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Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana
Ricognizione delle opere di architettura realizzate in Italia nel secondo Novecento
Comunicato stampa
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Il Direttore della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna Maddalena Ragni e il Direttore generale della DARC Pio Baldi, presentano la mostra Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana, allestita presso la ex Chiesa di S. Mattia dal 21 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005.
Alla conferenza stampa parteciperanno, il Direttore regionale Maddalena Ragni, il Direttore generale Pio Baldi, l’Assessore regionale alla Programmazione territoriale Pier Antonio Rivola e il Presidente dell’IBC – Istituto Regionale Beni culturali Ezio Raimondi, che nell’occasione firmeranno il protocollo d’intesa per lo svolgimento di una indagine sul patrimonio architettonico contemporaneo relativo alla regione Emilia Romagna.
Il protocollo d’intesa punta a delineare un quadro di collaborazione istituzionale per avviare un programma di ricerca a scala regionale che si coordini metodologicamente con le ricerche già avviate dalla DARC nelle altre regioni ma che sia in grado, allo stesso tempo, di cogliere al meglio tutte le opportunità che il nuovo scenario normativo e istituzionale offre nello specifico caso emiliano per la promozione e la valorizzazione dell’architettura contemporanea.La legge regionale n.16/2002 e le nuove disposizioni del Codice dei beni culturali offrono infatti nuovi strumenti – giuridici e finanziarii - di intervento sull’architettura contemporanea che potranno così essere concretamente sperimentati nell’ambito dell’attuazione del protocollo d’intesa.
La ricognizione delle opere di architettura realizzate in Italia nel secondo Novecento è stata avviata dalla DARC nel 2001 per selezionare quelle più significative e che presentano elementi di interesse o di qualità riconosciuta e procede in base a criteri oggettivi e condivisi di riconoscimento di valori e qualità. Le ricerche interessano al momento aree comprese in 11 regioni italiane (Roma, Milano e provincia, Napoli e provincia, Puglia, Basilicata, Sardegna settentrionale, Emilia Romagna, Torino e provincia, Marche, Abruzzo, Molise) e si estenderanno fino a coprire, entro cinque anni, l’intero territorio nazionale. In previsione della stipula del protocollo d’intesa la ricerca nel territorio regionale dell’Emilia Romagna è stata avviata dall’Assessorato regionale alla Programmazione Territoriale in accordo con la DARC e le metodologie già sperimentate nelle altre ricerche in collaborazione con le locali Università, con una campagna per la catalogazione e una ricognizione fotografica delle opere di rilevante qualità architettonica.
Gli edifici e i complessi architettonici individuati nelle varie ricognizioni locali, sulla base di criteri metodologici e tipologici omogenei o largamente confrontabili, potranno poi essere inseriti nei programmi di catalogazione dell’ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e costituiranno l'insieme del patrimonio architettonico contemporaneo su cui avviare operazioni di tutela e valorizzazione di differente impatto. Gli strumenti operativi oggi disponibili vanno dalle vere e proprie dichiarazioni di vincolo (ex art 10, comma 3, lett, d) del Codice dei beni culturali e del paesaggio ad operazioni di protezione più leggera come quelle previste dalla legge sul diritto d'autore (L. 633/41), ad incentivi economici per la manutenzione, alla semplice inclusione in elenchi di edifici significativi.
LA MOSTRA
La mostra “Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana”, curata da Margherita Guccione con il Servizio architettura DARC – già presentata alla Biennale Architettura di Venezia da settembre o novembre 2004 - propone una riflessione generale sul passato prossimo dell’architettura italiana, con una selezione di opere rappresentative del secondo Novecento che attraverso una duplice chiave interpretativa delinea un panorama disegnato non solo da capolavori ma anche da molti altri interventi rappresentativi dell’architettura italiana dal dopoguerra ad oggi
Nella prima sezione della mostra, “10 critici, 10 architetture, 10 fotografi”, sono esposti i materiali relativi a dieci opere, selezionate da dieci critici e interpretate dall’obiettivo di dieci fotografi. I critici sono stati invitati ad individuare un’opera che, a loro avviso, abbia svolto un ruolo significativo nel dibattito architettonico e sia in grado di rappresentare la cultura architettonica italiana degli ultimi 50 anni, raccontandone in modo sintetico varietà, complessità, ricchezza e anomalie. La visione che ne deriva è assolutamente - e volutamente – parziale: una lettura soggettiva che parte dalla scelta critica degli storici chiamati ad individuare le opere e che viene ribadita nell’interpretazione dei fotografi, chiamati a rappresentare e indagare i temi proposti in piena libertà tecnica ed espressiva.
