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Sguardi Multipli
La rassegna prevede una mostra itinerante, un simbolico viaggio che partirà il 22 novembre 2009 dalle mura del quattrocentesco Palazzo San Bernardino di Rossano (CS) e proseguirà nelle sale 3 e 4 dell’Imbarcadero del Castello Estense di Ferrara, dove si concluderà il 20 dicembre 2009
Comunicato stampa
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L’Associazione Koinè - Centro per la Promozione e la Divulgazione delle Arti Visive Rossano, presenta la seconda edizione di Sguardi Multipli, Rassegna Nazionale di Arti Visive, ideata e curata da Settimio Ferrari e Francesca Londino.
La rassegna prevede una mostra itinerante, un simbolico viaggio che partirà il 22 novembre 2009 dalle mura del quattrocentesco Palazzo San Bernardino di Rossano (CS) e proseguirà nelle sale 3 e 4 dell’Imbarcadero del Castello Estense di Ferrara, dove si concluderà il 20 dicembre 2009 .
L'intera manifestazione, promossa dal Comune di Rossano - Assessorato al Turismo, Spettacolo e Manifestazioni Culturali, gode del patrocinio della Regione Calabria - Assessorato al Turismo, della Provincia di Cosenza, della Provincia e del Comune di Ferrara.
Sguardi Multipli ha evidenziato anche quest'anno la ricerca delle generazioni emergenti di artisti provenienti da tutta Italia, la quale, anche se partendo da presupposti tecnici e formali differenti, si dispiega attraverso il tentativo di portare l'arte alla consapevolezza del mondo e del presente. Che si tratti di pittura, fotografia, video o installazioni, i diciotto artisti presenti in mostra coniugano come elemento emergente la necessità di esplorare la molteplicità della realtà esteriore/interiore con il dichiarato intento di raccontarne le sfaccettature e le contraddizioni. L’interscambio tra l’immaginazione e la cruda lucidità, le suggestioni, ben radicate nell’immaginario, provenienti dal seducente mondo della pubblicità, dei fumetti e dei cartoni animati, le situazioni in bilico tra il sublime e il sarcasmo, il flusso delle emozioni e delle sensazioni che si accavallano sotto la pelle, le cose note e le cose fantastiche, tutto, nelle opere di artisti capaci di procurarci un batticuore metafisico.
La rassegna, in cui trovano spazio tutte le espressioni visive, si apre con la presentazione di tre video, realizzati da Laurina Paperina, che riflettono il carattere ironico e pungente della sua ricerca artistica, ispirata alle grammatiche della net generation. L’arte per Laurina, artista giovane ma già affermata, è un’incognita affascinante, dove, attraverso una scelta iconografica che apparentemente si rivolge all’occhio più infantile, inventa universi che affermano la realtà della virtualità e la sua paradossale autenticità.
L’opera di Sabrina Milazzo si muove in una sintesi tra tensione e accoglienza, tra aggressività e tenerezza. L’artista propone una riflessione sul superamento degli stereotipi e dei pregiudizi socio-culturali che generano superficialità, paure e disattenzione.
Uno sguardo penetrante, che trafigge l’osservatore, si solleva dalla tela di Andrea Riga, dove il solido e misterioso volto di una figura maschile, a mezzo busto, suggerisce una poetica quasi autistica, incapace di proferire, ma profonda nel suggerire.
Le figure femminili che vediamo nelle opere di Elisa Anfuso non sono che un frammento di vita e di realtà, al di là del quale c’è lo sconfinamento oltre il visto e il visibile nel misterioso territorio del sogno, dell’immaginazione e dell’intuizione.
Apparentemente leggeri, ma emotivamente intensi, sono i nuovi lavori dall’impostazione fumettistica di Michele Bono. Immagini con soggetti ripetuti, quasi ossessivamente, che rimandano sottilmente alle false chimere e ai drammi del nostro tempo.
Quella di Angelo Volpe è una creatività raccontata su di un cromatismo acceso e brillante che avvolge e coinvolge piccole dolls, caratterizzate da un’ algida e inquietante sensualità, sfuggite dal regno dei cartoon per affermare la loro esistenza nella realtà.
La costruzione del lavoro di Andrea Martinucci si presenta come una composizione articolata, da cui emerge la chiara volontà dell’artista di azzerare la distanza tra realtà e immaginazione, creando un contatto diretto tra l’opera e lo spazio esterno.
Nello spazio silenzioso delle opere di Francesco Liggieri le immagini, prelevate dalla realtà, si caricano di un valore unico di testimonianza e di storia, sopravvivendo alla loro funzione nel mondo per diventare emblemi, ciascuno con un suo coefficiente.
Emozioni, istinti e sentimenti sfuggiti al controllo del sé, spogliati da tutto ciò che è pudicamente sociale e morale, vengono intrappolati, nell’attimo stesso in cui sono stati trasferiti “al di là”, nell’installazione dal forte impatto visivo creata da Dellaclà.
