Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sergio Camplone – Mainland
Il lavoro di Sergio Camplone racconta una duplice visione dell’architettura: guscio protettivo che stabilisce un confine e immagine destabilizzante, responsabile di una spersonalizzazione dell’individuo. Attraverso questo ultimo lavoro ci mostra recenti paesaggi completamente stravolti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quello che si vede oggi, dopo diversi anni dall’inizio del suo lavoro, è una sorta di atlante delle varie possibili forme di alterazione del territorio da parte di chi le percorre, un accumulo di tessere, di registrazioni moltiplicabili per un numero illimitato di episodi, che ci parlano della capacità dei comportamenti umani e sociali di mutare il paesaggio, di farsi essi stessi paesaggio.
Il suo ultimo lavoro Mainland, è un’incursione nei territori antropizzati delle cave di Apricena, luoghi invisibili eppure familiari con i cui prodotti interagiamo quotidianamente, capaci di suscitare allo stesso tempo attrazione e repulsione, seduzione e paura. “Le immagini di Sergio Camplone, raccontano di questa bellezza, colgono le sue continue mutazioni, catturano la drammaticità profonda di un paesaggio duro, lacerante e lacerato e nello stesso momento ci coinvolgono, ci trasportano al suo interno, ci emozionano con le vibrazioni di una luce potente e delicata, che penetra le pietre ed i luoghi, addomesticandoli al nostro sguardo per svelarci nuovi possibili paesaggi. Una sorta di architettura al negativo, dissolta nella luce, con grandi stanze a cielo aperto che si aprono in affaccio una sull’altra, a testimoniare di come solo la pietra possa abitare questi luoghi, apparentemente inospitali, ma capaci di restituire il fascino surreale di un paesaggio ciclopico nel quale vince, ancora una volta, la forza della Natura”
Il suo ultimo lavoro Mainland, è un’incursione nei territori antropizzati delle cave di Apricena, luoghi invisibili eppure familiari con i cui prodotti interagiamo quotidianamente, capaci di suscitare allo stesso tempo attrazione e repulsione, seduzione e paura. “Le immagini di Sergio Camplone, raccontano di questa bellezza, colgono le sue continue mutazioni, catturano la drammaticità profonda di un paesaggio duro, lacerante e lacerato e nello stesso momento ci coinvolgono, ci trasportano al suo interno, ci emozionano con le vibrazioni di una luce potente e delicata, che penetra le pietre ed i luoghi, addomesticandoli al nostro sguardo per svelarci nuovi possibili paesaggi. Una sorta di architettura al negativo, dissolta nella luce, con grandi stanze a cielo aperto che si aprono in affaccio una sull’altra, a testimoniare di come solo la pietra possa abitare questi luoghi, apparentemente inospitali, ma capaci di restituire il fascino surreale di un paesaggio ciclopico nel quale vince, ancora una volta, la forza della Natura”
09
marzo 2012
Sergio Camplone – Mainland
Dal 09 marzo al 04 aprile 2012
fotografia
Location
MUSEO NUOVA ERA
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Orario di apertura
lunedì-sabato 17/20
Vernissage
9 Marzo 2012, ore 19
Autore