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Sette + uno, i sette peccati mortali +uno
L`originalità` di questa rassegna e` che saranno presenti le opere di otto artisti provenienti da diversi paesi: Italia, Germania, Polonia, Spagna. Quindi non sette artisti e sette vizi ma otto artisti, otto vizi: ogni lavoro rappresenta la visione dell’artista di quel particolare vizio.
Comunicato stampa
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Continua la collaborazione tra i due centri d’arte e cultura internazionali “Extendo Artis” di Bassano del Grappa e “Artenvielfalt” di Monaco. Tutta l’attività è finalizzata a presentare al pubblico europeo, e non solo, le opere di artisti da tempo accreditati dalla critica internazionale, messi a confronto con i lavori dei giovani emergenti. La loro sinergia, questa volta, si materializza in una collettiva che vede protagonisti i sette vizi capitali: tematica che dal Medioevo in poi non ha mai smesso di stimolare la creatività degli artisti e di incuriosire il fruitore. Grandi maestri ne sono rimasti affascinati: Bosch, Bruegel, Otto Dix, per citarne qualcuno. Ma i sette peccati inseriti nelle sette cornici del purgatorio dantesco non sono stati immortalati solo dalle arti figurative, troviamo riferimenti espliciti in letteratura, nelle opere teatrali e in particolare nel cinema. “Seven”, un capolavoro divenuto cult, di David Fincher ne è la prova.
L`originalità` di questa rassegna e` che saranno presenti le opere di otto artisti provenienti da diversi paesi: Italia, Germania, Polonia, Spagna. Quindi non sette artisti e sette vizi ma otto artisti, otto vizi: ogni lavoro rappresenta la visione dell’artista di quel particolare vizio. Massimo Casagrande ha deciso di presentare l’ottavo vizio da lui inventato, ovvero, l’inganno. La ricerca dell’artista cittadellese è sempre legata all’ idagine della realtà che lo circonda. Dopo la video performance “Sugar free”, icona di una libertà ormai diventata utopica rinvia la sua attenzione alla corsa dell’apparire, al voler essere ciò che non si è perché costretti da regole imposte da una società “malata”.
Tutti i sette peccati trovano vita anche nei segni della giovane disegnatrice Silvia Minchio. nel musicista Piergiovanni Bernardi, e nel poeta Danni Antonello, mentre progetto zero+ realizzera` un intervento artistico.
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I peccati e gli artisti
Superbia
La vita è una lunga lezione di umiltà (J.M. Barrie)
Christian Heinrich
Allievo del professor Herbert Kaufmann, rappresenta uno dei maggiori esponenti dell’arte informale tedesca. Negli ultimi dieci anni ha sviluppato un discorso pittorico totalmente autonomo. Lavora su carta artigianale sovrapponendo vari strati di materia che danno una sensazione di volume in uno spazio privo di ogni riferimento a qualsiasi realtà. I suoi collage, composti da colori brillanti e intrisi della luce africana, rievocano le emozioni racchiuse nella memoria dei suoi lontani viaggi in Sud Africa mescolate a un erotismo tutto mediterraneo. In occasione della mostra “Sette + Uno” presenta la sua visione della superbia.
Invidia
La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. (Aristotele)
Magdalena Weber
Nasce a Cracovia nel 1972 da una famiglia di artisti. Dal 1993 si dedica alla pittura, e comincia a viaggiare. In Sudamerica e in Europa si occupa di scultura, tessitura, ceramica, e si appassiona alla fotografia. Espone, oltre che in Polonia, in Germania, Olanda, Italia e Colombia. E’ conosciuta per la particolarità dei suoi nudi. Propone un dipinto che rappresenta l’invidia.
Ira
La collera è uno di quei stramaledetti lussi che uno non si può permettere. (Ernest Hemingway)
Jimmy Stepanoff
Nasce a S. Georgen nel 1959. Negli ultimi decenni realizza il ciclo dei Nibelungen (esposto in molte città della Germania e dell’Austria), si tratta di più di duecento quadri che mettono in scena le dimensioni violente e ambigue del mito. Si presenta come un artista che predilige le referenze ai linguaggi estetici del fantasy e del cinema. Le sue opere sono caratterizzate da una spaventosa monumentalità.Nei quadri firmati Wasserman Stepanoff torna, in maniera lucida, alla tradizione surrealista. Le sue opere grafiche su carta, invece, s’inseriscono nell’arte del Capriccio, nella migliore accezione del termine. In occasione di questa mostra l’artista rappresenterà l’ira.
