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Sergio Sbardellati – Frank Zappa & Company
Dieci tele ad olio e a tecnica mista stratiformi ricalcano il mondo degli anni 70
Comunicato stampa
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Venerdì 7 Dicembre 2007 alle ore 18-30 Vista arte e Comunicazione è lieta di invitarla alla mostra personale di Sergio Sbardellati ingegnere, pittore, fotografo, cultore dell’arte africana e della musica. Artista polivalente dai mille volti che rispecchiano le molteplici esperienze di vita che ha condotto nel mondo. La mostra è dedicata a Frank Zappa il grande musicista americano in occasione del quattordicesimo anniversario della sua morte.
Un percorso attraverso pittura e musica dal titolo “Frank Zappa & Company” che fa rivivere le sensazioni della musica rock, ma anche di ambiti musicali come jazz, fusion, e musica classica. Così dieci tele ad olio e a tecnica mista stratiformi ricalcano il mondo degli anni 70, quel mondo americano di Francis, chitarrista poliedrico e geniale. Un linguaggio pittorico di cultura Pop, quello di Sbardellati, dove le immagini si sovrappongono attraverso colori vivaci e spaccati di vita che segnano le tele come in un fumetto fondendo cultura americana e forme africane. Corpi sinuosi che abbracciano idee, fusioni mentali libere e moderne.
Sbardellati è un caso di equilibrio stabile tra due attività che hanno con profondità inciso nella sua vita personale e professionale. Come le due facce di un Giano bifronte. Una faccia è quella dell’ingegnere, vissuta intensamente, anche all’estero, nella gestione di grandi commesse di lavori pubblici. L’altra è quella dell’artista, pittore e fotografo, con interessi per l’arte tribale e per la musica.
Nella fotografia si è dedicato sia al reportage che alla fotografia di ricerca.
Apprezza in particolare i lavori di Franco Fontana, Sarah Moon, William Klein, Mary Ellen Mark e Mario Giacomelli. Predilige il B.&W.
Nelle opere pittoriche spesso vi sono grandi contrasti cromatici e materici. Si riscontra una certa influenza della Pop Art mentre l’influenza africana emerge in alcuni lavori monocromatici. Altri argomenti particolari ed originali sono quelli dove si richiamano strutture meccaniche ,sopratutto orologi e bracci di giradischi. Si è interessato ai lavori di Domenico Gnoli, Alberto Fiz Fantini, Luca Matti e Luca Pignatelli. Nella produzione pittorica ha seguito solo le sue regole ed i suoi tempi; assoluta libertà rappresentativa; panacea al recupero post professione. Dipinge con un sottofondo di buona musica, di tutti i generi; dalla barocca alla contemporanea. Apprezza particolarmente Frank Zappa e Charles Ives, sia nel vissuto che nel modo di proporsi; ambedue compositori innovativi hanno raggiunto la più ampia libertà compositiva economicamente schermati da altri “mestieri”. Frank Zappa componeva musica contemporanea e la eseguiva finaziandosi con le risorse della attività di chitarrista rock. Charles Ives, importante assicuratore nella New York degli anni venti ,creava musica d’avanguardia per l’epoca, di cui curava l’edizione e che faceva eseguire spesso a sue spese. Nelle opere pittoriche di Sergio Sbardellati non è rappresentabile un sistema di pensiero. Non ci sono ,come sovente accade, le ansie, i tormenti, le passione più o meno criptiche. C’è solo un continuo lavoro di accumulazione, di citazioni e di collage. Questa pittura non chiede analisi complicate per descriverne la sua unitarietà, non ci sono vocazioni da sottolineare. Sergio Sbardellati non è un teorico dell’arte; la sua opera non è rappresentabile in un sistema , non è la espressione di una teoria artistica, di una corrente o di una scuola di pensiero.
Questa pittura non deve essere compresa dal momento che essa interagisce da sola con l’osservatore.
Sara Veglianti
Frank Zappa & Company
Questa mostra raccoglie una serie di dipinti che richiamano le opere musicali di Frank Zappa, uno dei personaggi da me più apprezzati non solo in campo artistico. Altre opere esposte, “la Company” citano altri musicisti nel filone rock.
La provocazione ed il dileggio sarcastico proprio di Zappa si ritrova speso nelle opere esposte, dove uso spunti cromatici simili ad un collage tagliato e mal ricomposto con l’inserimento di citazioni e richiami. Mi piace ricordare che una caratteristica della musica di F.Z. è stata la capacità di coniugare opposti elementi musicali, fra loro agli antipodi : musica popolare e colta, melodia e rumore, clavicembalo e nastri magnetici capovolti; il tutto condito da provocazione, umorismo e sarcasmo. Questo pensiero “zappiano” lo riverso nella produzione pittorica. Ne faccio un continuo lavoro di accumulazione, di citazioni, di spezzoni, senza tenere in alcun conto le divisioni tra i generi, assorbendo gli elementi più disparati e senza inserire le opere in un filone dato, senza definire una etichetta, un genere. Altre opere presenti, dedicate alla Company, seguono lo stesso concetto come in particolare nel dipinto “Revolver & Mechanisms”.
