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Sergio De Ponti – Parola d’albero
15 scatti, ispirati e accompagnati da testi di vario genere che pongono al centro dell’attenzione l’albero, soggetto comune a tutte le opere esposte e mezzo attraverso il quale l’artista propone il suo concetto di fotografia
Comunicato stampa
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“La natura ci parla e il fotografo traduce tutto in immagini”. È questa l’idea a partire dalla quale Sergio De Ponti, giovane fotografo inzaghese, si è mosso per realizzare la sua seconda mostra personale intitolata “Parola d’albero” e aperta per tutto il mese di luglio nei locali del Noir Cafè d’Inzago.
15 scatti, ispirati e accompagnati da testi di vario genere -“una poesia, un racconto, uno stralcio di un brano, una strofa di una canzone”- che pongono al centro dell’attenzione l’albero, soggetto comune a tutte le opere esposte e mezzo attraverso il quale l’artista propone il suo concetto di fotografia: “un'interpretazione personale della realtà, usare la luce come un pennello, nascondere il superfluo, esaltare un particolare nascosto, comunicare e stupire”.
Realizzata con immagini scattate in diverse zone d’Italia e d’Europa - dalla Toscana alla Sardegna, dalla Lombardia al Belgio - la mostra arriva alcune settimane dopo la prima esperienza personale del fotografo che ha esposto il progetto “Cromocucina” al Babayaga di Vignate tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
SERGIO DE PONTI
Nato il 3 luglio 1981, Sergio De Ponti è un fotografo esordiente alla sua seconda mostra personale.
Formatosi all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, collabora in ambito sportivo con il quotidiano “Il nuovo giornale di Bergamo” e con il sito specializzato Basketnet.it.
Ha pubblicato i suoi scatti anche sul mensile di strada “Scarp de’ tenis” e sulla rivista di cucina “Cucchiaio d’oro”.
Prima di questa mostra, ha partecipato nell’autunno 2007 alla collettiva “Sguardi famelici”, curata dall’istituto italiano di fotografia e nel maggio scorso ha inaugurato la prima personale dal titolo “Cromocucina”.
PAROLA D'ALBERO -di Sergio De PontiIl cacciatore di immagini parte soltanto se ha la mente lucida,il cuore puroe il corpo leggero come un abito estivo...gli occhi gli servono da reticelle dove le immagini si impigliano da sole...entra nel bosco. Non sapeva di aver sensi così delicati. Assorbe subito ogni profumo,non perde un bisbiglio, un tonfo, e, per comunicare con gli alberi,i suoi nervi si intrecciano alle nervature delle foglie.(J.Renard)La natura ci parla e il fotografo traduce tutto in immagini. Esce al mattino con un'ideain testa. La foto ce l'ha già ben stampata in mente. La natura,il vento, il bosco loaiutano. L' albero fa muovere le sue foglie e lo invita ad entrare in contatto con lui. Ilsole dipinge colori con pennellate di luce. Il fotografo è nel suo mondo, mette afuoco, preme il tasto e rende reale la sua visione...E' così che parte questo progetto, tradurre in immagini le sensazioni provocate da unidea scritta: una poesia, un racconto, uno stralcio di un brano, una strofa di unacanzone. Dipingere con uno scatto fotografico le sensazioni che quelle poche righemi trasmettevano.Il tutto con un tema in comune “L'ALBERO”Un progetto che mi porta in giro per l'italia: sardegna, toscana, lombardia fino allecampagne dietro casa. Più una foto scattata in belgio.Alla ricerca di boschi e alberi che potessero aiutarmi nell'impresa.Il risultato sono 15 scatti che rappresentano a pieno il mio concetto di fotografia:un'interpretazione personale della realtà, usare la luce come un pennello, nascondereil superfluo, esaltare un particolare nascosto, comunicare e stupire.Il mio consiglio è leggere prima la parte scritta. Chiudere gli occhi per riaprirli subitodopo sull'immagine...Diventerete anche voi cacciatori d'immagini.
15 scatti, ispirati e accompagnati da testi di vario genere -“una poesia, un racconto, uno stralcio di un brano, una strofa di una canzone”- che pongono al centro dell’attenzione l’albero, soggetto comune a tutte le opere esposte e mezzo attraverso il quale l’artista propone il suo concetto di fotografia: “un'interpretazione personale della realtà, usare la luce come un pennello, nascondere il superfluo, esaltare un particolare nascosto, comunicare e stupire”.
Realizzata con immagini scattate in diverse zone d’Italia e d’Europa - dalla Toscana alla Sardegna, dalla Lombardia al Belgio - la mostra arriva alcune settimane dopo la prima esperienza personale del fotografo che ha esposto il progetto “Cromocucina” al Babayaga di Vignate tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.
SERGIO DE PONTI
Nato il 3 luglio 1981, Sergio De Ponti è un fotografo esordiente alla sua seconda mostra personale.
Formatosi all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, collabora in ambito sportivo con il quotidiano “Il nuovo giornale di Bergamo” e con il sito specializzato Basketnet.it.
Ha pubblicato i suoi scatti anche sul mensile di strada “Scarp de’ tenis” e sulla rivista di cucina “Cucchiaio d’oro”.
Prima di questa mostra, ha partecipato nell’autunno 2007 alla collettiva “Sguardi famelici”, curata dall’istituto italiano di fotografia e nel maggio scorso ha inaugurato la prima personale dal titolo “Cromocucina”.
PAROLA D'ALBERO -di Sergio De PontiIl cacciatore di immagini parte soltanto se ha la mente lucida,il cuore puroe il corpo leggero come un abito estivo...gli occhi gli servono da reticelle dove le immagini si impigliano da sole...entra nel bosco. Non sapeva di aver sensi così delicati. Assorbe subito ogni profumo,non perde un bisbiglio, un tonfo, e, per comunicare con gli alberi,i suoi nervi si intrecciano alle nervature delle foglie.(J.Renard)La natura ci parla e il fotografo traduce tutto in immagini. Esce al mattino con un'ideain testa. La foto ce l'ha già ben stampata in mente. La natura,il vento, il bosco loaiutano. L' albero fa muovere le sue foglie e lo invita ad entrare in contatto con lui. Ilsole dipinge colori con pennellate di luce. Il fotografo è nel suo mondo, mette afuoco, preme il tasto e rende reale la sua visione...E' così che parte questo progetto, tradurre in immagini le sensazioni provocate da unidea scritta: una poesia, un racconto, uno stralcio di un brano, una strofa di unacanzone. Dipingere con uno scatto fotografico le sensazioni che quelle poche righemi trasmettevano.Il tutto con un tema in comune “L'ALBERO”Un progetto che mi porta in giro per l'italia: sardegna, toscana, lombardia fino allecampagne dietro casa. Più una foto scattata in belgio.Alla ricerca di boschi e alberi che potessero aiutarmi nell'impresa.Il risultato sono 15 scatti che rappresentano a pieno il mio concetto di fotografia:un'interpretazione personale della realtà, usare la luce come un pennello, nascondereil superfluo, esaltare un particolare nascosto, comunicare e stupire.Il mio consiglio è leggere prima la parte scritta. Chiudere gli occhi per riaprirli subitodopo sull'immagine...Diventerete anche voi cacciatori d'immagini.
05
luglio 2008
Sergio De Ponti – Parola d’albero
Dal 05 al 31 luglio 2008
fotografia
Location
CAFE’ NOIR – CENTRO CULTURALE FABRIZIO DE ANDRE’
Inzago, Via G. Piola, (Milano)
Inzago, Via G. Piola, (Milano)
Sito web
www.depofoto.com
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