Attraverso gli scatti di Vera Castagnetta, Maria Rita Chichi, Francesco Enea, Giovanna Gagliano e Alessandra Puccia, la collettiva fotografica propone di guardare il mare, come mito e storia, ma con una lente nuova e diversa, interpretando e documentando, secondo le caratteristiche personali dei cinque fotografi l’indescrivibile spettacolo delle distese marine.

Quello del mare è un tema importante e complesso, ispirazione per molti artisti, tra i quali si sono distinti e confrontati grandissimi scrittori, poeti, pittori, fotografi e tanti altri professionisti del passato e del presente. Non era facile cercare la giusta chiave di lettura per un soggetto così tante volte trattato e curato, ma è diventato indispensabile guardarlo per cercare in esso quella poetica e quella armonia che solo un colosso come il mare può abbracciare e circondare.

Quando l’uomo si ferma a guardare il mare è come se si ponesse di fronte ad un gigante, talvolta lo sente ruggire e altre volte lo sente sussurrare, muovendosi nella sua profusione continua. Andare e ritornare, ed è allora che l’uomo ne raccoglie la sua voce inconfondibile, come un richiamo primordiale, avvertendo il senso infinito della vita e della creazione.

Le immagini e le atmosfere proposte e selezionate sono delle piccole finestre sul mondo, dove il mare si colora e si anima su sfondi singolari e speciali.
Unico protagonista indiscusso, là dove il cielo e le acque si trascolorano, le navi scivolano silenziose nel tempo, gli elementi della pesca si riposano, gli scogli arginano le acque, le pietre e le rocce emergono dalle coste, i gabbiani volano liberi, le genti si fermano a riflettere, le luci delle città si rispecchiano con le rive... e la fantasia s’impone dolcemente sulla realtà.

Infiniti significati giungono ai nostri occhi e cercando di volerli fermare, mediante l’uso del tempo e della luce, ci transitiamo e vegliamo come la terra favolosa ed estrema fa con la sua marea dai tempi più remoti.

Nella speranza e nel sogno che il mare resti nostro amico fidato e conforto futuro - non solo per i viaggi illimitati e i confini che rappresenta - così come scrive Nazim Hikmet, “il mare più bello è quello dove non navigammo”, con un pensiero romantico e uno sguardo languido presentiamo la nostra collettiva fotografica.

Maria Rita Chichi

www.mariaritachichi.com