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Sergio Figuccia – I Solidi ignoti
E’ un attento studio su quelle “pietre”, a volte rozze e informi, altre volte progettate con cura e finemente lavorate, perché prodotto stesso della mente e della genialità umana, che ci hanno accompagnato nei secoli assistendo silenziosamente alla nostra crescita e alla nostra evoluzione tecnologica, mute testimoni della storia dell’uomo in tutti i continenti abitati.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 24 gennaio 2004 presso la Galleria “ Studio 71” di Via Fuxa, 9 a Palermo una personale dell’artista Sergio Figuccia dall’insolito e ironico titolo: “ I Solidi ignoti ”.
E’ un attento studio su quelle “pietre”, a volte rozze e informi, altre volte progettate con cura e finemente lavorate, perché prodotto stesso della mente e della genialità umana, che ci hanno accompagnato nei secoli assistendo silenziosamente alla nostra crescita e alla nostra evoluzione tecnologica, mute testimoni della storia dell’uomo in tutti i continenti abitati.
Questi “solidi”, come li chiama l’Autore, spesso anche oggetto di culto, sono stati in certi casi ammantati da profondo mistero e dall’oblio, abbandonati sul
territorio con indifferenza, distacco e talvolta anche terrore, quasi fossero stati loro la causa delle tragedie umane alle quali hanno assistito.
In altre circostanze, invece, sono stati strumento di crescita dell’uomo sempre alla ricerca di una sua “giusta” dimensione in un mondo bruto e animalesco.
Così in certi casi, come schiavi silenziosi, hanno contribuito ad innalzare l’umano spirito verso vertici divini e trascendenti quasi a “sfidar le stelle”, quasi a sfidare Dio.
La presenza di alcune di queste costruzioni, edificate nel nostro attuale momento storico, trova oggi certamente una spiegazione ed una collocazione razionale nel contesto odierno, ma cosa potranno sembrare ai futuri abitatori della terra, nel caso in cui la nostra civiltà non dovesse sopravvivere, e venissero a mancare totalmente le tradizionali informazioni che rendono comprensibili ai posteri le attività dei loro antenati ?
Figuccia si chiede se i nostri eventuali post-atomici pronipoti riusciranno a comprendere e “decifrare” la presenza sulla terra di strane costruzioni come gli impianti eolici, le isole petrolifere, i bunker e i grattacieli.
Probabilmente si troveranno di fronte agli stessi dubbi che oggi affrontano i nostri ricercatori studiando menhir, dolmen e stonehenge.
I nostri “solidi” silenziosi, talvolta ultra millenari, ignoti e misteriosi, altre volte attuali, ingombranti o sgradevoli, ci tengono comunque compagnia lungo il tragitto che inevitabilmente dobbiamo percorrere; sono la statica scenografia di un mutevole paesaggio che circonda il nostro passato, il nostro presente, e che non mancherà certo di avvolgere il nostro futuro.
Figuccia, con le 18 inedite tele esposte nella mostra, elaborate con uno spatolato acrilico del tutto originale, nel quale ogni colore risulta sempre realizzato con due componenti diverse, svolge con efficacia e struggente ironia questo tema, a cavallo fra passato e futuro della storia dell’uomo, utilizzando affascinanti simbologiche architetture, composte da geometrie policrome e significative didascalie che, come in tutti i suoi precedenti lavori, accompagnano le opere facendone parte integrante.
La mostra curata da Vinny Scorsone contiene in catalogo oltre che un testo della curatrice anche testi di Aldo Gerbino e Salvo Ferlito
E’ un attento studio su quelle “pietre”, a volte rozze e informi, altre volte progettate con cura e finemente lavorate, perché prodotto stesso della mente e della genialità umana, che ci hanno accompagnato nei secoli assistendo silenziosamente alla nostra crescita e alla nostra evoluzione tecnologica, mute testimoni della storia dell’uomo in tutti i continenti abitati.
Questi “solidi”, come li chiama l’Autore, spesso anche oggetto di culto, sono stati in certi casi ammantati da profondo mistero e dall’oblio, abbandonati sul
territorio con indifferenza, distacco e talvolta anche terrore, quasi fossero stati loro la causa delle tragedie umane alle quali hanno assistito.
In altre circostanze, invece, sono stati strumento di crescita dell’uomo sempre alla ricerca di una sua “giusta” dimensione in un mondo bruto e animalesco.
Così in certi casi, come schiavi silenziosi, hanno contribuito ad innalzare l’umano spirito verso vertici divini e trascendenti quasi a “sfidar le stelle”, quasi a sfidare Dio.
La presenza di alcune di queste costruzioni, edificate nel nostro attuale momento storico, trova oggi certamente una spiegazione ed una collocazione razionale nel contesto odierno, ma cosa potranno sembrare ai futuri abitatori della terra, nel caso in cui la nostra civiltà non dovesse sopravvivere, e venissero a mancare totalmente le tradizionali informazioni che rendono comprensibili ai posteri le attività dei loro antenati ?
Figuccia si chiede se i nostri eventuali post-atomici pronipoti riusciranno a comprendere e “decifrare” la presenza sulla terra di strane costruzioni come gli impianti eolici, le isole petrolifere, i bunker e i grattacieli.
Probabilmente si troveranno di fronte agli stessi dubbi che oggi affrontano i nostri ricercatori studiando menhir, dolmen e stonehenge.
I nostri “solidi” silenziosi, talvolta ultra millenari, ignoti e misteriosi, altre volte attuali, ingombranti o sgradevoli, ci tengono comunque compagnia lungo il tragitto che inevitabilmente dobbiamo percorrere; sono la statica scenografia di un mutevole paesaggio che circonda il nostro passato, il nostro presente, e che non mancherà certo di avvolgere il nostro futuro.
Figuccia, con le 18 inedite tele esposte nella mostra, elaborate con uno spatolato acrilico del tutto originale, nel quale ogni colore risulta sempre realizzato con due componenti diverse, svolge con efficacia e struggente ironia questo tema, a cavallo fra passato e futuro della storia dell’uomo, utilizzando affascinanti simbologiche architetture, composte da geometrie policrome e significative didascalie che, come in tutti i suoi precedenti lavori, accompagnano le opere facendone parte integrante.
La mostra curata da Vinny Scorsone contiene in catalogo oltre che un testo della curatrice anche testi di Aldo Gerbino e Salvo Ferlito
24
gennaio 2004
Sergio Figuccia – I Solidi ignoti
Dal 24 gennaio al 15 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 71
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Orario di apertura
17.00/20.00 di tutti i giorni festivi compresi