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Sharareh Shimi – Golestan
L’esperienza di manipolare l’argilla, materia da sempre fortemente amata dall’artista iraniana, nasce dalla frequentazione di Monica Amendola, brillante e capace ceramista del gruppo dei “Vasai di Cetara”creato da Ugo Marano e cresce con la frequentazione di Ogliara, Rufoli e della sua terracotta.
Comunicato stampa
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Golestan è il titolo della mostra che il Museo Manuel Cargaleiro inaugura domenica 29 novembre alle ore 10.30 nella galleria Sottana di Palazzo dei Duchi Carosino a Vietri sul Mare. Sharareh Shimi per la sua personale espone recenti lavori realizzati nell’arco del 2009.
L’esperienza di manipolare l’argilla, materia da sempre fortemente amata dall’artista iraniana, nasce dalla frequentazione di Monica Amendola, brillante e capace ceramista del gruppo dei “Vasai di Cetara”creato da Ugo Marano e cresce con la frequentazione di Ogliara, Rufoli e della sua terracotta.
Nonostante questo incontro decisivo per lo sviluppo della ricerca di Sharareh Shimi, le opere presenti in mostra sono tutte fortemente legate alla memoria ed alla cultura mediorientale della ceramista. Il titolo“Golestan” (Roseto) è una reminiscenza spirituale da cui proviene la sua creatività. Nel suo giardino delle rose, luogo vicino a Dio, vive senza distinzione non soltanto l’uomo ma l’universo intero. La religione zoroastriana dell’antica Persia è, infatti, ciò che muove la sua immaginazione.
Angeli, Monaci del bene e del male, sono figure monocromatiche dal modellato essenziale, costruite ascensionalmente, che con il loro silenzio e con il loro volto chino, rivolgono l’attenzione a delle ciotole rivelatrici del destino universale. La distinzione fra bene e male è il dualismo essenziale di tale religione. Se all'umano si contrappone l'inumano, allo spirito avveduto si contrappone quello malvagio ed alla verità si contrappone la menzogna. Da questo bivio, da questa scala dell’autenticità, altre opere in mostra come il Risveglio ed alcuni pezzi della serie intitolata Profili, confermano il suo interesse per la purezza, per la mancanza del colore – l’argilla cotta - per l’essenza originaria del materiale. Nei Vasi fioriti le forme naturali sono semplicemente rivisitate. Da basi compatte, monocromatiche, spuntano fiori che tendono il più possibile all’idea. Fiori sostenuti da sottili gambi in ferro che si proiettano verso l’alto, verso la luce come il moto ascensionale che ha guidato Sharareh nel modellare le sue figure astrali.
La mostra di Sharareh Shimi rientra nel progetto “Viaggio attraverso la ceramica”, curato dalla Provincia di Salerno, dalla Fondazione - Museo Manuel Cargaleiro e dal Comune di Vietri attraverso il consigliere comunale delegato alla cultura, Giovanni De Simone.
Catalogo Edizioni Menabò con presentazione di Daniela Liguori.
Sharareh Shimi nata a Maraghe (Iran) nel 1961, si trasferisce in Italia nel 1979, stabilendosi ad Ogliara, Salerno nel 1981 dove tuttora vive e lavora.
Tra le sue partecipazioni a mostre collettive ricordiamo: nel 2009 “Il dono dei Magi”, Museo Città Creativa di Ogliara; nel 2008 “Oroincensoemirra”, Antico Mattatoio di Agropoli (SA); nel 2007 “Il Castello Sospeso – metamorfosi di terra e fuoco”, Scuderie del Castello di Castellabate (SA); nel 2004 mostra collettiva alla Galleria Paola Verrengia, Salerno; nel 2006 “Mythos – festival di mitologia e cultura classica - l’anima dei luoghi”, Area Archeologica di Paestum; nel 1998 “Terra Cotta Rosa”, Museo Città Creativa di Ogliara. Realizza nel 2009 in collaborazione con l’Associazione Humus “Il Muro di fiori”, intervento di decoro murale e di arredo urbano per la piazza di Sordina, Salerno.
L’esperienza di manipolare l’argilla, materia da sempre fortemente amata dall’artista iraniana, nasce dalla frequentazione di Monica Amendola, brillante e capace ceramista del gruppo dei “Vasai di Cetara”creato da Ugo Marano e cresce con la frequentazione di Ogliara, Rufoli e della sua terracotta.
Nonostante questo incontro decisivo per lo sviluppo della ricerca di Sharareh Shimi, le opere presenti in mostra sono tutte fortemente legate alla memoria ed alla cultura mediorientale della ceramista. Il titolo“Golestan” (Roseto) è una reminiscenza spirituale da cui proviene la sua creatività. Nel suo giardino delle rose, luogo vicino a Dio, vive senza distinzione non soltanto l’uomo ma l’universo intero. La religione zoroastriana dell’antica Persia è, infatti, ciò che muove la sua immaginazione.
Angeli, Monaci del bene e del male, sono figure monocromatiche dal modellato essenziale, costruite ascensionalmente, che con il loro silenzio e con il loro volto chino, rivolgono l’attenzione a delle ciotole rivelatrici del destino universale. La distinzione fra bene e male è il dualismo essenziale di tale religione. Se all'umano si contrappone l'inumano, allo spirito avveduto si contrappone quello malvagio ed alla verità si contrappone la menzogna. Da questo bivio, da questa scala dell’autenticità, altre opere in mostra come il Risveglio ed alcuni pezzi della serie intitolata Profili, confermano il suo interesse per la purezza, per la mancanza del colore – l’argilla cotta - per l’essenza originaria del materiale. Nei Vasi fioriti le forme naturali sono semplicemente rivisitate. Da basi compatte, monocromatiche, spuntano fiori che tendono il più possibile all’idea. Fiori sostenuti da sottili gambi in ferro che si proiettano verso l’alto, verso la luce come il moto ascensionale che ha guidato Sharareh nel modellare le sue figure astrali.
La mostra di Sharareh Shimi rientra nel progetto “Viaggio attraverso la ceramica”, curato dalla Provincia di Salerno, dalla Fondazione - Museo Manuel Cargaleiro e dal Comune di Vietri attraverso il consigliere comunale delegato alla cultura, Giovanni De Simone.
Catalogo Edizioni Menabò con presentazione di Daniela Liguori.
Sharareh Shimi nata a Maraghe (Iran) nel 1961, si trasferisce in Italia nel 1979, stabilendosi ad Ogliara, Salerno nel 1981 dove tuttora vive e lavora.
Tra le sue partecipazioni a mostre collettive ricordiamo: nel 2009 “Il dono dei Magi”, Museo Città Creativa di Ogliara; nel 2008 “Oroincensoemirra”, Antico Mattatoio di Agropoli (SA); nel 2007 “Il Castello Sospeso – metamorfosi di terra e fuoco”, Scuderie del Castello di Castellabate (SA); nel 2004 mostra collettiva alla Galleria Paola Verrengia, Salerno; nel 2006 “Mythos – festival di mitologia e cultura classica - l’anima dei luoghi”, Area Archeologica di Paestum; nel 1998 “Terra Cotta Rosa”, Museo Città Creativa di Ogliara. Realizza nel 2009 in collaborazione con l’Associazione Humus “Il Muro di fiori”, intervento di decoro murale e di arredo urbano per la piazza di Sordina, Salerno.
29
novembre 2009
Sharareh Shimi – Golestan
Dal 29 novembre al 31 dicembre 2009
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
FONDAZIONE CARGALERIO – PALAZZO DEI DUCHI CAROSINO
Vietri Sul Mare, Corso Umberto I, 5, (Salerno)
Vietri Sul Mare, Corso Umberto I, 5, (Salerno)
Orario di apertura
ore 10.30 13.00 – 16.00 20.00
Vernissage
29 Novembre 2009, ore 10.30
Autore