Il documentario “Do you remember?”, appositamente realizzato per l’occasione, completa la presentazione delle dieci architetture selezionate.
La seconda sezione, “Indagine sulle architetture italiane del secondo novecento”, ospita infatti i primi risultati delle ricerche e delle indagini sistematiche condotte dalla DARC per la ricognizione delle architetture del secondo Novecento di rilevante interesse. Allo sguardo ravvicinato e soggettivo proposto nella prima sezione si affianca così uno sguardo più ampio sul panorama dell’architettura italiana del secondo Novecento, nel quale prevale una visione d’insieme e nello stesso tempo più oggettiva. La selezione è stata effettuata in funzione delle caratteristiche storico-architettoniche, del ruolo urbano e della fortuna critica delle opere. Alcune postazioni multimediali consentiranno l’accesso al data-base con i criteri delle selezioni, gli elenchi e le schede descrittive della ricerca a scala nazionale e ai primi risultati degli approfondimenti effettuati in alcune aree geografiche con le ricerche specifiche condotte dalla DARC in collaborazione con le Soprintendenze e le Università a partire dal 2002.
La selezione a scala nazionale è stata svolta su base bibliografica, con l’obiettivo di definire in via preliminare il campo di indagine sulle architetture del secondo novecento, ed ha individuato circa 360 opere presenti nei testi più significativi di storia dell’architettura contemporanea italiana. I primi risultati delle ricerche specifiche per la ricognizione delle architetture italiane di particolare interesse riguardano le aree di: Roma, Napoli e provincia, Milano e provincia, Torino e provincia, la Puglia, la Basilicata, la Sardegna settentrionale, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo, il Molise, le Marche.
La Regione Emilia Romagna (Assessorato alla programmazione territoriale e Istituto beni culturali) partecipa alla mostra con una sezione in cui sono proiettate circa 100 immagini tratte dalla ricerca in corso dal 2003 sull’architettura di qualità del secondo Novecento sul territorio regionale. La ricerca- che si concluderà nel 2005-riguarda le opere realizzate nel periodo 1945-2000 ed è stata avviata in attuazione della Legge regionale 16/2002 sulla qualità architettonica.
“Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana” chiude il calendario espositivo del 2004 nella ex chiesa di San Mattia interamente dedicato all’arte e all’architettura contemporanee.
Alla conferenza stampa parteciperanno, il Direttore regionale Maddalena Ragni, il Direttore generale Pio Baldi, l’Assessore regionale alla Programmazione territoriale Pier Antonio Rivola e il Presidente dell’IBC – Istituto Regionale Beni culturali Ezio Raimondi, che nell’occasione firmeranno il protocollo d’intesa per lo svolgimento di una indagine sul patrimonio architettonico contemporaneo relativo alla regione Emilia Romagna.
Il protocollo d’intesa punta a delineare un quadro di collaborazione istituzionale per avviare un programma di ricerca a scala regionale che si coordini metodologicamente con le ricerche già avviate dalla DARC nelle altre regioni ma che sia in grado, allo stesso tempo, di cogliere al meglio tutte le opportunità che il nuovo scenario normativo e istituzionale offre nello specifico caso emiliano per la promozione e la valorizzazione dell’architettura contemporanea.La legge regionale n.16/2002 e le nuove disposizioni del Codice dei beni culturali offrono infatti nuovi strumenti – giuridici e finanziarii - di intervento sull’architettura contemporanea che potranno così essere concretamente sperimentati nell’ambito dell’attuazione del protocollo d’intesa.
La ricognizione delle opere di architettura realizzate in Italia nel secondo Novecento è stata avviata dalla DARC nel 2001 per selezionare quelle più significative e che presentano elementi di interesse o di qualità riconosciuta e procede in base a criteri oggettivi e condivisi di riconoscimento di valori e qualità. Le ricerche interessano al momento aree comprese in 11 regioni italiane (Roma, Milano e provincia, Napoli e provincia, Puglia, Basilicata, Sardegna settentrionale, Emilia Romagna, Torino e provincia, Marche, Abruzzo, Molise) e si estenderanno fino a coprire, entro cinque anni, l’intero territorio nazionale. In previsione della stipula del protocollo d’intesa la ricerca nel territorio regionale dell’Emilia Romagna è stata avviata dall’Assessorato regionale alla Programmazione Territoriale in accordo con la DARC e le metodologie già sperimentate nelle altre ricerche in collaborazione con le locali Università, con una campagna per la catalogazione e una ricognizione fotografica delle opere di rilevante qualità architettonica.
Gli edifici e i complessi architettonici individuati nelle varie ricognizioni locali, sulla base di criteri metodologici e tipologici omogenei o largamente confrontabili, potranno poi essere inseriti nei programmi di catalogazione dell’ICCD – Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e costituiranno l'insieme del patrimonio architettonico contemporaneo su cui avviare operazioni di tutela e valorizzazione di differente impatto. Gli strumenti operativi oggi disponibili vanno dalle vere e proprie dichiarazioni di vincolo (ex art 10, comma 3, lett, d) del Codice dei beni culturali e del paesaggio ad operazioni di protezione più leggera come quelle previste dalla legge sul diritto d'autore (L. 633/41), ad incentivi economici per la manutenzione, alla semplice inclusione in elenchi di edifici significativi.
LA MOSTRA
La mostra “Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana”, curata da Margherita Guccione con il Servizio architettura DARC – già presentata alla Biennale Architettura di Venezia da settembre o novembre 2004 - propone una riflessione generale sul passato prossimo dell’architettura italiana, con una selezione di opere rappresentative del secondo Novecento che attraverso una duplice chiave interpretativa delinea un panorama disegnato non solo da capolavori ma anche da molti altri interventi rappresentativi dell’architettura italiana dal dopoguerra ad oggi
Nella prima sezione della mostra, “10 critici, 10 architetture, 10 fotografi”, sono esposti i materiali relativi a dieci opere, selezionate da dieci critici e interpretate dall’obiettivo di dieci fotografi. I critici sono stati invitati ad individuare un’opera che, a loro avviso, abbia svolto un ruolo significativo nel dibattito architettonico e sia in grado di rappresentare la cultura architettonica italiana degli ultimi 50 anni, raccontandone in modo sintetico varietà, complessità, ricchezza e anomalie. La visione che ne deriva è assolutamente - e volutamente – parziale: una lettura soggettiva che parte dalla scelta critica degli storici chiamati ad individuare le opere e che viene ribadita nell’interpretazione dei fotografi, chiamati a rappresentare e indagare i temi proposti in piena libertà tecnica ed espressiva.
Il documentario “Do you remember?”, appositamente realizzato per l’occasione, completa la presentazione delle dieci architetture selezionate.
La seconda sezione, “Indagine sulle architetture italiane del secondo novecento”, ospita infatti i primi risultati delle ricerche e delle indagini sistematiche condotte dalla DARC per la ricognizione delle architetture del secondo Novecento di rilevante interesse. Allo sguardo ravvicinato e soggettivo proposto nella prima sezione si affianca così uno sguardo più ampio sul panorama dell’architettura italiana del secondo Novecento, nel quale prevale una visione d’insieme e nello stesso tempo più oggettiva. La selezione è stata effettuata in funzione delle caratteristiche storico-architettoniche, del ruolo urbano e della fortuna critica delle opere. Alcune postazioni multimediali consentiranno l’accesso al data-base con i criteri delle selezioni, gli elenchi e le schede descrittive della ricerca a scala nazionale e ai primi risultati degli approfondimenti effettuati in alcune aree geografiche con le ricerche specifiche condotte dalla DARC in collaborazione con le Soprintendenze e le Università a partire dal 2002.
La selezione a scala nazionale è stata svolta su base bibliografica, con l’obiettivo di definire in via preliminare il campo di indagine sulle architetture del secondo novecento, ed ha individuato circa 360 opere presenti nei testi più significativi di storia dell’architettura contemporanea italiana. I primi risultati delle ricerche specifiche per la ricognizione delle architetture italiane di particolare interesse riguardano le aree di: Roma, Napoli e provincia, Milano e provincia, Torino e provincia, la Puglia, la Basilicata, la Sardegna settentrionale, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo, il Molise, le Marche.
La Regione Emilia Romagna (Assessorato alla programmazione territoriale e Istituto beni culturali) partecipa alla mostra con una sezione in cui sono proiettate circa 100 immagini tratte dalla ricerca in corso dal 2003 sull’architettura di qualità del secondo Novecento sul territorio regionale. La ricerca- che si concluderà nel 2005-riguarda le opere realizzate nel periodo 1945-2000 ed è stata avviata in attuazione della Legge regionale 16/2002 sulla qualità architettonica.
“Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana” chiude il calendario espositivo del 2004 nella ex chiesa di San Mattia interamente dedicato all’arte e all’architettura contemporanee.
21
dicembre 2004
Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana
Dal 21 dicembre 2004 al 09 gennaio 2005
architettura
Location
EX CHIESA DI SAN MATTIA
Bologna, Via Sant'isaia, 14A, (Bologna)
Bologna, Via Sant'isaia, 14A, (Bologna)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 11-13 e 15,30-19,30. Sabato, domenica e festivi 16-19,30
Vernissage
21 Dicembre 2004, ore 17,30
Curatore