della natura, e l’uomo natura a sua volta, non puo’ farne a meno. L’occhio e il cuore cercano la bellezza. La bellezza e’ il nutrimento dello spirito.
Le idee cambiano la societa’. Le idee nascono da appasionate ricognizioni della mente attorno alle cose visibili e quelle invisibili che sono ancora da creare. Emozione del creare. Ecco un'altra fonte di piacere insostituibile per l’uomo. Questo e’ il risulato del suo modo di guardare il mondo e di intepretarlo.
La mostra intitolata Le Tracce del Tempo e’ una riflessione sull’azione che il tempo ha sulle cose.
Sul principio poetico del cambiamento e della trasformazione, come energia creativa nella natura e nella societa’ dell’uomo, dove diventa funzione espressiva, di comunicazione, di progetto e della ricerca dell’identita’.
16
aprile 2008
Sergio Calatroni – La traccia del Tempo
Dal 16 al 21 aprile 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIO WHITE STAR ADVENTURE
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 10.00-20.30
Vernissage
16 Aprile 2008, ore 18.00
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