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Accidia
L’accidia è il più intelligente dei peccati. E’ il rifiuto della vita, dei suoi pericoli e dei suoi dolori. E poiché non è naturale dire di no alla vita, solo l’intelligenza può portare a una simile distorsione e mantenerla in essere. Ma ciò significa, dire di no alla bellezza e alla gioia della vita e a condanarsi a un polveroso, gialliccio e stantio destino di romitaggio, tanto insopportabile, quanto più necessario e irriducibile. ( C. Marlowe, Doctor Faustus)
Giordano Rizzardi
Nasce a Cittadella nel 1967, dove vive e lavora. La sua opera è una continua ricerca attraverso indagini nel campo visivo, soffermando la sua attenzione sulla figura umana trasfigurata dalle atrocità del presente, dal consumismo irrefrenabile e dai drammi della società odierna. Rizzardi comunica il suo messaggio attraverso le tecniche espressive contemporanee della pixelart e della videoarte. La massificazione, la mercificazione del corpo umano, la clonazione, sono alcuni dei temi che Rizzardi affronta nei suoi lavori, intrisi dell’angoscia che queste tematiche trasmettono ogni qualvolta che appaiono allo spettatore. Si è dedicato alla rappresentazione dell’accidia.
Avarizia
Alla povertà mancano molte cose, all’avarizia tutte. (Publilio Sirio)
Federico Meneghello
Giovanissimo artista che approda al mondo dell’arte già all’età di sedici anni. I primi lavori sono di chiara derivazione espressionistica, ma nel tempo il colore perde via, via di consistenza e lascia spazio al disegno. Maturando inventa un modo di dipingere originalissimo: vede le persone e le cose attraverso gli utensili da cucina, così i soggetti dei suoi dipinti si deformano, si allungano e oscillano. Anche oggi dal suo lavoro traspare una realtà instabile scaturita dal contrasto tra il mondo reale e il doppio del nostro io. Espone una sua interpretazione dell’avarizia.
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Gola
Più che la ragione, è lo stomaco che ci guida. (Arsene Ancelot)
Attilio Manzi
Arriva alla pittura per imminenza e gioco. Nei primi dipinti su carta l’allegria del tratto e della macchia dirigono la mano dell’artista nel gesto di riempire di segni lo spazio inesistente fino a che il punto e la linea non lo delimitano, lo fanno crescere e sorgere.
Nei suoi Landschaften passa dalla molteplicità all’isolamento del tratto, all’ansia e all’opacità del colore. Negli still – lives, infine, l’estrema labilità dei grigi, degli azzurri e degli opali morandiani è abitata da cifre, numeri e lettere: icone di un ordine possibile. Da molti anni vive e lavora in Spagna. Contribuisce a questa collettiva rappresentando la gola.
Lussuria
Bambini? Preferisco cominciarne cento che finirne uno (Paolina Bonaparte)
Michele Tombolini
La sua ricerca artistica mira alla creazione di un linguaggio molto forte che tradisce i suoi pensieri più intimi tradotti in immagine attraverso il contatto con la realtà. Una tela-manifesto delle sue idee, delle sue reazioni e impulsi. Gli ultimi lavori tradiscono lo stile “metropolitano” e duro per raggiungere la purezza del colore e del segno. L’artista veneziano propone un’icona dedicata alla lussuria.
Inganno
C’è un sorriso dell’amore/ e c’è un sorriso dell’inganno/ e c’è un sorriso dei sorrisi/ dove i due sorrisi s’incontrano (W. Shakespeare)
Massimo Casagrande.
