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Setteperquattro. Visioni dissonanti
Nel titolo il senso stesso della mostra, letteralmente: sette opere di quattro artisti uniti dalla prospettiva storico – geografica, dal dato anagrafico ma lontani negli esiti espressivi: su diversi versanti dell’astrazione Doniselli, Manzotti, Plicato; interprete di una figurazione sfarzosa e deflagrante, invece, Giovanni Lo Presti.
Comunicato stampa
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Nel titolo il senso stesso della mostra, letteralmente: sette opere di quattro artisti uniti dalla prospettiva storico – geografica, dal dato anagrafico ma lontani negli esiti espressivi: su diversi versanti dell’astrazione Doniselli, Manzotti, Plicato; interprete di una figurazione sfarzosa e deflagrante, invece, Giovanni Lo Presti.
Non una mostra a tema quindi, ma un’anteprima degli artisti che sono entrati a far parte della “scuderia” della galleria milanese.
A definire il filo rosso della rassegna il legame che a vario titolo unisce Doniselli, Lo Presti, Manzotti e Plicato all’ambiente e alla cultura milanese dove si è compiuta la loro formazione e dove hanno tutti svolto esperienze espositive a partire dagli anni ’70, e attorno a cui ruota la loro stessa vicenda biografica.
Una mostra che unisce la prospettiva storica a quella più arbitraria affidata alla fascinazione dell’opera, di cui privilegia il valore intrinseco, l’opera, intesa come caso a sé, da leggere non necessariamente con la lente a volte depistante della somiglianza e della differenza, ma come un microcosmo che riflette e rifrange, creando una texture di storie individuali e collettive, capaci di delineare un “grande racconto” fatto di esperienze comuni di conoscenza e di diverse chiavi interpretative delle stesse.
La prospettiva consente di ribaltare il giudizio di gusto: ciò che nel presente è considerato trasgressivo e anomalo, può diventare un classico con il passare del tempo. Resta – appunto – l’opera, al di fuori delle teorizzazioni critiche e delle categorie estetiche, l’opera che parla una lingua capace di farsi linguaggio.
E’ questa la chiave di lettura della mostra setteperquattro – visioni dissonanti.
Non una mostra a tema quindi, ma un’anteprima degli artisti che sono entrati a far parte della “scuderia” della galleria milanese.
A definire il filo rosso della rassegna il legame che a vario titolo unisce Doniselli, Lo Presti, Manzotti e Plicato all’ambiente e alla cultura milanese dove si è compiuta la loro formazione e dove hanno tutti svolto esperienze espositive a partire dagli anni ’70, e attorno a cui ruota la loro stessa vicenda biografica.
Una mostra che unisce la prospettiva storica a quella più arbitraria affidata alla fascinazione dell’opera, di cui privilegia il valore intrinseco, l’opera, intesa come caso a sé, da leggere non necessariamente con la lente a volte depistante della somiglianza e della differenza, ma come un microcosmo che riflette e rifrange, creando una texture di storie individuali e collettive, capaci di delineare un “grande racconto” fatto di esperienze comuni di conoscenza e di diverse chiavi interpretative delle stesse.
La prospettiva consente di ribaltare il giudizio di gusto: ciò che nel presente è considerato trasgressivo e anomalo, può diventare un classico con il passare del tempo. Resta – appunto – l’opera, al di fuori delle teorizzazioni critiche e delle categorie estetiche, l’opera che parla una lingua capace di farsi linguaggio.
E’ questa la chiave di lettura della mostra setteperquattro – visioni dissonanti.
13
dicembre 2007
Setteperquattro. Visioni dissonanti
Dal 13 dicembre 2007 al 17 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA GUIDO IEMMI STUDIO D’ARTE
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Orario di apertura
Da Lunedì a Venerdì 13.00/19.30, Giovedì 16.00/23.00
Vernissage
13 Dicembre 2007, ore 18.30
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