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Share Festival 6. Edizione – Sm Art Mistakes
Questa mostra è una ristretta selezione di opere d’arte che rientrano nella vastissima tematica dell’errore.
Comunicato stampa
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Featured artists: Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.org - Alison Mealey - Alterazioni Video - Ant Scott - Cory Arcangel - Dextro - Harm van den Dorpel - JoDi - Lia I Miguel Carvalhais - Mark Shepard - Michele Bazzana - Nullsleep - Rosa Menkam - Sterlac
Smart Mistakes make fine art: glitch, attivismo, mutazione, serendipity.
Questa mostra è una ristretta selezione di opere d’arte che rientrano nella vastissima tematica dell’errore.
La suddivisione in glitch e attivismo nel campo della relazione rapporto uomo/macchina, in mutazione per l’arte vivente e ibrida, in serendipity per le scoperte occasionali, ha permesso di focalizzare la mostra su alcuni punti cardini. Su questa cornice curatoriale sono stati selezionate opere recenti di artisti, che rappresentando l’arte nell’era digitale e globale, operano con linguaggi innovativi.
Il glitch, l’errore tecnico non prevedibile, è come dice Mark Tribe, una delle fondamentali proprietà estetiche di internet ed è intrinseco al rapporto tra l’umano e le interfacce digitali. Un gruppo di artisti esponenti simbolo della net.art che ha lavorato su quell’errore è stato jodi.org. Tutto il loro lavoro ha come tematica centrale quello dell’interpretazione del glitch di programmazione su internet e dei detriti informatici che ne derivano. La nascita stessa del termine net.art (net punto art) nei primi anni Novanta è frutto di una mail illeggibile dove le uniche lettere che erano comprensibili all’artista Vuc Ćosić, che la ricevette, furono due parole divise da un punto e cioè net.art.
Il loro lavoro, come quello di altrettanto fondamentali artisti Eva e Franco Mattes, meglio conosciuti come 0100101110101101.org, ha anche una connotazione attivista. Il rapporto tra l’umano e il macchinico si svolge attraverso il software che di per se contiene sempre specifiche culturali ed etiche, che gli artisti affrontano in modo critico: dall’open source al copyright. Anche il collettivo Alterazioni Video ha un storia collegata all’attivismo artistico, perché pone criticamente la questione della scarto estetico, dell’elaborazione amatoriale, della nevrosi da overload di connessioni e crash di sistemi.
Il glitch è quindi la base dell’estetica che assume la disfunzionalità delle macchine, gli errori di trasmissione, i bug, le interferenze, il disturbo ed errori di comunicazione. Gli artisti come Lia, Miguel Carvalhais, Dextro, Ant Scott e Rosa Menkman lavorano su questo tema esplorando l’errore nel rapporto uomo-macchina non come una questione tecnica, ma come un paradigma sociale sulla percezione dell’errore in senso culturale e come possibilità espressiva della software-art e dell’arte generativa.
La processualità dell’arte in epoca digitale e globale ha in se stessa l’errore come elemento del processo creativo. Un core dump, una chiusura inaspettata di un programma informatico, per esempio può diventare il materiale artistico, che il newyorkese Cory Arcangel trasforma in video-arte semplicemente convertendo la memoria di un computer in un altro medium, un video scandito temporalmente.
Mentre Nullsleep aka Jeremiah Johnson interviene su aggeggi di gioco elettronico low tech per appropriarsi e alterare video games, creando da un processo di corruzione dei file un’estetica 8bit, cioè derivata da campionamenti di suoni e immagini di famose console di gioco come il GameBoy e il Nintendo NES. Sempre nel campo dei video giochi Alison Mealey, programmatrice e appassionata di videogame, è particolarmente interessata alla strana relazione tra una ricerca estetica che sfrutta processi automatici e non controllabili, del tutto imprevedibili con il genere del ritratto.
Harm van den Dorpel instaura con il vivente uno scambio linguistico che crea un flusso dialogico tra ciò che accade sullo schermo del suo computer, internet e la natura reale. Il rapporto con il materiale biologico avviene solo in forma visiva, ma che conserva pur sempre le proprie qualità mutanti.
L’idea dell’errore come mutazione bio-artistica in senso post-umano è alla base delle performance di Stelarc che di recente si è impiantato un terzo orecchio che sarà funzionante, ottenuto con la coltivazione di cellule staminali.
La serendipità è un neologismo che indica la sensazione di aver trovato qualcosa di piacevole che non si stava cercando. Serendippo era l’antico nome persiano dato allo Sri Lanka. Questa parola si sta creando un’aura nuova tra i nuovi media. L’ultima performance di Eva e Franco Mattes tocca in particolare il miope demone che si cela dietro la ricerca di una comunicazione autentica delle chat su internet, dove l’incontro occasionale non è sempre fiabesco.
