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Sergio Saccomandi – Oltre
Mostra personale
Comunicato stampa
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Molti degli interpreti dell’opera di Saccomandi, hanno fatto riferimento ad una sottile vena surreale. Ma il rilievo può funzionare per quanto riguarda la volontà di scavo dentro e oltre la realtà ordinaria o il desiderio di conseguire uno spazio illusionistico. Non funziona più, però, se ci si richiama all’automatismo, alla dimensione dell’inconscio, ai sogni naïf, tipici del Surrealismo. La trasgressione della percezione normale in Saccomandi ha a che fare piuttosto con quella che è la finzione stessa della pittura e con i suoi statuti basati invariabilmente sullo spaesamento. Egli arriva ad affidarsi addirittura ad arguti giochi al limite del tromp-l’oeil, come in Capriccio n.25 (del 2005), dove la figura dipinta di un colombo sembra sfamarsi su di una bianca striscia pittorica o come in Vedova allegra (del 2013), dove un altro uccello si regge sul disegno di una fantomatica cornice. Significa aggiungere al fascino formale della pittura quello spirituale dell’inganno, della mistificazione dei sensi: un po’ come succedeva anche in molte “Allegorie” e “Vanità” nel XXVII Secolo. E che lo sguardo di Saccomandi si rivolga all’Arte e alla sua storia è ribadito dal fatto che spesso nel suo lavoro si incontrano citazioni letterali, echi, evocazioni di immagini del passato: dal coniglio di Dürer, alla bagnante di Ingres, dal canestro di frutta di Caravaggio, al Cristo morto di Mantegna (ripreso in una raffinata incisione): E’ come se tutta la sua lunga ricerca fosse una ininterrotta interrogazione sul senso della rappresentazione, intesa come ri-presentazione, doppio, specchio del reale. Questa “non è la vita, scrive sempre l’artista, ma l’ombra, l’inganno della vita”. E’ il tentativo di coglierla, moltiplicando i dettagli all’infinito, ma senza mai arrivare ad alcuna soluzione. E’ alludere senza rivelare. E’ fare cenno senza dire. O, al contrario, “far vedere” pure quello che non c’è, l’altra faccia del mondo (come accade anche su qualsiasi palcoscenico che si rispetti). da " Il teatro della pittura" a cura di Luigi Meneghelli
09
maggio 2014
Sergio Saccomandi – Oltre
Dal 09 maggio al 24 giugno 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE GIORGIO GHELFI
Verona, Piazza Delle Erbe, 31, (Verona)
Verona, Piazza Delle Erbe, 31, (Verona)
Orario di apertura
Lunedì 15.30/19.30
Martedì a Sabato 9.30/12.30 e 15.30/19.30
Vernissage
9 Maggio 2014, ore 18
Autore
Curatore