Pittore autodidatta, nativo di Cittadella, è ritenuto dalla critica internazionale come uno dei rari artisti informali del Veneto. La sua ricerca artistica si esprime attraverso linguaggi che spaziano dalla pittura all’installazione passando per la video arte. Casagrande chiude il ciclo “connessioni” lasciando un segno evidente e originale della sua creatività. Affronta ora l’ottavo vizio capitale, mai rappresentato prima, l’inganno.
>>>
Apparati
Silvia Minchio
Nata a Bassano del Grappa nel 1977. Il disegno è da sempre la sua passione, recentemente si occupa d’illustrazione. Partecipa a questa collettiva con otto schizzi su carta che interpretano i peccati capitali con vivace estro creativo.
Piergiovanni Bernardi
Nasce a Mirano nel 1978. Il suo percorso artistico spazia dalla fotografia all’installazione approdando alla fine al campo musicale. La sua iniziazione alla musica avviene nel 1993 con l’iscrizione al Conservatorio e soffermando la sua attenzione sullo studio delle percussioni. La via della sperimentazione dell’elettronica minimalista si materializza con lo studio registrazione Arsenale’s di Spinea. Recentemente ha collaborato nella realizzazione della mostra “Up side down” presso la T Gallery.
Danni Antonello
Nasce nel 1978 a Cittadella, dove è ritornato di recente dopo essersi laureato in Francese a Venezia, con una tesi di traduzione delle poesie di Guy Goffette. Nel 2001 ha pubblicato per le Edizioni del Bradipo la plaquette di poesie “La spina dorsale”, con prefazione e disegni di Gian Ruggero Manzoni e una nota di Mario Stefani. Poesie, continua a scriverne e a tradurne, oltre che dal francese, dall’inglese e dal tedesco, lingue apprese studiando ma soprattutto viaggiando. Ogni tanto qualche rivista o qualche amico pittore o scrittore gli chiede un contributo, lui non si nega. E spera di non doversi negare mai.
….il nome dell`amore condiviso,la mal detta estetica del martirio o ancora,di quei quattro versi che se non salveranno il mondo almeno renderanno grazia a chi li ha voluti leggere.
Progettozero(+)
Progetto culturale che si confronta con un concetto d’arte come fare aperto, attraverso diversi percorsi ed esperienze che ricercano “istruzione per la possibilità” finalizzate a fornire eterogenee visioni e interpretazioni della vita per migliorarne (o perlomeno alterarne) la qualità. Formatosi nel 2001, ha al suo attivo diversi progetti solisti e tre collettive: Big Mama, He – Art Zone, Peace (end)Love – istruzioni per la possibilità, 2002, blank - istruzioni per la possibilità, 2003. Partecipano alla mostra con un intervento artistico durante il vernissage.
L`originalità` di questa rassegna e` che saranno presenti le opere di otto artisti provenienti da diversi paesi: Italia, Germania, Polonia, Spagna. Quindi non sette artisti e sette vizi ma otto artisti, otto vizi: ogni lavoro rappresenta la visione dell’artista di quel particolare vizio. Massimo Casagrande ha deciso di presentare l’ottavo vizio da lui inventato, ovvero, l’inganno. La ricerca dell’artista cittadellese è sempre legata all’ idagine della realtà che lo circonda. Dopo la video performance “Sugar free”, icona di una libertà ormai diventata utopica rinvia la sua attenzione alla corsa dell’apparire, al voler essere ciò che non si è perché costretti da regole imposte da una società “malata”.
Tutti i sette peccati trovano vita anche nei segni della giovane disegnatrice Silvia Minchio. nel musicista Piergiovanni Bernardi, e nel poeta Danni Antonello, mentre progetto zero+ realizzera` un intervento artistico.
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I peccati e gli artisti
Superbia
La vita è una lunga lezione di umiltà (J.M. Barrie)
Christian Heinrich
Allievo del professor Herbert Kaufmann, rappresenta uno dei maggiori esponenti dell’arte informale tedesca. Negli ultimi dieci anni ha sviluppato un discorso pittorico totalmente autonomo. Lavora su carta artigianale sovrapponendo vari strati di materia che danno una sensazione di volume in uno spazio privo di ogni riferimento a qualsiasi realtà. I suoi collage, composti da colori brillanti e intrisi della luce africana, rievocano le emozioni racchiuse nella memoria dei suoi lontani viaggi in Sud Africa mescolate a un erotismo tutto mediterraneo. In occasione della mostra “Sette + Uno” presenta la sua visione della superbia.