Mark Shepard ha appena creato il Serendipitor: un’applicazione che sfrutta la tecnologia geolocalizzata per analizzare le implicazioni che la pervasività dei mezzi digitali ha sulle vite delle persone.
L’errore è anche costruire oggetti che sono fallimenti progettuali, come i veicoli di Michele Bazzana dove l’imprevisto prende il sopravvento. Le sue strutture improbabili sono spinte al limite della resistenza fisica per trascurare, come dice lui stesso, i pareri di chi dice che non può funzionare, che non può stare in piedi, per mandare “fuori giri” cose e persone fino a farle implodere, vedere qual è il loro limite.
E il limite tra l’errore, lo sbaglio e il colpo di genio è la soglia da cui farsi ispirare
Smart mistakes make fine art: glitch, activism, mutation, serendipity.
The exhibition represents just the tip of the iceberg of art works that fall within the vast theme of error. The works have been divided into three sections – glitches & activism, focusing on the relationship between humans and machines, mutation in living and hybrid art, and the serendipity of chance discovery – so as to give the exhibition its cardinal points. Within this framework, recent works were selected by artists that use innovative languages, representing art in today’s digital and global age.
Glitches are unexpected technical errors that, as mark tribe says, are one of the internet’s fundamental aesthetic properties, an intrinsic feature of the relationship between humans and digital interfaces. A group of artists that has worked a lot with glitch aesthetics is jodi.org, a leading exponent of net.art. The central theme of all the group’s work is interpreting programming glitches on the internet and the electronic debris they leave behind. The origin of the term net.art (net dot art) takes us back to the early nineties when an illegible e-mail was sent to artist vuc ćosić, in which all that could be made out where two words separated by a dot: net.art. Their work, just like that of two other equally fundamental artists, Eva and Franco Mattes, better known as 0100101110101101.org, also has an activist streak to it. The relationship between humans and machines is brokered by software which in itself contains cultural and ethical specifications, which is what the artists focus their critical eye on, from open source to copyright. The collective Alterazioni Video also comes from art activist background, as can be seen in the critical interest it shows in aesthetic scrap, amateur production, and the anxiety of on-line overload and system crashes.
Glitch aesthetics are therefore underpinned by the assumption of machine dysfunction, transmission error, bugs, interference, disturbance and communication breakdowns. Artists such as Lia, Miguel Carvalhais, Dextro, Ant Scott and Rosa Menkman also work in this field, exploring errors in the relationship between humans and machines not from a technical point of view, but as a social paradigm of the cultural perception of error, and as an expressive outlet for software-art and generative art.
The processive nature of art in the digital and global age also harbours space for error as an element in the creative process. A core dump or the unexpected crash of a computer programme, for instance, can become the artistic material that new York based artist Cory Arcangel transforms into video art, simply by converting a computer memory into another medium: a temporal scan-based video.
Instead Nullsleep, aka Jeremiah Johnson, takes low-tech electronic game devices to alter video games, creating a file corruption process and 8bit aesthetic from the sampling of sounds and images from famous console games, such as those for gameboy and nintendo NES. Remaining in the field of video games, Alison Maeley, programmer and video game enthusiast, is particularly drawn to the strange relationship between art that exploits automatic, uncontrollable and completely unpredictable processes and portraiture.
Harm Van Den Dorpel speaks to the living world to create a dialogic flux and reflux between what happens on his computer screen, the internet and the real world. The relationship with biological material is built only visually, though it still retains all its mutant qualities.
The idea of error as bio-artistic mutation in a post-human sense lies at the heart of the performance by Stelarc, who recently had implanted a third, soon-to-be-functional ear, grown from stem cells.
Serendipity is a term coined to describe the making of happy and unexpected discoveries by accident. Serendip is said to be the former Persian name for Sri lanka. The word is creating a buzz in the world of new media. in their latest performance, Eva and Franco Mattes call up the short-sighted demon that lies behind the search for authentic contact on
internet chat sites, where chance encounter does not always have a fairy tale ending.
Mark Shepard is creator of the Serendipitor, an application that uses geo-localised technology to take a closer look at the implications of pervasive digital media on our everyday lives. Error is also building things that are project failures, such as Michele Bazzana’s vehicles, where the unexpected always has the upper hand. his improbable constructions are taken to the limits of physical resistance so as to ignore, as he himself says, the views of those who claim they cannot work, or cannot stay in one piece, sending things and people running ‘out of control’ until they finally implode and reveal their limits.
Smart Mistakes make fine art: glitch, attivismo, mutazione, serendipity.
Questa mostra è una ristretta selezione di opere d’arte che rientrano nella vastissima tematica dell’errore.
La suddivisione in glitch e attivismo nel campo della relazione rapporto uomo/macchina, in mutazione per l’arte vivente e ibrida, in serendipity per le scoperte occasionali, ha permesso di focalizzare la mostra su alcuni punti cardini. Su questa cornice curatoriale sono stati selezionate opere recenti di artisti, che rappresentando l’arte nell’era digitale e globale, operano con linguaggi innovativi.
Il glitch, l’errore tecnico non prevedibile, è come dice Mark Tribe, una delle fondamentali proprietà estetiche di internet ed è intrinseco al rapporto tra l’umano e le interfacce digitali. Un gruppo di artisti esponenti simbolo della net.art che ha lavorato su quell’errore è stato jodi.org. Tutto il loro lavoro ha come tematica centrale quello dell’interpretazione del glitch di programmazione su internet e dei detriti informatici che ne derivano. La nascita stessa del termine net.art (net punto art) nei primi anni Novanta è frutto di una mail illeggibile dove le uniche lettere che erano comprensibili all’artista Vuc Ćosić, che la ricevette, furono due parole divise da un punto e cioè net.art.
Il loro lavoro, come quello di altrettanto fondamentali artisti Eva e Franco Mattes, meglio conosciuti come 0100101110101101.org, ha anche una connotazione attivista. Il rapporto tra l’umano e il macchinico si svolge attraverso il software che di per se contiene sempre specifiche culturali ed etiche, che gli artisti affrontano in modo critico: dall’open source al copyright. Anche il collettivo Alterazioni Video ha un storia collegata all’attivismo artistico, perché pone criticamente la questione della scarto estetico, dell’elaborazione amatoriale, della nevrosi da overload di connessioni e crash di sistemi.
Il glitch è quindi la base dell’estetica che assume la disfunzionalità delle macchine, gli errori di trasmissione, i bug, le interferenze, il disturbo ed errori di comunicazione. Gli artisti come Lia, Miguel Carvalhais, Dextro, Ant Scott e Rosa Menkman lavorano su questo tema esplorando l’errore nel rapporto uomo-macchina non come una questione tecnica, ma come un paradigma sociale sulla percezione dell’errore in senso culturale e come possibilità espressiva della software-art e dell’arte generativa.
La processualità dell’arte in epoca digitale e globale ha in se stessa l’errore come elemento del processo creativo. Un core dump, una chiusura inaspettata di un programma informatico, per esempio può diventare il materiale artistico, che il newyorkese Cory Arcangel trasforma in video-arte semplicemente convertendo la memoria di un computer in un altro medium, un video scandito temporalmente.
Mentre Nullsleep aka Jeremiah Johnson interviene su aggeggi di gioco elettronico low tech per appropriarsi e alterare video games, creando da un processo di corruzione dei file un’estetica 8bit, cioè derivata da campionamenti di suoni e immagini di famose console di gioco come il GameBoy e il Nintendo NES. Sempre nel campo dei video giochi Alison Mealey, programmatrice e appassionata di videogame, è particolarmente interessata alla strana relazione tra una ricerca estetica che sfrutta processi automatici e non controllabili, del tutto imprevedibili con il genere del ritratto.
Harm van den Dorpel instaura con il vivente uno scambio linguistico che crea un flusso dialogico tra ciò che accade sullo schermo del suo computer, internet e la natura reale. Il rapporto con il materiale biologico avviene solo in forma visiva, ma che conserva pur sempre le proprie qualità mutanti.
L’idea dell’errore come mutazione bio-artistica in senso post-umano è alla base delle performance di Stelarc che di recente si è impiantato un terzo orecchio che sarà funzionante, ottenuto con la coltivazione di cellule staminali.
La serendipità è un neologismo che indica la sensazione di aver trovato qualcosa di piacevole che non si stava cercando. Serendippo era l’antico nome persiano dato allo Sri Lanka. Questa parola si sta creando un’aura nuova tra i nuovi media. L’ultima performance di Eva e Franco Mattes tocca in particolare il miope demone che si cela dietro la ricerca di una comunicazione autentica delle chat su internet, dove l’incontro occasionale non è sempre fiabesco.
Mark Shepard ha appena creato il Serendipitor: un’applicazione che sfrutta la tecnologia geolocalizzata per analizzare le implicazioni che la pervasività dei mezzi digitali ha sulle vite delle persone.
L’errore è anche costruire oggetti che sono fallimenti progettuali, come i veicoli di Michele Bazzana dove l’imprevisto prende il sopravvento. Le sue strutture improbabili sono spinte al limite della resistenza fisica per trascurare, come dice lui stesso, i pareri di chi dice che non può funzionare, che non può stare in piedi, per mandare “fuori giri” cose e persone fino a farle implodere, vedere qual è il loro limite.
E il limite tra l’errore, lo sbaglio e il colpo di genio è la soglia da cui farsi ispirare
Smart mistakes make fine art: glitch, activism, mutation, serendipity.
The exhibition represents just the tip of the iceberg of art works that fall within the vast theme of error. The works have been divided into three sections – glitches & activism, focusing on the relationship between humans and machines, mutation in living and hybrid art, and the serendipity of chance discovery – so as to give the exhibition its cardinal points. Within this framework, recent works were selected by artists that use innovative languages, representing art in today’s digital and global age.
Glitches are unexpected technical errors that, as mark tribe says, are one of the internet’s fundamental aesthetic properties, an intrinsic feature of the relationship between humans and digital interfaces. A group of artists that has worked a lot with glitch aesthetics is jodi.org, a leading exponent of net.art. The central theme of all the group’s work is interpreting programming glitches on the internet and the electronic debris they leave behind. The origin of the term net.art (net dot art) takes us back to the early nineties when an illegible e-mail was sent to artist vuc ćosić, in which all that could be made out where two words separated by a dot: net.art. Their work, just like that of two other equally fundamental artists, Eva and Franco Mattes, better known as 0100101110101101.org, also has an activist streak to it. The relationship between humans and machines is brokered by software which in itself contains cultural and ethical specifications, which is what the artists focus their critical eye on, from open source to copyright. The collective Alterazioni Video also comes from art activist background, as can be seen in the critical interest it shows in aesthetic scrap, amateur production, and the anxiety of on-line overload and system crashes.
Glitch aesthetics are therefore underpinned by the assumption of machine dysfunction, transmission error, bugs, interference, disturbance and communication breakdowns. Artists such as Lia, Miguel Carvalhais, Dextro, Ant Scott and Rosa Menkman also work in this field, exploring errors in the relationship between humans and machines not from a technical point of view, but as a social paradigm of the cultural perception of error, and as an expressive outlet for software-art and generative art.
The processive nature of art in the digital and global age also harbours space for error as an element in the creative process. A core dump or the unexpected crash of a computer programme, for instance, can become the artistic material that new York based artist Cory Arcangel transforms into video art, simply by converting a computer memory into another medium: a temporal scan-based video.
Instead Nullsleep, aka Jeremiah Johnson, takes low-tech electronic game devices to alter video games, creating a file corruption process and 8bit aesthetic from the sampling of sounds and images from famous console games, such as those for gameboy and nintendo NES. Remaining in the field of video games, Alison Maeley, programmer and video game enthusiast, is particularly drawn to the strange relationship between art that exploits automatic, uncontrollable and completely unpredictable processes and portraiture.
Harm Van Den Dorpel speaks to the living world to create a dialogic flux and reflux between what happens on his computer screen, the internet and the real world. The relationship with biological material is built only visually, though it still retains all its mutant qualities.
The idea of error as bio-artistic mutation in a post-human sense lies at the heart of the performance by Stelarc, who recently had implanted a third, soon-to-be-functional ear, grown from stem cells.
Serendipity is a term coined to describe the making of happy and unexpected discoveries by accident. Serendip is said to be the former Persian name for Sri lanka. The word is creating a buzz in the world of new media. in their latest performance, Eva and Franco Mattes call up the short-sighted demon that lies behind the search for authentic contact on
internet chat sites, where chance encounter does not always have a fairy tale ending.
Mark Shepard is creator of the Serendipitor, an application that uses geo-localised technology to take a closer look at the implications of pervasive digital media on our everyday lives. Error is also building things that are project failures, such as Michele Bazzana’s vehicles, where the unexpected always has the upper hand. his improbable constructions are taken to the limits of physical resistance so as to ignore, as he himself says, the views of those who claim they cannot work, or cannot stay in one piece, sending things and people running ‘out of control’ until they finally implode and reveal their limits.
02
novembre 2010
Share Festival 6. Edizione – Sm Art Mistakes
Dal 02 al 07 novembre 2010
arte contemporanea
Location
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI
Torino, Via Giovanni Giolitti, 36, (Torino)
Torino, Via Giovanni Giolitti, 36, (Torino)
Orario di apertura
ore 10-19
Sito web
www.toshare.it/?page_id=2849
Autore
Curatore