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Sergio Del Pero / Ferdinando Poles – Mestre, l’anima nascosta. Fotografie, 1950/1970
Uno straordinario patrimonio di immagini inedite su una città industriale negli anni cruciali della sua trasformazione. Questo, in sostanza, è quanto ci hanno lasciato due fotografi dilettanti che hanno operato, in modo inconsciamente complementare, a Mestre e Marghera fra la fine degli anni Cinquanta e la metà dei Settanta
Comunicato stampa
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Proseguendo nell’indagine sulla memoria storica della città di terraferma nel secolo del suo avvento sulla scena della contemporaneità, il Centro Culturale Candiani apre le sue sale allo straordinario patrimonio visivo di due grandi fotografi veneziani, probabilmente non ancora sufficientemente conosciuti e apprezzati, testimoni di un paesaggio urbano e sociale che, pur risalendo a pochi decenni fa, sembra per più versi relegato all’immaginario di un passato indefinibile.
Sarà inaugurata venerdì 18 aprile, alle ore 17.30 alla Cassa di Risparmio di Venezia, sede di Mestre, e alle ore 18.30 al Centro Cultuale Candiani la mostra Mestre, l’anima nascosta. Sergio Del Pero e Ferdinando Poles, fotografie, 1950/1970, visitabile fino all’8 giugno 2008, curata da Daniele Resini e organizzata in collaborazione con il Circolo Culturale La Gondola e la Cassa di Risparmio di Venezia che sarà anch’essa sede espositiva.
Uno straordinario patrimonio di immagini inedite su una città industriale negli anni cruciali della sua trasformazione. Questo, in sostanza, è quanto ci hanno lasciato due fotografi dilettanti che hanno operato, in modo inconsciamente complementare, a Mestre e Marghera fra la fine degli anni Cinquanta e la metà dei Settanta.
Sergio Del Pero (1013-1987) e Ferdinando Poles (1931-1989) provengono da esperienze e seguono percorsi diversi. Muranese, artigiano ebanista il primo, trasferito stabilmente a Mestre nel 1933 quando questa era poco più che un borgo rurale – fu testimone delle grandi trasformazioni della terraferma e dell’incipiente declino del centro storico; nato a Conegliano ma trapiantato giovanissimo a Mestre, cattolico, impegnato politicamente e sindacalmente il secondo, fu attento osservatore di una società in tumultuosa trasformazione.
Sono due sistemi di scrittura che si collocano cronologicamente in momenti diversi e vicinissimi. Per una decina di anni l'attività dei due autori si sovrappone ma, sempre, i loro linguaggi sembrano dialogare, pur con accentuazioni tematiche diverse, per approdare, spesso, a una produzione fotografica affine, per stili e contenuti.
Mestre diventa, in qualche modo, la metafora della trasformazione urbanistica violenta che si manifesta, in forme diverse, in tutt’Italia. “In questo, nella proiezione sull’ex borgo rurale del primo Novecento di tutte le contraddizioni dovute a una gigantesca zona industriale sorta dal nulla in pochi decenni, -come spiega il curatore- sta l’universalità della condizione descritta dai due autori e l’importanza di queste scritture in larga parte inedite. Esse rimandano a una vicenda molto più grande, anche se gli abitanti di questa città vi si riconosceranno come in una vecchia foto di gruppo.
Sarà inaugurata venerdì 18 aprile, alle ore 17.30 alla Cassa di Risparmio di Venezia, sede di Mestre, e alle ore 18.30 al Centro Cultuale Candiani la mostra Mestre, l’anima nascosta. Sergio Del Pero e Ferdinando Poles, fotografie, 1950/1970, visitabile fino all’8 giugno 2008, curata da Daniele Resini e organizzata in collaborazione con il Circolo Culturale La Gondola e la Cassa di Risparmio di Venezia che sarà anch’essa sede espositiva.
Uno straordinario patrimonio di immagini inedite su una città industriale negli anni cruciali della sua trasformazione. Questo, in sostanza, è quanto ci hanno lasciato due fotografi dilettanti che hanno operato, in modo inconsciamente complementare, a Mestre e Marghera fra la fine degli anni Cinquanta e la metà dei Settanta.
Sergio Del Pero (1013-1987) e Ferdinando Poles (1931-1989) provengono da esperienze e seguono percorsi diversi. Muranese, artigiano ebanista il primo, trasferito stabilmente a Mestre nel 1933 quando questa era poco più che un borgo rurale – fu testimone delle grandi trasformazioni della terraferma e dell’incipiente declino del centro storico; nato a Conegliano ma trapiantato giovanissimo a Mestre, cattolico, impegnato politicamente e sindacalmente il secondo, fu attento osservatore di una società in tumultuosa trasformazione.
Sono due sistemi di scrittura che si collocano cronologicamente in momenti diversi e vicinissimi. Per una decina di anni l'attività dei due autori si sovrappone ma, sempre, i loro linguaggi sembrano dialogare, pur con accentuazioni tematiche diverse, per approdare, spesso, a una produzione fotografica affine, per stili e contenuti.
Mestre diventa, in qualche modo, la metafora della trasformazione urbanistica violenta che si manifesta, in forme diverse, in tutt’Italia. “In questo, nella proiezione sull’ex borgo rurale del primo Novecento di tutte le contraddizioni dovute a una gigantesca zona industriale sorta dal nulla in pochi decenni, -come spiega il curatore- sta l’universalità della condizione descritta dai due autori e l’importanza di queste scritture in larga parte inedite. Esse rimandano a una vicenda molto più grande, anche se gli abitanti di questa città vi si riconosceranno come in una vecchia foto di gruppo.
18
aprile 2008
Sergio Del Pero / Ferdinando Poles – Mestre, l’anima nascosta. Fotografie, 1950/1970
Dal 18 aprile all'otto giugno 2008
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Vernissage
18 Aprile 2008, ore 18.30. Alle 17.30 la mostra inaugura alla Cassa di Risparmio di Venezia, sede di Mestre
Sito web
www.centroculturalecandiani.it
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