Invidia
La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. (Aristotele)
Magdalena Weber
Nasce a Cracovia nel 1972 da una famiglia di artisti. Dal 1993 si dedica alla pittura, e comincia a viaggiare. In Sudamerica e in Europa si occupa di scultura, tessitura, ceramica, e si appassiona alla fotografia. Espone, oltre che in Polonia, in Germania, Olanda, Italia e Colombia. E’ conosciuta per la particolarità dei suoi nudi. Propone un dipinto che rappresenta l’invidia.
Ira
La collera è uno di quei stramaledetti lussi che uno non si può permettere. (Ernest Hemingway)
Jimmy Stepanoff
Nasce a S. Georgen nel 1959. Negli ultimi decenni realizza il ciclo dei Nibelungen (esposto in molte città della Germania e dell’Austria), si tratta di più di duecento quadri che mettono in scena le dimensioni violente e ambigue del mito. Si presenta come un artista che predilige le referenze ai linguaggi estetici del fantasy e del cinema. Le sue opere sono caratterizzate da una spaventosa monumentalità.Nei quadri firmati Wasserman Stepanoff torna, in maniera lucida, alla tradizione surrealista. Le sue opere grafiche su carta, invece, s’inseriscono nell’arte del Capriccio, nella migliore accezione del termine. In occasione di questa mostra l’artista rappresenterà l’ira.
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Accidia
L’accidia è il più intelligente dei peccati. E’ il rifiuto della vita, dei suoi pericoli e dei suoi dolori. E poiché non è naturale dire di no alla vita, solo l’intelligenza può portare a una simile distorsione e mantenerla in essere. Ma ciò significa, dire di no alla bellezza e alla gioia della vita e a condanarsi a un polveroso, gialliccio e stantio destino di romitaggio, tanto insopportabile, quanto più necessario e irriducibile. ( C. Marlowe, Doctor Faustus)
Giordano Rizzardi
Nasce a Cittadella nel 1967, dove vive e lavora. La sua opera è una continua ricerca attraverso indagini nel campo visivo, soffermando la sua attenzione sulla figura umana trasfigurata dalle atrocità del presente, dal consumismo irrefrenabile e dai drammi della società odierna. Rizzardi comunica il suo messaggio attraverso le tecniche espressive contemporanee della pixelart e della videoarte. La massificazione, la mercificazione del corpo umano, la clonazione, sono alcuni dei temi che Rizzardi affronta nei suoi lavori, intrisi dell’angoscia che queste tematiche trasmettono ogni qualvolta che appaiono allo spettatore. Si è dedicato alla rappresentazione dell’accidia.
Avarizia
Alla povertà mancano molte cose, all’avarizia tutte. (Publilio Sirio)
Federico Meneghello
Giovanissimo artista che approda al mondo dell’arte già all’età di sedici anni. I primi lavori sono di chiara derivazione espressionistica, ma nel tempo il colore perde via, via di consistenza e lascia spazio al disegno. Maturando inventa un modo di dipingere originalissimo: vede le persone e le cose attraverso gli utensili da cucina, così i soggetti dei suoi dipinti si deformano, si allungano e oscillano. Anche oggi dal suo lavoro traspare una realtà instabile scaturita dal contrasto tra il mondo reale e il doppio del nostro io. Espone una sua interpretazione dell’avarizia.
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Gola
Più che la ragione, è lo stomaco che ci guida. (Arsene Ancelot)
Attilio Manzi
Arriva alla pittura per imminenza e gioco. Nei primi dipinti su carta l’allegria del tratto e della macchia dirigono la mano dell’artista nel gesto di riempire di segni lo spazio inesistente fino a che il punto e la linea non lo delimitano, lo fanno crescere e sorgere.
Nei suoi Landschaften passa dalla molteplicità all’isolamento del tratto, all’ansia e all’opacità del colore. Negli still – lives, infine, l’estrema labilità dei grigi, degli azzurri e degli opali morandiani è abitata da cifre, numeri e lettere: icone di un ordine possibile. Da molti anni vive e lavora in Spagna. Contribuisce a questa collettiva rappresentando la gola.
Lussuria
Bambini? Preferisco cominciarne cento che finirne uno (Paolina Bonaparte)
Michele Tombolini
La sua ricerca artistica mira alla creazione di un linguaggio molto forte che tradisce i suoi pensieri più intimi tradotti in immagine attraverso il contatto con la realtà. Una tela-manifesto delle sue idee, delle sue reazioni e impulsi. Gli ultimi lavori tradiscono lo stile “metropolitano” e duro per raggiungere la purezza del colore e del segno. L’artista veneziano propone un’icona dedicata alla lussuria.
Inganno
C’è un sorriso dell’amore/ e c’è un sorriso dell’inganno/ e c’è un sorriso dei sorrisi/ dove i due sorrisi s’incontrano (W. Shakespeare)
Massimo Casagrande.
Pittore autodidatta, nativo di Cittadella, è ritenuto dalla critica internazionale come uno dei rari artisti informali del Veneto. La sua ricerca artistica si esprime attraverso linguaggi che spaziano dalla pittura all’installazione passando per la video arte. Casagrande chiude il ciclo “connessioni” lasciando un segno evidente e originale della sua creatività. Affronta ora l’ottavo vizio capitale, mai rappresentato prima, l’inganno.
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Apparati
Silvia Minchio
Nata a Bassano del Grappa nel 1977. Il disegno è da sempre la sua passione, recentemente si occupa d’illustrazione. Partecipa a questa collettiva con otto schizzi su carta che interpretano i peccati capitali con vivace estro creativo.
Piergiovanni Bernardi
Nasce a Mirano nel 1978. Il suo percorso artistico spazia dalla fotografia all’installazione approdando alla fine al campo musicale. La sua iniziazione alla musica avviene nel 1993 con l’iscrizione al Conservatorio e soffermando la sua attenzione sullo studio delle percussioni. La via della sperimentazione dell’elettronica minimalista si materializza con lo studio registrazione Arsenale’s di Spinea. Recentemente ha collaborato nella realizzazione della mostra “Up side down” presso la T Gallery.
Danni Antonello
Nasce nel 1978 a Cittadella, dove è ritornato di recente dopo essersi laureato in Francese a Venezia, con una tesi di traduzione delle poesie di Guy Goffette. Nel 2001 ha pubblicato per le Edizioni del Bradipo la plaquette di poesie “La spina dorsale”, con prefazione e disegni di Gian Ruggero Manzoni e una nota di Mario Stefani. Poesie, continua a scriverne e a tradurne, oltre che dal francese, dall’inglese e dal tedesco, lingue apprese studiando ma soprattutto viaggiando. Ogni tanto qualche rivista o qualche amico pittore o scrittore gli chiede un contributo, lui non si nega. E spera di non doversi negare mai.
….il nome dell`amore condiviso,la mal detta estetica del martirio o ancora,di quei quattro versi che se non salveranno il mondo almeno renderanno grazia a chi li ha voluti leggere.
Progettozero(+)
Progetto culturale che si confronta con un concetto d’arte come fare aperto, attraverso diversi percorsi ed esperienze che ricercano “istruzione per la possibilità” finalizzate a fornire eterogenee visioni e interpretazioni della vita per migliorarne (o perlomeno alterarne) la qualità. Formatosi nel 2001, ha al suo attivo diversi progetti solisti e tre collettive: Big Mama, He – Art Zone, Peace (end)Love – istruzioni per la possibilità, 2002, blank - istruzioni per la possibilità, 2003. Partecipano alla mostra con un intervento artistico durante il vernissage.
24
aprile 2004
Sette + uno, i sette peccati mortali +uno
Dal 24 aprile al 23 maggio 2004
arte contemporanea
Location
EXTENDO ARTIS
Bassano Del Grappa, Via Verci, 20, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Verci, 20, (Vicenza)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30 Lunedi chiuso,Domenica su appuntamento
Vernissage
24 Aprile 2004, ore 19.00