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Serra di Cassano. Un Palazzo, una Famiglia, la Storia. Tesori di una dimora napoletana del Settecento
Si esporranno fra l’altro documenti inediti provenienti dall’archivio della famiglia, che abbraccia quattro secoli di storia – dal 1600 al 1950
Comunicato stampa
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Nel corso di questi mesi saranno proposte cinque giornate di studio che si terranno a Palazzo Serra di Cassano e tratteranno il Settecento in particolare per la storia politico-economica, la musica, la storia dell’arte e dell’architettura, gli archivi privati e l’archivio Serra di Cassano, la filosofia nel periodo dell’illuminismo. A Palazzo Marigliano si svolgeranno, invece, programmi di musica, teatro e cinema sempre ambientati nel Settecento. Alcuni film – fra i quali “Il resto di niente”, con la presenza in sala della regista Antonietta De Lillo – saranno proiettati presso il cinema Adriano.
Il percorso della mostra si snoda attraverso sei tematiche: il periodo storico che è il secolo XVIII, la città, la famiglia Serra di Cassano, il palazzo, l’arredo degli interni, gli svaghi.
Molte le novità assolute che saranno presentate ai visitatori.
Si esporranno fra l’ altro documenti inediti provenienti dall’archivio della famiglia, che abbraccia quattro secoli di storia - dal 1600 al 1950 - e dà la possibilità di conoscere uno spaccato della vita economica e sociale di una famiglia che nel Meridione aveva molteplici interessi. Questo archivio, nonostante le vicende storiche che si sono alternate nel corso dei secoli, è sempre stato conservato nel Palazzo di Napoli. Infatti, anche dopo l’alienazione dell’immobile, per volontà dei Serra è stata inserita una clausola che prevedeva che la documentazione fosse custodita sempre nell’antico edificio.
Attraverso le loro carte i Serra dimostrano di essere stati oculati amministratori dei propri feudi, in un periodo storico in cui la feudalità meridionale viene viceversa descritta come passiva e interessata solo a incamerare ciò che veniva ricavato dallo sfruttamento delle terre.
Una rigorosa educazione veniva impartita ai maschi Serra nell’Abbazia di Montecassino e gli Abati, quando un giovane era riottoso allo studio, mettevano subito al corrente la famiglia. Particolare, questo, che negli archivi di altre importanti famiglie non è stato rilevato.
Altra testimonianza inedita che viene fuori dallo studio dei documenti è che la famiglia Serra aveva con la Chiesa e il Clero del luogo un comportamento a metà tra il riverente e il paritario. Infatti la famiglia, se le riteneva ingiuste, assumeva posizioni contrarie a quelle clericali.
Singolare, anche se poco nota, è la figura di Giuseppe Serra, conosciuto come il duca bibliofilo (sec.XVIII) per la sua passione di collezionare i libri; tra l’altro aveva acquistato una serie di bibbie ebraiche che per l’epoca erano una vera e propria rarità.
Da sottolineare anche la figura di Laura Serra, originaria di Genova, che venne promessa sposa a quattordici anni ad un Serra di Napoli. Questa giovane donna si rivela una perfetta economa: tiene personalmente i conti di casa e i rapporti con i fornitori; elabora inoltre numerose ricette, tutte conservate in archivio, fra le quali particolarmente significativa, quella della cassata.
Nel 1800 i Serra di Cassano vivono un periodo di crisi, tanto che un esponente della famiglia, in un viaggio a Parigi, porta con sé delle antiche stampe per venderle ma ha un’amara sorpresa: scopre che sono delle riproduzioni. Si ipotizza che, in qualche altro momento difficile, le stampe originali possano essere state vendute e sostituite con le riproduzioni.
Saranno anche esposti, tra gli altri documenti, l’albero genealogico della famiglia e la pianta del feudo di Cassano.
Nella mostra si è cercato di ricostruire il tipico interno delle dimore settecentesche napoletane. Alcuni oggetti appartengono a collezioni private e altri ad istituzioni quali il Museo di Capodimonte, il Museo Correale e Società di Storia Patria.
E’ esposto, tra gli altri, un quadro raffigurante Gennaro Serra bambino in posa secondo il costume dell’epoca e che ha tra le mani un filo di lana legato ad un uccellino simboleggiante la libertà.
Inoltre, si potranno ammirare costumi originali dell’epoca di fattura napoletana appartenuti al duca di Candia ed oggi di proprietà della Fondazione Corsetti Antonini di Spoleto, nonché la riproduzione di una collana del ‘700.
Per quanto riguarda la sezione dedicata agli svaghi, nel libro di cassa tenuto da Laura Serra, esposto in mostra, si può leggere, tra l’altro, delle spese sostenute per il palco al San Carlo, dell’acquisto di 396 scarpine di raso per balli e feste oltre che delle note di spese per i gioiellieri che cambiavano la fattura dei monili secondo le tendenze della moda
Angela Spinelli
Il percorso della mostra si snoda attraverso sei tematiche: il periodo storico che è il secolo XVIII, la città, la famiglia Serra di Cassano, il palazzo, l’arredo degli interni, gli svaghi.
Molte le novità assolute che saranno presentate ai visitatori.
Si esporranno fra l’ altro documenti inediti provenienti dall’archivio della famiglia, che abbraccia quattro secoli di storia - dal 1600 al 1950 - e dà la possibilità di conoscere uno spaccato della vita economica e sociale di una famiglia che nel Meridione aveva molteplici interessi. Questo archivio, nonostante le vicende storiche che si sono alternate nel corso dei secoli, è sempre stato conservato nel Palazzo di Napoli. Infatti, anche dopo l’alienazione dell’immobile, per volontà dei Serra è stata inserita una clausola che prevedeva che la documentazione fosse custodita sempre nell’antico edificio.
Attraverso le loro carte i Serra dimostrano di essere stati oculati amministratori dei propri feudi, in un periodo storico in cui la feudalità meridionale viene viceversa descritta come passiva e interessata solo a incamerare ciò che veniva ricavato dallo sfruttamento delle terre.
Una rigorosa educazione veniva impartita ai maschi Serra nell’Abbazia di Montecassino e gli Abati, quando un giovane era riottoso allo studio, mettevano subito al corrente la famiglia. Particolare, questo, che negli archivi di altre importanti famiglie non è stato rilevato.
Altra testimonianza inedita che viene fuori dallo studio dei documenti è che la famiglia Serra aveva con la Chiesa e il Clero del luogo un comportamento a metà tra il riverente e il paritario. Infatti la famiglia, se le riteneva ingiuste, assumeva posizioni contrarie a quelle clericali.
Singolare, anche se poco nota, è la figura di Giuseppe Serra, conosciuto come il duca bibliofilo (sec.XVIII) per la sua passione di collezionare i libri; tra l’altro aveva acquistato una serie di bibbie ebraiche che per l’epoca erano una vera e propria rarità.
Da sottolineare anche la figura di Laura Serra, originaria di Genova, che venne promessa sposa a quattordici anni ad un Serra di Napoli. Questa giovane donna si rivela una perfetta economa: tiene personalmente i conti di casa e i rapporti con i fornitori; elabora inoltre numerose ricette, tutte conservate in archivio, fra le quali particolarmente significativa, quella della cassata.
Nel 1800 i Serra di Cassano vivono un periodo di crisi, tanto che un esponente della famiglia, in un viaggio a Parigi, porta con sé delle antiche stampe per venderle ma ha un’amara sorpresa: scopre che sono delle riproduzioni. Si ipotizza che, in qualche altro momento difficile, le stampe originali possano essere state vendute e sostituite con le riproduzioni.
Saranno anche esposti, tra gli altri documenti, l’albero genealogico della famiglia e la pianta del feudo di Cassano.
Nella mostra si è cercato di ricostruire il tipico interno delle dimore settecentesche napoletane. Alcuni oggetti appartengono a collezioni private e altri ad istituzioni quali il Museo di Capodimonte, il Museo Correale e Società di Storia Patria.
E’ esposto, tra gli altri, un quadro raffigurante Gennaro Serra bambino in posa secondo il costume dell’epoca e che ha tra le mani un filo di lana legato ad un uccellino simboleggiante la libertà.
Inoltre, si potranno ammirare costumi originali dell’epoca di fattura napoletana appartenuti al duca di Candia ed oggi di proprietà della Fondazione Corsetti Antonini di Spoleto, nonché la riproduzione di una collana del ‘700.
Per quanto riguarda la sezione dedicata agli svaghi, nel libro di cassa tenuto da Laura Serra, esposto in mostra, si può leggere, tra l’altro, delle spese sostenute per il palco al San Carlo, dell’acquisto di 396 scarpine di raso per balli e feste oltre che delle note di spese per i gioiellieri che cambiavano la fattura dei monili secondo le tendenze della moda
Angela Spinelli
22
gennaio 2005
Serra di Cassano. Un Palazzo, una Famiglia, la Storia. Tesori di una dimora napoletana del Settecento
Dal 22 gennaio al 04 giugno 2005
arte antica
arte moderna e contemporanea
arte moderna e contemporanea
Location
PALAZZO SERRA DI CASSANO / IISF – ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI
Napoli, Via Monte Di Dio, 14, (Napoli)
Napoli, Via Monte Di Dio, 14, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì-sabato dalle 10 alle 20
Vernissage
22 Gennaio 2005, 10,30