Le suggestive figure raffigurate da Matteo Tenardi ci vengono incontro mentre oscillano, come la realtà stessa, tra le costrizioni di un sistema e la libertà infinita di scelta, il rassicurante e l’inaspettato, il conosciuto e l’indecifrabile.
Aggressivo e diretto è il lavoro fotografico di Luca Scornaienchi. Le sue opere non sono mai prevedibili. Ci meravigliano e sorprendono, scuotono il nostro involucro di pelle, ossa, anima e corpo, l’idea di noi stessi e la proiezione del nostro sentire verso l’esterno.
Linda Carrara, attraverso atmosfere morbide e colori soffici, parla di un mondo differente, dove grandi pesci vengono esaltati, decontestualizzati, imbrigliati in una malia che li rende preziosi e prigionieri immobili, mentre l’uomo diventa una cosa strana.
Ivana Russo si ispira a “Le Troiane” per estrapolarne i concetti e renderne il lavoro con magica preziosità, cercando negli strati del tempo e nella propria interiorità immagini in grado di trasmettere il suo bisogno di definizione dell’uomo e dell’esistenza.
Delya Dattilo svolge il suo intervento critico sul corpo e sul concetto di femminilità senza compromessi, catalogando e conservando una serie di bacini femminili all’interno di nichilistici contenitori monocromi di colore bianco che ne azzerano il senso.
Donne, nell'ambito casalingo, alle prese con piccole ossessioni e routine ripetitive, vengono catapultate da Vania Elettra Tam in ludici e colorati scenari, per farci riflettere sul rapporto tra la donna e il territorio domestico, con tutte le sue implicazioni psicologiche e sociali.
L’occhio di Maurizio Cariati è attento al movimento della figura umana; una dimensione che è tutta da scoprire e trasfigurare, tra-scegliendo volti e gesti che ricevono subito connotazioni singolari, per comporre ritratti estroflessi, mutevoli, ma sempre riconoscibili.
Jara Marzulli scrive per immagini un intenso e ininterrotto poema dell’angoscia e del dolore umano. Non è facile tendere i sensi e la mente a quella visione, perché colpisce in profondità, provoca ferite, tocca zone nascoste e proibite.
Le opere di Debora Fede sono piccole storie che puntano alla conoscenza universale prendendo i propri modelli dalla realtà, dalla scrittura e dal mondo dei media. Piccole storie che hanno come contenuto la temporalità umana e la sua essenza storica.
Le opere saranno raccolte in un libro-catalogo con saggi di Settimio Ferrari e Francesca Londino.
La rassegna prevede una mostra itinerante, un simbolico viaggio che partirà il 22 novembre 2009 dalle mura del quattrocentesco Palazzo San Bernardino di Rossano (CS) e proseguirà nelle sale 3 e 4 dell’Imbarcadero del Castello Estense di Ferrara, dove si concluderà il 20 dicembre 2009 .
L'intera manifestazione, promossa dal Comune di Rossano - Assessorato al Turismo, Spettacolo e Manifestazioni Culturali, gode del patrocinio della Regione Calabria - Assessorato al Turismo, della Provincia di Cosenza, della Provincia e del Comune di Ferrara.
Sguardi Multipli ha evidenziato anche quest'anno la ricerca delle generazioni emergenti di artisti provenienti da tutta Italia, la quale, anche se partendo da presupposti tecnici e formali differenti, si dispiega attraverso il tentativo di portare l'arte alla consapevolezza del mondo e del presente. Che si tratti di pittura, fotografia, video o installazioni, i diciotto artisti presenti in mostra coniugano come elemento emergente la necessità di esplorare la molteplicità della realtà esteriore/interiore con il dichiarato intento di raccontarne le sfaccettature e le contraddizioni. L’interscambio tra l’immaginazione e la cruda lucidità, le suggestioni, ben radicate nell’immaginario, provenienti dal seducente mondo della pubblicità, dei fumetti e dei cartoni animati, le situazioni in bilico tra il sublime e il sarcasmo, il flusso delle emozioni e delle sensazioni che si accavallano sotto la pelle, le cose note e le cose fantastiche, tutto, nelle opere di artisti capaci di procurarci un batticuore metafisico.
La rassegna, in cui trovano spazio tutte le espressioni visive, si apre con la presentazione di tre video, realizzati da Laurina Paperina, che riflettono il carattere ironico e pungente della sua ricerca artistica, ispirata alle grammatiche della net generation. L’arte per Laurina, artista giovane ma già affermata, è un’incognita affascinante, dove, attraverso una scelta iconografica che apparentemente si rivolge all’occhio più infantile, inventa universi che affermano la realtà della virtualità e la sua paradossale autenticità.
L’opera di Sabrina Milazzo si muove in una sintesi tra tensione e accoglienza, tra aggressività e tenerezza. L’artista propone una riflessione sul superamento degli stereotipi e dei pregiudizi socio-culturali che generano superficialità, paure e disattenzione.
