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Sergio Scalet – La Cruda Verità
personale di pittura
Comunicato stampa
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"La Bellezza è Verità, la Verità è Bellezza:
questo è tutto ciò che voi sapete in terra
e tutto ciò che vi occorre sapere"
John Keats.
Nella parentesi di un corpo stentato o per fuggire da un’anima esageratamente espansa, le donne ritratte da Sergio Scalet sembrano negare il mero gusto dell’apparenza così spesso attribuito all’essere femminile, addentrandosi in un’immagine che le spoglia senza togliere loro i vestiti di dosso.
La Verità si manifesta così limpida e cruda.
S’incarna e trafigge la tela.
Sergio Scalet traccia davanti ai nostri occhi un percorso tra il puro e il peccaminoso, dando parole e corpo a una bellezza che non ha occhi per l' effimero o il transitorio, tendendo la mano ad ognuna delle sue donne certo che nessuna di loro opporrà cenno di diniego.
La sua domanda di verità è la domanda di Verità di ogni vita, di ognuna delle vite che ritrae.
E' la richiesta di esistere intensamente e di avere voce.
E' l'esigenza di rendere visibile ciò che si agita sotto la pelle senza mai toccare la pretenziosa differenza tra essere ed essere.
Non temono la bellezza, non ne temono il passare sui loro volti. Non esiste bellezza più reale se non quella che l'imperfezione di una vita intensa regala a chi tra loro ha il coraggio di offrirsi senza risparmio. Hanno occhi privi di paura e di indecisione, giacciono ai nostri sguardi, lo sguardo voltato altrove, pelle di cera e cristallo e i gesti delicati a lasciare un segno un marchio dentro di noi, per sempre
Sono donne generose. Si abbandonano allo sguardo dello spettatore affamato avido di istanti sottratti alla vita degli altri Non conoscono la paura nel donarsi, non le scalfisce il terrore oscuro dell'abbandono. Proprio perchè ne portano i segni - mai urlati, non ce n'è bisogno - sulla pelle non temono di dare e vedere la propria debolezza il proprio smarrimento: "quando sono debole, è allora che sono forte".
Sergio e l'arte
E' un ritratto dell'anima - la parte più vera e più autentica di se - e si serve di un colore che costruisce e dilania lo spazio, e reinventa la luce specchiandosi nel grano al sole, delimita le ombre del giorno e la luce della notte sulla pelle e dice finalmente “Io Sono, questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere”.
questo è tutto ciò che voi sapete in terra
e tutto ciò che vi occorre sapere"
John Keats.
Nella parentesi di un corpo stentato o per fuggire da un’anima esageratamente espansa, le donne ritratte da Sergio Scalet sembrano negare il mero gusto dell’apparenza così spesso attribuito all’essere femminile, addentrandosi in un’immagine che le spoglia senza togliere loro i vestiti di dosso.
La Verità si manifesta così limpida e cruda.
S’incarna e trafigge la tela.
Sergio Scalet traccia davanti ai nostri occhi un percorso tra il puro e il peccaminoso, dando parole e corpo a una bellezza che non ha occhi per l' effimero o il transitorio, tendendo la mano ad ognuna delle sue donne certo che nessuna di loro opporrà cenno di diniego.
La sua domanda di verità è la domanda di Verità di ogni vita, di ognuna delle vite che ritrae.
E' la richiesta di esistere intensamente e di avere voce.
E' l'esigenza di rendere visibile ciò che si agita sotto la pelle senza mai toccare la pretenziosa differenza tra essere ed essere.
Non temono la bellezza, non ne temono il passare sui loro volti. Non esiste bellezza più reale se non quella che l'imperfezione di una vita intensa regala a chi tra loro ha il coraggio di offrirsi senza risparmio. Hanno occhi privi di paura e di indecisione, giacciono ai nostri sguardi, lo sguardo voltato altrove, pelle di cera e cristallo e i gesti delicati a lasciare un segno un marchio dentro di noi, per sempre
Sono donne generose. Si abbandonano allo sguardo dello spettatore affamato avido di istanti sottratti alla vita degli altri Non conoscono la paura nel donarsi, non le scalfisce il terrore oscuro dell'abbandono. Proprio perchè ne portano i segni - mai urlati, non ce n'è bisogno - sulla pelle non temono di dare e vedere la propria debolezza il proprio smarrimento: "quando sono debole, è allora che sono forte".
Sergio e l'arte
E' un ritratto dell'anima - la parte più vera e più autentica di se - e si serve di un colore che costruisce e dilania lo spazio, e reinventa la luce specchiandosi nel grano al sole, delimita le ombre del giorno e la luce della notte sulla pelle e dice finalmente “Io Sono, questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere”.
20
ottobre 2005
Sergio Scalet – La Cruda Verità
Dal 20 ottobre al 20 novembre 2005
arte contemporanea
Location
DYNAMO ART CLUB
Milano, Piazza Greco, 5, (Milano)
Milano, Piazza Greco, 5, (Milano)
Vernissage
20 Ottobre 2005, ore 21.30
Autore