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Shamal. Il vento creativo
Lo scopo principale di questa esposizione è mettere a confronto realtà locali con esperienze internazionali, attraverso un viaggio sospinto dalla forza innovatrice e dalla carica di novità portate dallo Shamal.
Comunicato stampa
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Shamal è il nome di un impetuoso vento estivo che spira nel golfo persico. Dai tempi più antichi esso è sempre stato considerato come un evento raro e portatore di cambiamenti. Shamal è il vento che accarezzando terre lontane ne mescola gli umori e ne confonde i suoni.
Quel vento d’oriente si presta a diventare il simbolo di questa mostra assurgendo a simbolo di creatività e di eccezionalità. L’accostamento simbolico ci permette di approfondire, in maniera semplice e accessibile, anche le minime sfaccettature dell’essere artista e del pensiero creativo, che spesso risulta inafferrabile, travolgente e spesso improvviso.
Lo scopo principale di questa esposizione è mettere a confronto realtà locali con esperienze internazionali, attraverso un viaggio sospinto dalla forza innovatrice e dalla carica di novità portate dallo Shamal.
Spesso ci si domanda come nasca un’opera d’arte: ebbene forse sgorga proprio come da un caos primordiale, dove idee e suggestioni esterne si mischiano in un movimento intricato e incontrollabile; una commistione in cui la sensibilità creativa come un alito di vento riesce a dare una direzione ben precisa e a modificare in qualche modo la realtà quotidiana.
Le idee, esattamente come il vento, non hanno forma materiale, non sono tangibili, eppure i loro effetti sulla realtà sono evidenti. A volte solo l’occhio dell’artista che è dotato di una sensibilità più spiccata riesce a carpire nuovi punti di vista e rielaborarli per renderli arte e raccontare qualcosa di nuovo. Da questo crogiolo d’artista nasce dunque qualcosa che agisce sulle menti e sulla sensibilità delle altre persone e lascia in loro un segno travolgente, proprio come la folata di un vento forte e invasivo che inevitabilmente porta a mutamenti, fuori e dentro ogni individuo.
Ciò che con la rassegna artistica di Baveno si tenta di comunicare è il fatto che la creatività, insieme a quella particolare sensibilità che gli artisti possiedono, è proprio come un refolo che imprevedibile soffia attraverso Paesi e i continenti, che influenza nelle più svariate forme altri artisti e persone comuni.
Verrà messo in mostra il pensiero artistico che come aria e vento non ha forma concreta e non può dunque essere corrotto; è una sorta di forza inattaccabile capace di mettere in luce i punti oscuri della nostra società o di spingerci verso mondi e dimensioni dove poter riflettere sull’uomo, sulla sua interiorità e sul suo rapporto con ciò che lo circonda.
L’aria è l’elemento su cui il vento agisce e il pensiero è il campo in cui agisce la creatività, che per l’artista diventa una sorta di respiro vitale, un’energia cosmica che diventa pensiero puro e immaginazione.
Non bisogna mai pensare che questo vento sia però un elemento lontano dalla realtà quotidiana o dalle persone come noi: così come l’aria, che è collegamento tra cielo e terra, così l’arte è solida giunzione tra spirito e materia e quindi è l’unico modo per sublimare gli impulsi materialistici dell’uomo.
Nelle più remote epoche il vento aveva una connessione importante con il divino e con il soprannaturale perché esso era manifestazione del volere degli Dei e ne rappresentava il principio del soffio vitale.
L’artista è dunque l’uomo pervaso da questo vento e da questa tensione creativa che è istinto naturale dell’umanità libera, il cui pensiero non deve e non può accettare costrizioni di sorta.
Questo vento oggi diventa comunicazione, flessibilità di pensiero e mutamento di pensiero in materia: è arte.
Quel vento d’oriente si presta a diventare il simbolo di questa mostra assurgendo a simbolo di creatività e di eccezionalità. L’accostamento simbolico ci permette di approfondire, in maniera semplice e accessibile, anche le minime sfaccettature dell’essere artista e del pensiero creativo, che spesso risulta inafferrabile, travolgente e spesso improvviso.
Lo scopo principale di questa esposizione è mettere a confronto realtà locali con esperienze internazionali, attraverso un viaggio sospinto dalla forza innovatrice e dalla carica di novità portate dallo Shamal.
Spesso ci si domanda come nasca un’opera d’arte: ebbene forse sgorga proprio come da un caos primordiale, dove idee e suggestioni esterne si mischiano in un movimento intricato e incontrollabile; una commistione in cui la sensibilità creativa come un alito di vento riesce a dare una direzione ben precisa e a modificare in qualche modo la realtà quotidiana.
Le idee, esattamente come il vento, non hanno forma materiale, non sono tangibili, eppure i loro effetti sulla realtà sono evidenti. A volte solo l’occhio dell’artista che è dotato di una sensibilità più spiccata riesce a carpire nuovi punti di vista e rielaborarli per renderli arte e raccontare qualcosa di nuovo. Da questo crogiolo d’artista nasce dunque qualcosa che agisce sulle menti e sulla sensibilità delle altre persone e lascia in loro un segno travolgente, proprio come la folata di un vento forte e invasivo che inevitabilmente porta a mutamenti, fuori e dentro ogni individuo.
Ciò che con la rassegna artistica di Baveno si tenta di comunicare è il fatto che la creatività, insieme a quella particolare sensibilità che gli artisti possiedono, è proprio come un refolo che imprevedibile soffia attraverso Paesi e i continenti, che influenza nelle più svariate forme altri artisti e persone comuni.
Verrà messo in mostra il pensiero artistico che come aria e vento non ha forma concreta e non può dunque essere corrotto; è una sorta di forza inattaccabile capace di mettere in luce i punti oscuri della nostra società o di spingerci verso mondi e dimensioni dove poter riflettere sull’uomo, sulla sua interiorità e sul suo rapporto con ciò che lo circonda.
L’aria è l’elemento su cui il vento agisce e il pensiero è il campo in cui agisce la creatività, che per l’artista diventa una sorta di respiro vitale, un’energia cosmica che diventa pensiero puro e immaginazione.
Non bisogna mai pensare che questo vento sia però un elemento lontano dalla realtà quotidiana o dalle persone come noi: così come l’aria, che è collegamento tra cielo e terra, così l’arte è solida giunzione tra spirito e materia e quindi è l’unico modo per sublimare gli impulsi materialistici dell’uomo.
Nelle più remote epoche il vento aveva una connessione importante con il divino e con il soprannaturale perché esso era manifestazione del volere degli Dei e ne rappresentava il principio del soffio vitale.
L’artista è dunque l’uomo pervaso da questo vento e da questa tensione creativa che è istinto naturale dell’umanità libera, il cui pensiero non deve e non può accettare costrizioni di sorta.
Questo vento oggi diventa comunicazione, flessibilità di pensiero e mutamento di pensiero in materia: è arte.
18
luglio 2009
Shamal. Il vento creativo
Dal 18 al 26 luglio 2009
arte contemporanea
Location
SALA CONSILIARE
Baveno, Piazza Dante Alighieri, (Verbano-cusio-ossola)
Baveno, Piazza Dante Alighieri, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00
Vernissage
18 Luglio 2009, ore 18.30
Sito web
www.camaver.com
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