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Severini – L’emozione e la regola
Mostra monografica dedicata al pittore Gino Severini (Cortona 1883 – Parigi 1966) nel cinquantenario della morte. Dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo. Le stagioni creative di Severini alla Villa dei Capolavori in 100 opere, 25 inedite in Italia
Comunicato stampa
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Mostra monografica dedicata al pittore Gino Severini (Cortona 1883 Parigi 1966) nel cinquantenario della morte.
Dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo. Le stagioni creative di Severini alla Villa dei Capolavori in 100 opere, 25 inedite in Italia.
La mostra presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) dal 19 marzo al 3 luglio 2016, a cura di Daniela Fonti e Stefano Roffi, intende celebrare lintera attività di Gino Severini - allievo di Giacomo Balla, al quale la Fondazione ha recentemente dedicato una mostra di grande successo - non concentrandosi esclusivamente sul suo periodo di adesione al Futurismo e al Cubismo, cui sarebbero seguite, secondo alcune interpretazioni, fasi interessanti ma non capitali per il linguaggio artistico del secolo XX; è infatti maturata la consapevolezza che il percorso artistico del pittore cortonese rappresenta fino alla fine, proprio nella sua articolazione e nella sua inquieta ricerca di perfezione nella contemporaneità, una perfetta parabola di protagonista del Novecento, attratto prima dalle rotture linguistiche dellavanguardia e successivamente concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, di ispirazione classica ma non vuotamente classicista, che caratterizzerà ogni successiva stagione, da quella, più rigorosa, della misura aurea negli anni Venti e Trenta a quella, pittoricamente più libera ed estroversa, degli anni Quaranta, alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta.
Lesposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dellArte. Accanto a queste, vengono esposte circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, fra cui alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola. Sono ben venticinque le opere inedite, frutto di recenti scoperte, o mai esposte in Italia.
La pittura di Severini, pur nelle sue diverse stagioni espressive, contraddistinte nella maturità da varie riprese di tematiche affrontate nella giovinezza, è caratterizzata da una sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti, che emergono nei suoi esordi e che variamente declinati nelle epoche dello sperimentalismo linguistico dellavanguardia o nelle riprese del naturalismo - definiscono la personalità della sua creazione artistica. Unesposizione tematica, dunque, articolata non in successione cronologica ma nella rivisitazione del tema centrale delle varie Sale che, affrontato in chiave prima divisionista, poi futurista e cubista, non cessa di essere un agente operativo anche nei decenni della maturità. Alcuni temi che sono, significativamente, quelli caratteristici del Novecento pittorico italiano, sia sperimentalista che classico - sono stati così individuati:
Dal Ritratto alla Maschera
Il ritratto emerge subito agli inizi del secolo nella fase divisionista e resta un soggetto importante anche nel periodo futurista (ritratti della moglie, di eleganti nobildonne, della famiglia) e, limitatamente, in quello cubista. Il suo trionfo avviene però nella splendida produzione dei secondi anni Trenta, con la rimeditazione della grande produzione del ritratto romano. In questambito si iscrive anche la prolungata attenzione al tema delle Maschere italiane che dal 1915-16 arriva fino agli ultimi giorni, tema al centro di tutta la produzione per Léonce Rosenberg e della decorazione ad affresco del Salottino di Montegufoni (1921-22), che anticipa di dieci anni la riscoperta della pittura murale.
La Danza
È il tema che più lo contraddistingue nella koiné futurista, e per il quale elabora decine di composizioni che dal primo carattere più descrittivo-cinetico (le ballerine dei café-chantant) approdano a una formulazione quasi astratta di natura cosmica, nelle serie splendida delle Espansioni della luce. Alla figura danzante, tuttavia impegnata nel balletto classico, ritornerà poi alla fine dei Quaranta, in opere neocubiste e neopuntiniste con le quali è sempre presente nelle Biennali veneziane del dopoguerra.
Il Paesaggio e la Natura morta
Entrambi i temi sono presenti sia nella fase divisionista che in quelle futurista e cubista ma è soprattutto la natura morta che domina decenni di pittura fino agli anni Cinquanta e Sessanta, come un soggetto delezione attraverso il quale analizzare il suo stesso sguardo rispetto alla restituzione delle forme del mondo.
