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Settimanale #1. Occhi chiusi occhi aperti
Viamoronisedici/spazioarte ospita il progetto Settimanale: in sequenza bimestrale, nell’arco di una settimana, espongono giovani artisti dell’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo.
Primo evento: Settimanale # 1. Occhi chiusi.occhi aperti. Espongono Daniele Maffeis, Miriam Peroni, Michele Savino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto vuole essere una micro vetrina in città, di alcuni tra i lavori più interessanti sviluppati dagli studenti
dell’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, una sorta di primo approccio professionale ad un mondo che
finora hanno conosciuto soltanto tra i banchi dell’Accademia. Questa rassegna di mostre che si svolgerà con cadenza
regolare ogni due mesi, per una settimana, negli spazi della galleria viamoronisedici/spazioarte a Bergamo, può
essere considerata una “prova d’autore”. Un rafforzamento dell’idea fondante della galleria di far dialogare gli artisti affermati con i giovani artisti.
Settimanale vuole essere anche il tentativo di soddisfare il desiderio, da parte dell’Accademia, di dialogare in maniera incisiva e nuova col territorio.
Ogni “prova d’autore” avrà un sottotitolo, che sarà anche un’ulteriore chiave di lettura dei lavori esposti.
Settimanale #1
Occhi chiusi...occhi aperti
La vista è uno dei cinque sensi; precisamente, è quello mediante il quale è possibile percepire gli stimoli luminosi e, quindi, la forma, il colore, la dimensione e la posizione degli oggetti. Tale percezione avviene per mezzo dell’occhio. Vedere, osservare, indagare è ciò che fanno gli artisti non soltanto mediante l’uso dell’occhio ma sviluppando sensi e pensiero per interpretare il mondo contemporaneo con la propria ricerca. Occhi chiusi e occhi aperti, vedere e non guardare, vedere senza guardare. I lavori dei tre ragazzi ci spingono a guardare in modo voujeristico una serie di
situazioni alle quali normalmente non dovremmo assistere o che normalmente dichiariamo di non guardare.
Una serie di autoritratti senza i tratti salienti del volto, tratti grazie ai quali normalmente conosciamo e ri-conosciamo le persone (Michele Savino) una mancanza d’informazioni che dovrebbe impedirci di riconoscere la persona che abbiamo di fronte eppure grazie a semplici frasi quelle informazioni mancanti, quei buchi che i nostri occhi non possono leggere si trasformano in pieni, e il nostro sguardo voujeristico viene soddisfatto e conosciamo molto più di quella persona che non attraverso il disegno dei suoi lineamenti.
Lo stesso sguardo voujeristico può essere sodisfatto da disegni espliciti che trattano scene di sesso (Miriam Peroni). Sesso che però attraverso questi disegni acquista nuovamente quel senso estetico che l’accumulo, la quantità, la
mercificazione di questo atto naturale ci ha fatto perdere, e allora quegli occhi socchiusi possono di nuovo essere guardati dallo spettatore senza paura di sentirsi “sporco”, senza paura di rubare uno sguardo ad una situazione intima e proibita.
Occhi aperti devono avere anche le persone quando diventano i soggetti di una fotografia, se così non fosse quelle stesse foto diventerebbero degli errori, da nascondere, da evitare: ecco il potere salvifico dell’arte, ecco la possibilità, unica dell’arte, di riabilitare, costruire ponti che danno nuovi significati e che hanno la capacità di farci riflettere su ciò che appena un attimo prima avevamo deciso fosse da buttare. Occhi chiusi che diventano disegni e poi ancora fotografie (Daniele Maffeis). Fotografie e disegni, grafie e segni che parlano delle personalità che li hanno tracciati: di chi si rappresenta e di chi guarda, con gli occhi aperti.
dell’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, una sorta di primo approccio professionale ad un mondo che
finora hanno conosciuto soltanto tra i banchi dell’Accademia. Questa rassegna di mostre che si svolgerà con cadenza
regolare ogni due mesi, per una settimana, negli spazi della galleria viamoronisedici/spazioarte a Bergamo, può
essere considerata una “prova d’autore”. Un rafforzamento dell’idea fondante della galleria di far dialogare gli artisti affermati con i giovani artisti.
Settimanale vuole essere anche il tentativo di soddisfare il desiderio, da parte dell’Accademia, di dialogare in maniera incisiva e nuova col territorio.
Ogni “prova d’autore” avrà un sottotitolo, che sarà anche un’ulteriore chiave di lettura dei lavori esposti.
Settimanale #1
Occhi chiusi...occhi aperti
La vista è uno dei cinque sensi; precisamente, è quello mediante il quale è possibile percepire gli stimoli luminosi e, quindi, la forma, il colore, la dimensione e la posizione degli oggetti. Tale percezione avviene per mezzo dell’occhio. Vedere, osservare, indagare è ciò che fanno gli artisti non soltanto mediante l’uso dell’occhio ma sviluppando sensi e pensiero per interpretare il mondo contemporaneo con la propria ricerca. Occhi chiusi e occhi aperti, vedere e non guardare, vedere senza guardare. I lavori dei tre ragazzi ci spingono a guardare in modo voujeristico una serie di
situazioni alle quali normalmente non dovremmo assistere o che normalmente dichiariamo di non guardare.
Una serie di autoritratti senza i tratti salienti del volto, tratti grazie ai quali normalmente conosciamo e ri-conosciamo le persone (Michele Savino) una mancanza d’informazioni che dovrebbe impedirci di riconoscere la persona che abbiamo di fronte eppure grazie a semplici frasi quelle informazioni mancanti, quei buchi che i nostri occhi non possono leggere si trasformano in pieni, e il nostro sguardo voujeristico viene soddisfatto e conosciamo molto più di quella persona che non attraverso il disegno dei suoi lineamenti.
Lo stesso sguardo voujeristico può essere sodisfatto da disegni espliciti che trattano scene di sesso (Miriam Peroni). Sesso che però attraverso questi disegni acquista nuovamente quel senso estetico che l’accumulo, la quantità, la
mercificazione di questo atto naturale ci ha fatto perdere, e allora quegli occhi socchiusi possono di nuovo essere guardati dallo spettatore senza paura di sentirsi “sporco”, senza paura di rubare uno sguardo ad una situazione intima e proibita.
Occhi aperti devono avere anche le persone quando diventano i soggetti di una fotografia, se così non fosse quelle stesse foto diventerebbero degli errori, da nascondere, da evitare: ecco il potere salvifico dell’arte, ecco la possibilità, unica dell’arte, di riabilitare, costruire ponti che danno nuovi significati e che hanno la capacità di farci riflettere su ciò che appena un attimo prima avevamo deciso fosse da buttare. Occhi chiusi che diventano disegni e poi ancora fotografie (Daniele Maffeis). Fotografie e disegni, grafie e segni che parlano delle personalità che li hanno tracciati: di chi si rappresenta e di chi guarda, con gli occhi aperti.
16
gennaio 2010
Settimanale #1. Occhi chiusi occhi aperti
Dal 16 gennaio al 23 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
VIAMORONISEDICI SPAZIOARTE
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Orario di apertura
da martedi a sabato ore 16.00-19.30
Vernissage
16 Gennaio 2010, ore 18.00
Autore
Curatore