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Sergio Gerzel
L’esposizione comprende una sequenza di oli su tela e di tecniche miste su carta realizzate dall’artista nel 2007 appositamente per la mostra
Comunicato stampa
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Venerdì 23 novembre alle ore 19.30 s’inaugura alla Lega Navale di Trieste (Molo Fratelli Bandiera, 9) una mostra lampo del pittore triestino Sergio Gerzel, che sarà presentato dall’architetto Marianna Accerboni. L’esposizione, che comprende una sequenza di oli su tela e di tecniche miste su carta realizzate dall’artista nel 2007 appositamente per la mostra, si concluderà domenica 25 novembre.
Sergio Gerzel – scrive Accerboni - è alla sua prima esperienza espositiva: dipinge con passione da più di un decennio e si accosta con riservatezza e modestia a questa personale (che fa seguito alla partecipazione a numerose collettive), in cui propone una sintesi della propria espressione pittorica più recente e della propria concezione della vita. Al centro delle sue composizioni c’è l’unione fra gli esseri umani e, in particolare, la rappresentazione della coesione del nucleo familiare, che l’artista, avvalendosi del colore a olio, identifica nella Sacra Famiglia.
A tale primo gruppo di opere di grande dimensione, tutte realizzate nel 2007 appositamente per l’esposizione, il pittore accosta anche un lavoro in cui compare la figura del Cristo morente, la resurrezione del quale è originalmente raffigurata da un caleidoscopio cromatico dipinto nella parte inferiore dell’opera. Assieme a questi oli viene esposta anche una serie di tecniche miste su carta (carboncino, pastello e acrilico) di recentissima fattura, in cui il simbolismo presente nelle tele si sviluppa in una sorta di messaggio di lieve valenza surreale e d’impostazione più libera, nel quale la fantasia dell’artista si libra con maggiore evidenza secondo suggestioni oniriche e fantastiche. Vi compaiono altresì reminiscenze auliche sospese in un’atmosfera leggermente ieratica, sottolineata da rimandi mitologici, i quali, attraverso l’allusione a Minerva e alla donna guerriera, narrano di sottili equilibri interiori.
Gerzel, triestino di nascita, ha appreso dapprima le tecniche pittoriche nell’atelier sardo di Antonino Amore, pittore, scultore e poeta siciliano di famiglia borbonica, attivo nella Roma postbellica, fervida di fermenti e di idee, in cui visse le esperienze dell’avanguardia a fianco di Burri, Guttuso e Fontana, dopo essere stato accolto nel ’46 nella casa studio di Giacomo Balla, dove abitò fino alla morte del grande futurista. Dalla frequentazione dell’atelier di Amore, Gerzel ha tratto in parte la forza dei volumi importanti e dei segni decisi e l’interesse per la figura del Cristo, che hanno caratterizzato la sua prima maniera.
Successivamente – conclude il critico - il pittore ha studiato con l’artista triestino Diego Polli, già allievo di Pietro Annigoni, mentre attualmente sta affinando la propria arte sotto lo sguardo attento di Franco Chersicola nel fascinoso, antico atelier del maestro, situato sulle pendici delle alture che sovrastano il golfo del capoluogo giuliano.
Sergio Gerzel – scrive Accerboni - è alla sua prima esperienza espositiva: dipinge con passione da più di un decennio e si accosta con riservatezza e modestia a questa personale (che fa seguito alla partecipazione a numerose collettive), in cui propone una sintesi della propria espressione pittorica più recente e della propria concezione della vita. Al centro delle sue composizioni c’è l’unione fra gli esseri umani e, in particolare, la rappresentazione della coesione del nucleo familiare, che l’artista, avvalendosi del colore a olio, identifica nella Sacra Famiglia.
A tale primo gruppo di opere di grande dimensione, tutte realizzate nel 2007 appositamente per l’esposizione, il pittore accosta anche un lavoro in cui compare la figura del Cristo morente, la resurrezione del quale è originalmente raffigurata da un caleidoscopio cromatico dipinto nella parte inferiore dell’opera. Assieme a questi oli viene esposta anche una serie di tecniche miste su carta (carboncino, pastello e acrilico) di recentissima fattura, in cui il simbolismo presente nelle tele si sviluppa in una sorta di messaggio di lieve valenza surreale e d’impostazione più libera, nel quale la fantasia dell’artista si libra con maggiore evidenza secondo suggestioni oniriche e fantastiche. Vi compaiono altresì reminiscenze auliche sospese in un’atmosfera leggermente ieratica, sottolineata da rimandi mitologici, i quali, attraverso l’allusione a Minerva e alla donna guerriera, narrano di sottili equilibri interiori.
Gerzel, triestino di nascita, ha appreso dapprima le tecniche pittoriche nell’atelier sardo di Antonino Amore, pittore, scultore e poeta siciliano di famiglia borbonica, attivo nella Roma postbellica, fervida di fermenti e di idee, in cui visse le esperienze dell’avanguardia a fianco di Burri, Guttuso e Fontana, dopo essere stato accolto nel ’46 nella casa studio di Giacomo Balla, dove abitò fino alla morte del grande futurista. Dalla frequentazione dell’atelier di Amore, Gerzel ha tratto in parte la forza dei volumi importanti e dei segni decisi e l’interesse per la figura del Cristo, che hanno caratterizzato la sua prima maniera.
Successivamente – conclude il critico - il pittore ha studiato con l’artista triestino Diego Polli, già allievo di Pietro Annigoni, mentre attualmente sta affinando la propria arte sotto lo sguardo attento di Franco Chersicola nel fascinoso, antico atelier del maestro, situato sulle pendici delle alture che sovrastano il golfo del capoluogo giuliano.
23
novembre 2007
Sergio Gerzel
Dal 23 al 25 novembre 2007
arte contemporanea
Location
LEGA NAVALE ITALIANA – SEZIONE DI TRIESTE
Trieste, Molo Fratelli Bandiera, 9, (Trieste)
Trieste, Molo Fratelli Bandiera, 9, (Trieste)
Orario di apertura
sabato e domenica: 10.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00
Vernissage
23 Novembre 2007, ore 19.30
Autore
Curatore