Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sergio Vanni – Arte Povera (e altre storie)
Una storia dell’ arte proposta come gioco di rimandi e citazioni in cento piccole opere di un ironico e appassionato visionario
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In piccole tele, rigorosamente di cm. 20 x 20, Vanni ripercorre la storia dell’ arte, da Leonardo da Vinci a Cattelan, usando le immagini più famose o popolari, coniugandole con giochi linguistici che stravolgono i titoli, il nome dell’ autore, o corredandole di battute ironiche.
La parodia, genere che si applica solitamente alla letteratura, al teatro, al cinema, questa volta si dedica al mondo della pittura; l’ opera d’ arte, sottratta al linguaggio critico e spesso criptico degli addetti ai lavori, ci viene così restituita in un contesto umoristico e ironico.
Dalla presentazione in catalogo di Dario Trento:
......A chi a vario titolo sta nel mondo dell’ arte, prima o poi inevitabilmente capita di arrivare a quel punto: la tentazione di cominciare a muovere le mani. Può rivelarsi pericolosissima e disastrosa. Non lo è stata per Sergio, che ha trovato in essa un modo garbato per esprimere l’ amore e la riconoscenza per quanto ha ricevuto dall’ arte.
Lo ha fatto cominciando a fare il verso agli artisti e alle loro opere più famose per arrivare a produrre una personale compilazione. In essa Magritte compare per ben tre volte e, a pensarci, è del tutto naturale: Magritte è uno degli universi simbolici più saccheggiati dell’ arte moderna, dalla pubblicità all’ illustrazione. Non è poi un caso che Fontana si offra con due varianti, un taglio ricucito e chiosato con Errata Corrige e un altro collegato a una voce fuori campo che chiede Ago e Filo, please. Meno scontata è l’ elaborazione della Merda d’ Artista di Manzoni col titolo Manzonin, una carne in scatola notissima nei Caroselli che andavano in onda quando l’ opera dell’artista milanese scandalizzava.
E come spiegare l’ omaggio al padre della pittura astratta con la lavatrice Candinsky? Bisogna conoscere i fatti dell‘Italia del boom. Così a un frequentatore dei musei internazionali di arte moderna risulterà incomprensibile l’icona intitolata Non ho parole, che rende omaggio alle cancellazioni di scrittura di Emilio Isgrò, e lo stesso frequentatore farà fatica ad orientarsi su due dei pezzi più teneri di Vanni: Castellani (I suppose) e Bonalumi (I presume): insomma, il piccolo museo personale di Vanni tende inevitavilmente a comporsi come diario di agnizioni, masticazioni e digestioni del tutto personali, legate agli anni della sua frequentazione con l’ arte, alle sue idiosincrasie e ai suoi amori.
Così la dolcezza degli omaggi non lascia dubbi sul fatto che Cornell ( Facciamo le cornell ) e Spoerri ( Chez Spoerri ) siano tra i suoi preferiti. Qualche pannello è più forzato, qualcuno scontato, ma quanta dolcezza quando incontriamo Guarda come Nevelson o le zollette di zucchero di Merz! Che freddo!, fragilissimo e poeticissimo igloo.
Gli omaggi di Sergio Vanni sono fatti con la tecnica del motto di spirito ma sono più efficaci quando rimandano all’ arco temporale del suo rapporto con l’ arte moderna.....
BIOGRAFIA
Sergio Vanni, toscano, si interessa da molti anni del rapporto tra parole e immagine, di poesia visiva, di giochi linguistici, oltre che di arte contemporanea. Ha iniziato la produzione delle parodie nel 1997.
Mostre Personali:
2005 Arte povera (e altre storie), Galleria Michela Rizzo – Venezia
2005 FMR libreria – Milano
2004 Galleria L’Affiche - Milano
2003 Castello Pasquini - Castiglioncello
1997 Librogalleria Al Ferro di Cavallo - Roma
La parodia, genere che si applica solitamente alla letteratura, al teatro, al cinema, questa volta si dedica al mondo della pittura; l’ opera d’ arte, sottratta al linguaggio critico e spesso criptico degli addetti ai lavori, ci viene così restituita in un contesto umoristico e ironico.
Dalla presentazione in catalogo di Dario Trento:
......A chi a vario titolo sta nel mondo dell’ arte, prima o poi inevitabilmente capita di arrivare a quel punto: la tentazione di cominciare a muovere le mani. Può rivelarsi pericolosissima e disastrosa. Non lo è stata per Sergio, che ha trovato in essa un modo garbato per esprimere l’ amore e la riconoscenza per quanto ha ricevuto dall’ arte.
Lo ha fatto cominciando a fare il verso agli artisti e alle loro opere più famose per arrivare a produrre una personale compilazione. In essa Magritte compare per ben tre volte e, a pensarci, è del tutto naturale: Magritte è uno degli universi simbolici più saccheggiati dell’ arte moderna, dalla pubblicità all’ illustrazione. Non è poi un caso che Fontana si offra con due varianti, un taglio ricucito e chiosato con Errata Corrige e un altro collegato a una voce fuori campo che chiede Ago e Filo, please. Meno scontata è l’ elaborazione della Merda d’ Artista di Manzoni col titolo Manzonin, una carne in scatola notissima nei Caroselli che andavano in onda quando l’ opera dell’artista milanese scandalizzava.
E come spiegare l’ omaggio al padre della pittura astratta con la lavatrice Candinsky? Bisogna conoscere i fatti dell‘Italia del boom. Così a un frequentatore dei musei internazionali di arte moderna risulterà incomprensibile l’icona intitolata Non ho parole, che rende omaggio alle cancellazioni di scrittura di Emilio Isgrò, e lo stesso frequentatore farà fatica ad orientarsi su due dei pezzi più teneri di Vanni: Castellani (I suppose) e Bonalumi (I presume): insomma, il piccolo museo personale di Vanni tende inevitavilmente a comporsi come diario di agnizioni, masticazioni e digestioni del tutto personali, legate agli anni della sua frequentazione con l’ arte, alle sue idiosincrasie e ai suoi amori.
Così la dolcezza degli omaggi non lascia dubbi sul fatto che Cornell ( Facciamo le cornell ) e Spoerri ( Chez Spoerri ) siano tra i suoi preferiti. Qualche pannello è più forzato, qualcuno scontato, ma quanta dolcezza quando incontriamo Guarda come Nevelson o le zollette di zucchero di Merz! Che freddo!, fragilissimo e poeticissimo igloo.
Gli omaggi di Sergio Vanni sono fatti con la tecnica del motto di spirito ma sono più efficaci quando rimandano all’ arco temporale del suo rapporto con l’ arte moderna.....
BIOGRAFIA
Sergio Vanni, toscano, si interessa da molti anni del rapporto tra parole e immagine, di poesia visiva, di giochi linguistici, oltre che di arte contemporanea. Ha iniziato la produzione delle parodie nel 1997.
Mostre Personali:
2005 Arte povera (e altre storie), Galleria Michela Rizzo – Venezia
2005 FMR libreria – Milano
2004 Galleria L’Affiche - Milano
2003 Castello Pasquini - Castiglioncello
1997 Librogalleria Al Ferro di Cavallo - Roma
12
gennaio 2006
Sergio Vanni – Arte Povera (e altre storie)
Dal 12 al 28 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA RIZZO PROJECT ROOM
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16.30 – 19.30, martedì 10.00- 12.30 e su appuntamento
Vernissage
12 Gennaio 2006, ore 18,30
Autore