Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sergio Rubini – Pente-silente
Il mito della regina Pentesilea e delle Amazzoni rivive nelle sculture di Sergio Rubini.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PENTE-SILENTE
Personale di Scultura di Sergio Rubini
“Guerriera ardita,
che succinta, e ristretta in fregio d'oro
l'adusta mamma, ardente e furiosa
tra mille e mille, ancor che donna e vergine,
di qual sia cavalier non teme intoppo”
Publio Virgilio Marone, Eneide, libro I.810-814 [orig. lat.: 491-493]. Traduzione di Annibal Caro
Pentesilea, così descritta da Virgilio nell’Eneide, è una delle regine più famose delle Amazzoni.
Nella mitologia classica Pentesilea, poiché uccise accidentalmente la sorella Ippolita, fu punita dagli Dei che
la condannarono ad essere violentata da tutti gli uomini che la vedevano. Per questo motivo si celò alla loro
vista coprendosi con una splendida armatura.
In un frammento dell’Etiopide, poema epico del VII sec. a.C., é narrata la partecipazione delle Amazzoni,
guidate da Pentesilea, alla guerra di Troia come alleate del re Priamo.
Purtroppo la valorosa regina cadde per mano di Achille che dopo averla trafitta con la lancia, la spogliò
delle armi. Sfilatole l’elmo e vedendo il suo volto, la cui bellezza nemmeno la morte era riuscita ad
intaccare, se ne innamorò tanto da possederla, nonostante Ade l’avesse già chiamata a sé.
Il mito della regina Pentesilea e delle Amazzoni rivive nelle sculture di Sergio Rubini.
Le sue donne, come le Amazzoni, sono mutilate, non hanno braccia per abbracciare e mani per toccare.
Sono donne imbrigliate, legate, immobilizzate, quasi mummificate, in fasce e nastri.
I canoni della statuaria classica, a cui siamo abituati, hanno donato alle rappresentazioni femminili di
divinità e guerriere dei corpi giunonici, a volte atletici ed esteticamente perfetti, mentre le sculture di
Rubini hanno dimensioni ridotte e rappresentano delle eroine minute, rese altere solo dalla loro postura
fiera e dalla presenza di scudi scevri da raffigurazioni o decori.
Quando mancano gli attributi di guerriere, queste eroine assumono forme più leggiadre e algide simili a
quelle delle regine o delle dee greche prive di vesti o sferzate da una brezza invisibile che riportano alla
mente la Nike di Samotracia.
E’ chiaro l’intento, anche sociale, dello scultore di voler dare forma ai conflitti sia interiori che esteriori cui,
ogni giorno, vanno incontro le donne contemporanee. Donne dall’animo colmo di sentimenti intricati e
desideri celati, sognatrici romantiche ma forti che lottano e si impegnano per apportare un valore aggiunto
alla nostra società.
In fondo Rubini è un testimone del tempo e il suo è un racconto antico eppure inesorabilmente attuale.
Eleonora Zaccaria
BIO SERGIO RUBINI
Nato a Canosa di Puglia (BA) nel 1979, figlio d’arte di terza generazione nel settore ceramico artistico, nel
1997 si diploma di maestro d’arte presso l’Istituto Statale D’arte di Corato (BA), sezione ceramica. Nel 2005
di diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze con votazione 110/110 e lode. Nel 2007
ottiene l’abilitazione alla classe di concorso A22 per le discipline Plastiche presso l’Accademia di Belle Arti di
Carrara. Vive tra Firenze e Canosa di Puglia. Ha esposto a Firenze presso la Galleria “Donatello” e la Galleria
“Via Larga”. Ha partecipato a simposi di scultura tra Firenze, Carrara e Torino. Ha collaborato con gli artisti:
Igor Mitoray, Vittorio Fumasi e Giovanni Galizia.
INFO
La personale dell'artista pugliese sarà inaugurata giovedì 14 agosto, alle ore 18:00, presso il Bastione Santa
Maria del Castello di Barletta.
Sarà presente l'Artista.
Interverranno il Presidente della Provincia BAT dott. Francesco Ventola e l'Assessore alle Politiche d'Identità
Culturali dott.ssa Giuseppina Caroppo.
La mostra, a cura della dott.ssa Eleonora Zaccaria, sarà visitabile fino al 31 agosto dal martedì alla
domenica, dalle 10:00 alle 20:00.
Si ringraziano la Provincia BAT, il Comune di Barletta e l'Associazione L'Officina della Storia.