Uno sguardo penetrante, che trafigge l’osservatore, si solleva dalla tela di Andrea Riga, dove il solido e misterioso volto di una figura maschile, a mezzo busto, suggerisce una poetica quasi autistica, incapace di proferire, ma profonda nel suggerire.
Le figure femminili che vediamo nelle opere di Elisa Anfuso non sono che un frammento di vita e di realtà, al di là del quale c’è lo sconfinamento oltre il visto e il visibile nel misterioso territorio del sogno, dell’immaginazione e dell’intuizione.
Apparentemente leggeri, ma emotivamente intensi, sono i nuovi lavori dall’impostazione fumettistica di Michele Bono. Immagini con soggetti ripetuti, quasi ossessivamente, che rimandano sottilmente alle false chimere e ai drammi del nostro tempo.
Quella di Angelo Volpe è una creatività raccontata su di un cromatismo acceso e brillante che avvolge e coinvolge piccole dolls, caratterizzate da un’ algida e inquietante sensualità, sfuggite dal regno dei cartoon per affermare la loro esistenza nella realtà.
La costruzione del lavoro di Andrea Martinucci si presenta come una composizione articolata, da cui emerge la chiara volontà dell’artista di azzerare la distanza tra realtà e immaginazione, creando un contatto diretto tra l’opera e lo spazio esterno.
Nello spazio silenzioso delle opere di Francesco Liggieri le immagini, prelevate dalla realtà, si caricano di un valore unico di testimonianza e di storia, sopravvivendo alla loro funzione nel mondo per diventare emblemi, ciascuno con un suo coefficiente.
Emozioni, istinti e sentimenti sfuggiti al controllo del sé, spogliati da tutto ciò che è pudicamente sociale e morale, vengono intrappolati, nell’attimo stesso in cui sono stati trasferiti “al di là”, nell’installazione dal forte impatto visivo creata da Dellaclà.
Le suggestive figure raffigurate da Matteo Tenardi ci vengono incontro mentre oscillano, come la realtà stessa, tra le costrizioni di un sistema e la libertà infinita di scelta, il rassicurante e l’inaspettato, il conosciuto e l’indecifrabile.
Aggressivo e diretto è il lavoro fotografico di Luca Scornaienchi. Le sue opere non sono mai prevedibili. Ci meravigliano e sorprendono, scuotono il nostro involucro di pelle, ossa, anima e corpo, l’idea di noi stessi e la proiezione del nostro sentire verso l’esterno.
Linda Carrara, attraverso atmosfere morbide e colori soffici, parla di un mondo differente, dove grandi pesci vengono esaltati, decontestualizzati, imbrigliati in una malia che li rende preziosi e prigionieri immobili, mentre l’uomo diventa una cosa strana.
Ivana Russo si ispira a “Le Troiane” per estrapolarne i concetti e renderne il lavoro con magica preziosità, cercando negli strati del tempo e nella propria interiorità immagini in grado di trasmettere il suo bisogno di definizione dell’uomo e dell’esistenza.
Delya Dattilo svolge il suo intervento critico sul corpo e sul concetto di femminilità senza compromessi, catalogando e conservando una serie di bacini femminili all’interno di nichilistici contenitori monocromi di colore bianco che ne azzerano il senso.
Donne, nell'ambito casalingo, alle prese con piccole ossessioni e routine ripetitive, vengono catapultate da Vania Elettra Tam in ludici e colorati scenari, per farci riflettere sul rapporto tra la donna e il territorio domestico, con tutte le sue implicazioni psicologiche e sociali.
L’occhio di Maurizio Cariati è attento al movimento della figura umana; una dimensione che è tutta da scoprire e trasfigurare, tra-scegliendo volti e gesti che ricevono subito connotazioni singolari, per comporre ritratti estroflessi, mutevoli, ma sempre riconoscibili.
Jara Marzulli scrive per immagini un intenso e ininterrotto poema dell’angoscia e del dolore umano. Non è facile tendere i sensi e la mente a quella visione, perché colpisce in profondità, provoca ferite, tocca zone nascoste e proibite.
Le opere di Debora Fede sono piccole storie che puntano alla conoscenza universale prendendo i propri modelli dalla realtà, dalla scrittura e dal mondo dei media. Piccole storie che hanno come contenuto la temporalità umana e la sua essenza storica.
Le opere saranno raccolte in un libro-catalogo con saggi di Settimio Ferrari e Francesca Londino.
22
novembre 2009
Sguardi Multipli
Dal 22 novembre al 20 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO SAN BERNARDINO – MUSEO AMARELLI
Rossano Calabro, Via Plebiscito, (Cosenza)
Rossano Calabro, Via Plebiscito, (Cosenza)
Orario di apertura
Rossano: 17,00-20,00 - Ferrara: 9,30-17,30
Vernissage
22 Novembre 2009, ore 17,30, Palazzo San Bernardino, Rossano – 12/12/2009 ore 17,30, Castello Estense, Ferrara
Autore
Curatore