Sergio Sbardellati
Un percorso attraverso pittura e musica dal titolo “Frank Zappa & Company” che fa rivivere le sensazioni della musica rock, ma anche di ambiti musicali come jazz, fusion, e musica classica. Così dieci tele ad olio e a tecnica mista stratiformi ricalcano il mondo degli anni 70, quel mondo americano di Francis, chitarrista poliedrico e geniale. Un linguaggio pittorico di cultura Pop, quello di Sbardellati, dove le immagini si sovrappongono attraverso colori vivaci e spaccati di vita che segnano le tele come in un fumetto fondendo cultura americana e forme africane. Corpi sinuosi che abbracciano idee, fusioni mentali libere e moderne.
Sbardellati è un caso di equilibrio stabile tra due attività che hanno con profondità inciso nella sua vita personale e professionale. Come le due facce di un Giano bifronte. Una faccia è quella dell’ingegnere, vissuta intensamente, anche all’estero, nella gestione di grandi commesse di lavori pubblici. L’altra è quella dell’artista, pittore e fotografo, con interessi per l’arte tribale e per la musica.
Nella fotografia si è dedicato sia al reportage che alla fotografia di ricerca.
Apprezza in particolare i lavori di Franco Fontana, Sarah Moon, William Klein, Mary Ellen Mark e Mario Giacomelli. Predilige il B.&W.
Nelle opere pittoriche spesso vi sono grandi contrasti cromatici e materici. Si riscontra una certa influenza della Pop Art mentre l’influenza africana emerge in alcuni lavori monocromatici. Altri argomenti particolari ed originali sono quelli dove si richiamano strutture meccaniche ,sopratutto orologi e bracci di giradischi. Si è interessato ai lavori di Domenico Gnoli, Alberto Fiz Fantini, Luca Matti e Luca Pignatelli. Nella produzione pittorica ha seguito solo le sue regole ed i suoi tempi; assoluta libertà rappresentativa; panacea al recupero post professione. Dipinge con un sottofondo di buona musica, di tutti i generi; dalla barocca alla contemporanea. Apprezza particolarmente Frank Zappa e Charles Ives, sia nel vissuto che nel modo di proporsi; ambedue compositori innovativi hanno raggiunto la più ampia libertà compositiva economicamente schermati da altri “mestieri”. Frank Zappa componeva musica contemporanea e la eseguiva finaziandosi con le risorse della attività di chitarrista rock. Charles Ives, importante assicuratore nella New York degli anni venti ,creava musica d’avanguardia per l’epoca, di cui curava l’edizione e che faceva eseguire spesso a sue spese. Nelle opere pittoriche di Sergio Sbardellati non è rappresentabile un sistema di pensiero. Non ci sono ,come sovente accade, le ansie, i tormenti, le passione più o meno criptiche. C’è solo un continuo lavoro di accumulazione, di citazioni e di collage. Questa pittura non chiede analisi complicate per descriverne la sua unitarietà, non ci sono vocazioni da sottolineare. Sergio Sbardellati non è un teorico dell’arte; la sua opera non è rappresentabile in un sistema , non è la espressione di una teoria artistica, di una corrente o di una scuola di pensiero.
Questa pittura non deve essere compresa dal momento che essa interagisce da sola con l’osservatore.
Sara Veglianti
Frank Zappa & Company
Questa mostra raccoglie una serie di dipinti che richiamano le opere musicali di Frank Zappa, uno dei personaggi da me più apprezzati non solo in campo artistico. Altre opere esposte, “la Company” citano altri musicisti nel filone rock.
La provocazione ed il dileggio sarcastico proprio di Zappa si ritrova speso nelle opere esposte, dove uso spunti cromatici simili ad un collage tagliato e mal ricomposto con l’inserimento di citazioni e richiami. Mi piace ricordare che una caratteristica della musica di F.Z. è stata la capacità di coniugare opposti elementi musicali, fra loro agli antipodi : musica popolare e colta, melodia e rumore, clavicembalo e nastri magnetici capovolti; il tutto condito da provocazione, umorismo e sarcasmo. Questo pensiero “zappiano” lo riverso nella produzione pittorica. Ne faccio un continuo lavoro di accumulazione, di citazioni, di spezzoni, senza tenere in alcun conto le divisioni tra i generi, assorbendo gli elementi più disparati e senza inserire le opere in un filone dato, senza definire una etichetta, un genere. Altre opere presenti, dedicate alla Company, seguono lo stesso concetto come in particolare nel dipinto “Revolver & Mechanisms”.
Sergio Sbardellati
07
dicembre 2007
Sergio Sbardellati – Frank Zappa & Company
Dal 07 al 21 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
VISTA CENTRO D’ARTE
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Roma, Via Ostilia, 41, (Roma)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 15.30 – 19.30
Vernissage
7 Dicembre 2007, ore 18.30
Autore