Personale di Scultura di Sergio Rubini
“Guerriera ardita,
che succinta, e ristretta in fregio d'oro
l'adusta mamma, ardente e furiosa
tra mille e mille, ancor che donna e vergine,
di qual sia cavalier non teme intoppo”
Publio Virgilio Marone, Eneide, libro I.810-814 [orig. lat.: 491-493]. Traduzione di Annibal Caro
Pentesilea, così descritta da Virgilio nell’Eneide, è una delle regine più famose delle Amazzoni.
Nella mitologia classica Pentesilea, poiché uccise accidentalmente la sorella Ippolita, fu punita dagli Dei che
la condannarono ad essere violentata da tutti gli uomini che la vedevano. Per questo motivo si celò alla loro
vista coprendosi con una splendida armatura.
In un frammento dell’Etiopide, poema epico del VII sec. a.C., é narrata la partecipazione delle Amazzoni,
guidate da Pentesilea, alla guerra di Troia come alleate del re Priamo.
Purtroppo la valorosa regina cadde per mano di Achille che dopo averla trafitta con la lancia, la spogliò
delle armi. Sfilatole l’elmo e vedendo il suo volto, la cui bellezza nemmeno la morte era riuscita ad
intaccare, se ne innamorò tanto da possederla, nonostante Ade l’avesse già chiamata a sé.
Il mito della regina Pentesilea e delle Amazzoni rivive nelle sculture di Sergio Rubini.
Le sue donne, come le Amazzoni, sono mutilate, non hanno braccia per abbracciare e mani per toccare.
Sono donne imbrigliate, legate, immobilizzate, quasi mummificate, in fasce e nastri.
I canoni della statuaria classica, a cui siamo abituati, hanno donato alle rappresentazioni femminili di
divinità e guerriere dei corpi giunonici, a volte atletici ed esteticamente perfetti, mentre le sculture di
Rubini hanno dimensioni ridotte e rappresentano delle eroine minute, rese altere solo dalla loro postura
fiera e dalla presenza di scudi scevri da raffigurazioni o decori.
Quando mancano gli attributi di guerriere, queste eroine assumono forme più leggiadre e algide simili a
quelle delle regine o delle dee greche prive di vesti o sferzate da una brezza invisibile che riportano alla
mente la Nike di Samotracia.
E’ chiaro l’intento, anche sociale, dello scultore di voler dare forma ai conflitti sia interiori che esteriori cui,
ogni giorno, vanno incontro le donne contemporanee. Donne dall’animo colmo di sentimenti intricati e
desideri celati, sognatrici romantiche ma forti che lottano e si impegnano per apportare un valore aggiunto
alla nostra società.
In fondo Rubini è un testimone del tempo e il suo è un racconto antico eppure inesorabilmente attuale.
Eleonora Zaccaria
BIO SERGIO RUBINI
Nato a Canosa di Puglia (BA) nel 1979, figlio d’arte di terza generazione nel settore ceramico artistico, nel
1997 si diploma di maestro d’arte presso l’Istituto Statale D’arte di Corato (BA), sezione ceramica. Nel 2005
di diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze con votazione 110/110 e lode. Nel 2007
ottiene l’abilitazione alla classe di concorso A22 per le discipline Plastiche presso l’Accademia di Belle Arti di
Carrara. Vive tra Firenze e Canosa di Puglia. Ha esposto a Firenze presso la Galleria “Donatello” e la Galleria
“Via Larga”. Ha partecipato a simposi di scultura tra Firenze, Carrara e Torino. Ha collaborato con gli artisti:
Igor Mitoray, Vittorio Fumasi e Giovanni Galizia.
INFO
La personale dell'artista pugliese sarà inaugurata giovedì 14 agosto, alle ore 18:00, presso il Bastione Santa
Maria del Castello di Barletta.
Sarà presente l'Artista.
Interverranno il Presidente della Provincia BAT dott. Francesco Ventola e l'Assessore alle Politiche d'Identità
Culturali dott.ssa Giuseppina Caroppo.
La mostra, a cura della dott.ssa Eleonora Zaccaria, sarà visitabile fino al 31 agosto dal martedì alla
domenica, dalle 10:00 alle 20:00.
Si ringraziano la Provincia BAT, il Comune di Barletta e l'Associazione L'Officina della Storia.
14
agosto 2014
Sergio Rubini – Pente-silente
Dal 14 al 31 agosto 2014
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Barletta, Piazza Castello, (Bari)
Barletta, Piazza Castello, (Bari)
Orario di apertura
mar-dom 10-20
Vernissage
14 Agosto 2014, h 18
Autore
Curatore