La grande decorazione murale, di soggetto laico e religioso
Viene presentato un approfondimento dedicato alla grande decorazione murale che, in diversi periodi della vita e in risposta a diverse esigenze di carattere privato o di pubblica committenza, occupò lattività del pittore in modo esclusivo. Della decorazione del Castello toscano di Montegufoni, che tuttora ospita lincantevole Salottino delle Maschere musicanti (1921-1922), vengono proposti alcuni studi, come per la decorazione della Maison Rosenberg a Parigi (1928), oltre a studi e maquettes per le grandi commissioni degli anni Trenta e Quaranta.
Severini è poi fra i pochissimi artisti europei che abbia in diversi decenni dintenso lavoro - consapevolmente affrontato e risolto il tema della decorazione religiosa contemporanea, sfuggendo alle secche dellottocentismo più trito e innestando nella figurazione sacra le conquiste più meditate della pittura del Novecento.
Il Libro dartista
Fleurs et Masques del 1930 rappresenta il più alto contributo dato da Severini nel campo dell'arte del libro che proprio in quegli anni raggiungeva livelli ineguagliabili. Le tavole, splendidamente concepite e incise, ne fanno il più ammirato fra i libri d'artista del Novecento ed esemplificano il moto e l'arrivo della ricerca di Severini: è una suite musicale e teatrale, nella quale le geometrie delle nature morte sono accostate alle maschere della Commedia dell'arte, ai miti classici, alle rovine e alle maschere antiche, con l'altissimo risultato formale di una sorta di Déco metafisico.
SEVERINI. Lemozione e la regola
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 19 marzo al 3 luglio 2016. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile. Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 13,00 (ingresso e guida).
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Daniela Fonti e Stefano Roffi
saggi in catalogo di Mauro Carrera, Alice Ensabella, Daniela Fonti, Giovanni Lista, Stefano Roffi.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Stefania Bertelli HYPERLINK "gestione1@studioesseci.net" gestione1@studioesseci.net tel. 049 663499
La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, AON SpA Fine Arts, Jewellery & Private Solutions Specialty, XL Insurance Company SE Rappresentanza Generale per lItalia, Butterfly Transport, Fattorie Canossa, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.
Dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo. Le stagioni creative di Severini alla Villa dei Capolavori in 100 opere, 25 inedite in Italia.
La mostra presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) dal 19 marzo al 3 luglio 2016, a cura di Daniela Fonti e Stefano Roffi, intende celebrare lintera attività di Gino Severini - allievo di Giacomo Balla, al quale la Fondazione ha recentemente dedicato una mostra di grande successo - non concentrandosi esclusivamente sul suo periodo di adesione al Futurismo e al Cubismo, cui sarebbero seguite, secondo alcune interpretazioni, fasi interessanti ma non capitali per il linguaggio artistico del secolo XX; è infatti maturata la consapevolezza che il percorso artistico del pittore cortonese rappresenta fino alla fine, proprio nella sua articolazione e nella sua inquieta ricerca di perfezione nella contemporaneità, una perfetta parabola di protagonista del Novecento, attratto prima dalle rotture linguistiche dellavanguardia e successivamente concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, di ispirazione classica ma non vuotamente classicista, che caratterizzerà ogni successiva stagione, da quella, più rigorosa, della misura aurea negli anni Venti e Trenta a quella, pittoricamente più libera ed estroversa, degli anni Quaranta, alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta.
Lesposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dellArte. Accanto a queste, vengono esposte circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, fra cui alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola. Sono ben venticinque le opere inedite, frutto di recenti scoperte, o mai esposte in Italia.
