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Sette per l’altare – Michele Bruni
La prima mostra del secondo ciclo “Psiche ed Anima” è dedicata allo scultore Michele Bruni, ed è curata da Fabio Canestri e Piergiacomo Petrioli.
Comunicato stampa
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“Sette sull'altare”, ovvero sette opere d'arte contemporanea per ognuno dei sette altari barocchi, della ex chiesa di santa Maria della Rosa, oggi biblioteca scientifica dell'Università di Siena. Così si chiama l'iniziativa di “Agorà la Rosa”; un progetto che vuole allargare l'offerta culturale della città e dell'Università, aprendo il panorama artistico cittadino a nuove e stimolanti voci. Il programma prevede di allestire all'interno della biblioteca (ex chiesa) mostre di artisti contemporanei, con la periodicità di una al mese, secondo dei cicli tematici. La prima mostra del secondo ciclo “Psiche ed Anima” è dedicata allo scultore Michele Bruni, ed è curata da Fabio Canestri e Piergiacomo Petrioli.
apertura:
3 – 30 gennaio 2011
orario
lunedi’ - sabato: 8,00-23; domenica: 14-23
ingresso libero
info
tel. 0577-232935, e-mail: salarosa@unisi.it
http://salarosa.sba.unisi.it/salarosa
curatori:
Fabio Canestri – Piergiacomo Petrioli
CRITICA
Stiliti di pietra, figure isolate, donne dai colli allungati che tendono ad uno spazio superiore, astratto e sacrale. La ricerca verso una dimensione “alta” ed intimamente religiosa dell'arte, attraverso un intimo colloquio con la materia pietra (la ricerca del divino ascoltando il linguaggio della natura) è il tema predominante dell'arte di Michele Bruni. Una ricerca che si definisce nei suoi eremiti di pietra, figure raccolte in loro stesse, in intimo dialogo, mistiche meditazioni, conversazioni sacre. L'artista riscopre in queste forme una sensibilità medievale, che rimanda a certi rilievi romanici di capitelli o statue su portali. Bruni lavora la materia con grande rispetto, lasciandola “parlare” ed esprimersi (vedi, ad esempio, le forme astratte di Vela, che valorizzano i fori del travertino stesso, facendoli divenire nucleo formale ed espressivo su cui costruire, senza violentare la materia, la statua). Lo scultore raffigura l'ascesi, scolpisce l'afflato contemplativo, la tensione verso lo spirito, il distaccarsi dell'animo dalle passioni mondane, dai beni e dalle lusinghe del mondo, il comune denominatore di tutte le religioni; nel movimento roteante del danzatore sufi, che emerge dalla pietra, per librarsi, come un prigione michelangiolesco, nella forma pura e geometrica, è lo spirito che si distacca dalla materia nel movimento mistico e rituale della danza derviscia. Il monaco zen assorto, serafico ed immobile nella posizione del loto, dalle forme polite ed essenziali, anche lui emergente da una base dinamica e ruvida di pietra, che lo slancia verso l'alto. O la suonatrice di flauto in arenaria, pervasa da una panica e pagana religiosità. Infine l'anacoreta cristiano ortodosso emerge dal suo piedistallo squadrato, in gesto di accettazione. E quindi i busti di nobildonna e fanciulla dalle forme geometrizzanti ed essenziali, dai colli allungati, che altro non sono che anatomica traduzione dei piedistalli dei monaci precedenti. geometrizzanti ed essenziali, fra Laurana e certi capitelli spagnoli e francesi del XII secolo, dai colli allungati, che altro non sono che umana ed anatomica traduzione dei piedistalli dei monaci precedenti.
apertura:
3 – 30 gennaio 2011
orario
lunedi’ - sabato: 8,00-23; domenica: 14-23
ingresso libero
info
tel. 0577-232935, e-mail: salarosa@unisi.it
http://salarosa.sba.unisi.it/salarosa
curatori:
Fabio Canestri – Piergiacomo Petrioli
CRITICA
Stiliti di pietra, figure isolate, donne dai colli allungati che tendono ad uno spazio superiore, astratto e sacrale. La ricerca verso una dimensione “alta” ed intimamente religiosa dell'arte, attraverso un intimo colloquio con la materia pietra (la ricerca del divino ascoltando il linguaggio della natura) è il tema predominante dell'arte di Michele Bruni. Una ricerca che si definisce nei suoi eremiti di pietra, figure raccolte in loro stesse, in intimo dialogo, mistiche meditazioni, conversazioni sacre. L'artista riscopre in queste forme una sensibilità medievale, che rimanda a certi rilievi romanici di capitelli o statue su portali. Bruni lavora la materia con grande rispetto, lasciandola “parlare” ed esprimersi (vedi, ad esempio, le forme astratte di Vela, che valorizzano i fori del travertino stesso, facendoli divenire nucleo formale ed espressivo su cui costruire, senza violentare la materia, la statua). Lo scultore raffigura l'ascesi, scolpisce l'afflato contemplativo, la tensione verso lo spirito, il distaccarsi dell'animo dalle passioni mondane, dai beni e dalle lusinghe del mondo, il comune denominatore di tutte le religioni; nel movimento roteante del danzatore sufi, che emerge dalla pietra, per librarsi, come un prigione michelangiolesco, nella forma pura e geometrica, è lo spirito che si distacca dalla materia nel movimento mistico e rituale della danza derviscia. Il monaco zen assorto, serafico ed immobile nella posizione del loto, dalle forme polite ed essenziali, anche lui emergente da una base dinamica e ruvida di pietra, che lo slancia verso l'alto. O la suonatrice di flauto in arenaria, pervasa da una panica e pagana religiosità. Infine l'anacoreta cristiano ortodosso emerge dal suo piedistallo squadrato, in gesto di accettazione. E quindi i busti di nobildonna e fanciulla dalle forme geometrizzanti ed essenziali, dai colli allungati, che altro non sono che anatomica traduzione dei piedistalli dei monaci precedenti. geometrizzanti ed essenziali, fra Laurana e certi capitelli spagnoli e francesi del XII secolo, dai colli allungati, che altro non sono che umana ed anatomica traduzione dei piedistalli dei monaci precedenti.
03
gennaio 2011
Sette per l’altare – Michele Bruni
Dal 03 al 30 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
UNIVERSITA’ DI SIENA – FACOLTA’ DI SCIENZE MATEMATICHE
Siena, Piazzetta Silvio Gigli, 1, (Siena)
Siena, Piazzetta Silvio Gigli, 1, (Siena)
Orario di apertura
lunedi’ - sabato: 9.30-20; domenica: 15-20
Vernissage
3 Gennaio 2011, ore 17
Autore
Curatore