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Sergio Riccio – Settecento vesuviano
Alle pareti del secondo piano del PAN, trenta immagini inedite di Sergio Riccio sull’architettura settecentesca alle pendici del Vesuvio, in bianco e nero, dalle dimensioni 100×65 cm.
Comunicato stampa
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Alle pareti del secondo piano del PAN, trenta immagini inedite di Sergio Riccio sull’architettura settecentesca alle pendici del Vesuvio, in bianco e nero, dalle dimensioni 100x65 cm. Inoltre, slideshaw di fotografie, non presenti in mostra, sul Settecento napoletano. Al bookshop del PAN
disponibili copie del volume di Benedetto Gravagnuolo Architettura del Settecento a Napoli. La mostra, inserita nelle iniziative del Forum Universale delle Culture e dell’Assessorato alla Cultura del Comune, è stata realizzata grazie al contributo dell’Istituto Banco di Napoli. Il buffet è offerto dalle Cantine Grotta del Sole e da La Polpetteria. La comunicazione dell’evento è curata da
ogham.it, il ccordinamento da Roberta Basile.
Le Ville Vesuviane, territorio di imprevedibili scoperte e luminose conferme per la storia dell’architettura, sono per Riccio occasione di sperimentare nuove ipotesi stilistiche nella sua ricerca sul linguaggio fotografico e sui “colori” del bianco e nero. “Settecento Vesuviano” si pone, da una parte, come continuazione e integrazione del lavoro sul barocco a Napoli e in Campania che Riccio va conducendo da anni, dall’altra, come sviluppo tematico e stilistico.
Le Ville Vesuviane, “paradiso in terra” per i viaggiatori stranieri dell’ epoca, realizzavano il mito illuministico dell’unità tra architettura e natura, ponendosi tutte, o quasi tutte, nella successione paradigmatica vulcano-villa-giardino-mare, allusiva dell’armonia tra gli elementi, principale condizione questa per l’armonia tra gli uomini.
Riccio indaga questa realtà, unica nel suo genere non foss’altro che per la presenza del Vesuvio come “fuoco”, con un senso di rispetto e di mistero verso le scoperte che via via vengono fuori. I particolari architettonici sono così raccontati in modo da restituire l’aura che si doveva respirare allora e, allo stesso tempo, in maniera da costituire i mattoni di una costruzione “altra”, fotografica, con una sua autonomia linguistica e una sua percezione emotiva.
Al barocco napoletano Riccio si è interessato dagli anni ottanta producendo i volumi Napoli barocca (1988) con Giancarlo Alisio e Immagini barocche di Napoli (1990) con Domenico Rea e Michele Bonuomo. E’ naturale quindi che incontrasse su questo tema Benedetto Gravagnuolo, già autore di importanti saggi su Gioffredo, Ruffo, Vaccaro e Carlo Vanvitelli. Insieme, Riccio e Gravagnuolo, propongono oggi Architettura del Settecento a Napoli. Dal barocco al classicismo (ed.Guida) e questa mostra al PAN.
disponibili copie del volume di Benedetto Gravagnuolo Architettura del Settecento a Napoli. La mostra, inserita nelle iniziative del Forum Universale delle Culture e dell’Assessorato alla Cultura del Comune, è stata realizzata grazie al contributo dell’Istituto Banco di Napoli. Il buffet è offerto dalle Cantine Grotta del Sole e da La Polpetteria. La comunicazione dell’evento è curata da
ogham.it, il ccordinamento da Roberta Basile.
Le Ville Vesuviane, territorio di imprevedibili scoperte e luminose conferme per la storia dell’architettura, sono per Riccio occasione di sperimentare nuove ipotesi stilistiche nella sua ricerca sul linguaggio fotografico e sui “colori” del bianco e nero. “Settecento Vesuviano” si pone, da una parte, come continuazione e integrazione del lavoro sul barocco a Napoli e in Campania che Riccio va conducendo da anni, dall’altra, come sviluppo tematico e stilistico.
Le Ville Vesuviane, “paradiso in terra” per i viaggiatori stranieri dell’ epoca, realizzavano il mito illuministico dell’unità tra architettura e natura, ponendosi tutte, o quasi tutte, nella successione paradigmatica vulcano-villa-giardino-mare, allusiva dell’armonia tra gli elementi, principale condizione questa per l’armonia tra gli uomini.
Riccio indaga questa realtà, unica nel suo genere non foss’altro che per la presenza del Vesuvio come “fuoco”, con un senso di rispetto e di mistero verso le scoperte che via via vengono fuori. I particolari architettonici sono così raccontati in modo da restituire l’aura che si doveva respirare allora e, allo stesso tempo, in maniera da costituire i mattoni di una costruzione “altra”, fotografica, con una sua autonomia linguistica e una sua percezione emotiva.
Al barocco napoletano Riccio si è interessato dagli anni ottanta producendo i volumi Napoli barocca (1988) con Giancarlo Alisio e Immagini barocche di Napoli (1990) con Domenico Rea e Michele Bonuomo. E’ naturale quindi che incontrasse su questo tema Benedetto Gravagnuolo, già autore di importanti saggi su Gioffredo, Ruffo, Vaccaro e Carlo Vanvitelli. Insieme, Riccio e Gravagnuolo, propongono oggi Architettura del Settecento a Napoli. Dal barocco al classicismo (ed.Guida) e questa mostra al PAN.
29
ottobre 2010
Sergio Riccio – Settecento vesuviano
Dal 29 ottobre al 29 novembre 2010
fotografia
Location
PAN – PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Vernissage
29 Ottobre 2010, ore 19
Autore
Curatore