La pittura di Severini, pur nelle sue diverse stagioni espressive, contraddistinte nella maturità da varie riprese di tematiche affrontate nella giovinezza, è caratterizzata da una sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti, che emergono nei suoi esordi e che variamente declinati nelle epoche dello sperimentalismo linguistico dellavanguardia o nelle riprese del naturalismo - definiscono la personalità della sua creazione artistica. Unesposizione tematica, dunque, articolata non in successione cronologica ma nella rivisitazione del tema centrale delle varie Sale che, affrontato in chiave prima divisionista, poi futurista e cubista, non cessa di essere un agente operativo anche nei decenni della maturità. Alcuni temi che sono, significativamente, quelli caratteristici del Novecento pittorico italiano, sia sperimentalista che classico - sono stati così individuati:
Dal Ritratto alla Maschera
Il ritratto emerge subito agli inizi del secolo nella fase divisionista e resta un soggetto importante anche nel periodo futurista (ritratti della moglie, di eleganti nobildonne, della famiglia) e, limitatamente, in quello cubista. Il suo trionfo avviene però nella splendida produzione dei secondi anni Trenta, con la rimeditazione della grande produzione del ritratto romano. In questambito si iscrive anche la prolungata attenzione al tema delle Maschere italiane che dal 1915-16 arriva fino agli ultimi giorni, tema al centro di tutta la produzione per Léonce Rosenberg e della decorazione ad affresco del Salottino di Montegufoni (1921-22), che anticipa di dieci anni la riscoperta della pittura murale.
La Danza
È il tema che più lo contraddistingue nella koiné futurista, e per il quale elabora decine di composizioni che dal primo carattere più descrittivo-cinetico (le ballerine dei café-chantant) approdano a una formulazione quasi astratta di natura cosmica, nelle serie splendida delle Espansioni della luce. Alla figura danzante, tuttavia impegnata nel balletto classico, ritornerà poi alla fine dei Quaranta, in opere neocubiste e neopuntiniste con le quali è sempre presente nelle Biennali veneziane del dopoguerra.
Il Paesaggio e la Natura morta
Entrambi i temi sono presenti sia nella fase divisionista che in quelle futurista e cubista ma è soprattutto la natura morta che domina decenni di pittura fino agli anni Cinquanta e Sessanta, come un soggetto delezione attraverso il quale analizzare il suo stesso sguardo rispetto alla restituzione delle forme del mondo.
La grande decorazione murale, di soggetto laico e religioso
Viene presentato un approfondimento dedicato alla grande decorazione murale che, in diversi periodi della vita e in risposta a diverse esigenze di carattere privato o di pubblica committenza, occupò lattività del pittore in modo esclusivo. Della decorazione del Castello toscano di Montegufoni, che tuttora ospita lincantevole Salottino delle Maschere musicanti (1921-1922), vengono proposti alcuni studi, come per la decorazione della Maison Rosenberg a Parigi (1928), oltre a studi e maquettes per le grandi commissioni degli anni Trenta e Quaranta.
Severini è poi fra i pochissimi artisti europei che abbia in diversi decenni dintenso lavoro - consapevolmente affrontato e risolto il tema della decorazione religiosa contemporanea, sfuggendo alle secche dellottocentismo più trito e innestando nella figurazione sacra le conquiste più meditate della pittura del Novecento.
Il Libro dartista
Fleurs et Masques del 1930 rappresenta il più alto contributo dato da Severini nel campo dell'arte del libro che proprio in quegli anni raggiungeva livelli ineguagliabili. Le tavole, splendidamente concepite e incise, ne fanno il più ammirato fra i libri d'artista del Novecento ed esemplificano il moto e l'arrivo della ricerca di Severini: è una suite musicale e teatrale, nella quale le geometrie delle nature morte sono accostate alle maschere della Commedia dell'arte, ai miti classici, alle rovine e alle maschere antiche, con l'altissimo risultato formale di una sorta di Déco metafisico.
SEVERINI. Lemozione e la regola
Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 19 marzo al 3 luglio 2016. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile. Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 13,00 (ingresso e guida).
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Daniela Fonti e Stefano Roffi
saggi in catalogo di Mauro Carrera, Alice Ensabella, Daniela Fonti, Giovanni Lista, Stefano Roffi.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Stefania Bertelli HYPERLINK "gestione1@studioesseci.net" gestione1@studioesseci.net tel. 049 663499
La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.
Media partner: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.
Sponsor tecnici: Angeli Cornici, AON SpA Fine Arts, Jewellery & Private Solutions Specialty, XL Insurance Company SE Rappresentanza Generale per lItalia, Butterfly Transport, Fattorie Canossa, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.
18
marzo 2016
Severini – L’emozione e la regola
Dal 18 marzo al 03 luglio 2016
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MAGNANI ROCCA
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Biglietti
€ 10,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole
Orario di apertura
dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile
Vernissage
18 Marzo 2016, su invito
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore