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Sguardi dal passato
Ritratti cinesi delle dinastie Ming e Qing
Comunicato stampa
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Nella storia della pittura cinese convivono due diverse scuole di ritratto. La prima privilegia la rappresentazione dello spirito del soggetto, cioè della personalità, e non prevede quindi un realismo assoluto. I dipinti che appartengono a questa scuola sono definiti “ritratti informali”. Letterati, artisti e funzionari statali sono raffigurati in ambienti domestici ricchi dei raffinati oggetti tipici del letterato cinese oppure in paesaggi idilliaci o familiari, circondati dalle mogli o dai giovani figli.
Durante le dinastie Ming e Qing si afferma una seconda scuola, detta dei “Ritratti di Antenati”, per la quale il ritratto diventa decisamente realistico e privilegia la fisionomia del personaggio rispetto al carattere. I soggetti sono rappresentati negli abiti ufficiali con gli emblemi di rango e seduti, in posizione frontale, su una poltrona ricoperta di sontuosi broccati. Alcuni di questi dipinti diventano degli alberi genealogici, che partendo dai capostipiti di una famiglia ne raffigurano le varie generazioni. Questa seconda scuola, ispirata dalla religione confuciana e dal culto degli Antenati, diventa per i posteri esempio di etica e modello da imitare. Esposti in occasioni particolari, i “Ritratti degli Antenati” commemorano i defunti e rafforzano nell’animo dei discendenti il senso di appartenenza alla famiglia.
La mostra presenta 40 dipinti di entrambe le scuole, eseguiti con inchiostro e colore su carta o su seta, di forma prevalentemente rettangolare e in origine arrotolati secondo l’uso cinese. Dopo la grande esposizione di Washington del 2001 dedicata ai Ritratti degli Antenati (Il culto degli Antenati, ritratti commemorativi cinesi), questa è la prima mostra europea organizzata da una Galleria privata su questo tema.
Il catalogo di 64 pagine redatto da due studiose italiane, Isabella Doniselli Eramo e Elettra Casarin, contiene un’approfondita introduzione all’argomento e presenta 25 dei 40 dipinti esposti. Può essere acquistato (50,00 €) per contrassegno o vaglia postale oppure ordinato sul sito web all’indirizzo www.renzofreschi.com
Durante le dinastie Ming e Qing si afferma una seconda scuola, detta dei “Ritratti di Antenati”, per la quale il ritratto diventa decisamente realistico e privilegia la fisionomia del personaggio rispetto al carattere. I soggetti sono rappresentati negli abiti ufficiali con gli emblemi di rango e seduti, in posizione frontale, su una poltrona ricoperta di sontuosi broccati. Alcuni di questi dipinti diventano degli alberi genealogici, che partendo dai capostipiti di una famiglia ne raffigurano le varie generazioni. Questa seconda scuola, ispirata dalla religione confuciana e dal culto degli Antenati, diventa per i posteri esempio di etica e modello da imitare. Esposti in occasioni particolari, i “Ritratti degli Antenati” commemorano i defunti e rafforzano nell’animo dei discendenti il senso di appartenenza alla famiglia.
La mostra presenta 40 dipinti di entrambe le scuole, eseguiti con inchiostro e colore su carta o su seta, di forma prevalentemente rettangolare e in origine arrotolati secondo l’uso cinese. Dopo la grande esposizione di Washington del 2001 dedicata ai Ritratti degli Antenati (Il culto degli Antenati, ritratti commemorativi cinesi), questa è la prima mostra europea organizzata da una Galleria privata su questo tema.
Il catalogo di 64 pagine redatto da due studiose italiane, Isabella Doniselli Eramo e Elettra Casarin, contiene un’approfondita introduzione all’argomento e presenta 25 dei 40 dipinti esposti. Può essere acquistato (50,00 €) per contrassegno o vaglia postale oppure ordinato sul sito web all’indirizzo www.renzofreschi.com
18
ottobre 2006
Sguardi dal passato
Dal 18 ottobre al 25 novembre 2006
arte antica
Location
RENZO FRESCHI ORIENTAL ART
Milano, Via Gesù, 17, (Milano)
Milano, Via Gesù, 17, (Milano)
Orario di apertura
10-13 e 15-19
Chiuso domenica e lunedì mattina