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Shepard Fairey – A private collection
Dell’artista statunitense, universalmente noto grazie al manifesto elettorale a favore di Obama, che nel 2008 apparve sui muri di tutta l’America annunciando semplicemente «HOPE», saranno esposte oltre sessanta opere, tra serigrafie e pezzi unici, molte delle quali rarissime e mai viste in Italia.
Comunicato stampa
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Mondo Bizzarro Gallery, piattaforma per le arti ipercontemporanee del XXI secolo, è orgogliosa di presentare la prima, importante mostra in Italia dedicata a SHEPARD FAIREY (OBEY). Dell'artista statunitense, universalmente noto grazie al manifesto elettorale a favore di Obama, che nel 2008 apparve sui muri di tutta l'America annunciando semplicemente «HOPE», saranno esposte oltre sessanta opere, tra serigrafie e pezzi unici, molte delle quali rarissime e mai viste prima in Italia.
SHEPARD FAIREY, artista quarantenne proveniente dalla scena dello skatebording, è stato spesso accostato alla figura storica di Andy Warhol, al quale lo accomuna non solo il lavoro con i multipli d'artista e in particolare con la serigrafia, ma anche la necessità quasi fisica di moltiplicare la propria presenza in vari settori economici e mediatici. Sono nate così negli anni le etichette di abbigliamento OBEY, la rivista «Swindle», la galleria Subliminal Projects e una miriade di altri progetti. Ma là dove Warhol ritraeva i suoi contemporanei baciati dal successo e dalla gloria SHEPARD FAIREY preferisce puntare i riflettori sull'America liberal e progressista. Il Subcomandante Marcos e Angela Davis sono stati tra i suoi soggetti, così come donne guerrigliere di ogni parte del mondo, ingentilite da fiori che spuntano immancabilmente dalle canne dei fucili.
La sua ormai ventennale carriera inizia nel 1989 quando, ancora studente di design, crea la sticker campaign "Andrè The Giant Has a Posse", tuttora in corso con la sigla "Obey Giant", e se il punto di partenza di SHEPARD FAIREY è il fertile terreno delle subculture di strada, i suoi richiami più evidenti sono con l'artista americana Barbara Kruger e i movimenti radicali degli anni Settanta, assieme alle influenze (dichiarate) di Heidegger e Marshall McLuhan.
Assieme a Banksy SHEPARD FAIREY è senz'altro la figura più conosciuta dell'Urban Art, e come l'artista britannico riesce ad attirare in egual misura tifosi e detrattori del suo lavoro. Ormai saldamente inserito nel circuito delle gallerie, oggetto di numerose e importanti acquisizioni pubbliche museali, SHEPARD FAIREY continua a far parlare di sé, a investire i suoi proventi in nuove iniziative artistiche e benefiche e ad essere una figura di punta della controcultura americana, l'unica probabilmente a finire in carcere nello stesso anno in cui riceve un pubblico ringraziamento da parte del Presidente degli Stati Uniti. Senz'altro un uomo in grado di far emergere le contraddizioni più evidenti del "sistema".
* * *
Provenienti da una collezione privata romana e raccolte nel corso degli ultimi dieci anni le opere di SHEPARD FAIREY sono disponibili per la vendita. A corredo della mostra la galleria produrrà un catalogo, primo libro dedicato a SHEPARD FAIREY a uscire in italiano.
SHEPARD FAIREY, artista quarantenne proveniente dalla scena dello skatebording, è stato spesso accostato alla figura storica di Andy Warhol, al quale lo accomuna non solo il lavoro con i multipli d'artista e in particolare con la serigrafia, ma anche la necessità quasi fisica di moltiplicare la propria presenza in vari settori economici e mediatici. Sono nate così negli anni le etichette di abbigliamento OBEY, la rivista «Swindle», la galleria Subliminal Projects e una miriade di altri progetti. Ma là dove Warhol ritraeva i suoi contemporanei baciati dal successo e dalla gloria SHEPARD FAIREY preferisce puntare i riflettori sull'America liberal e progressista. Il Subcomandante Marcos e Angela Davis sono stati tra i suoi soggetti, così come donne guerrigliere di ogni parte del mondo, ingentilite da fiori che spuntano immancabilmente dalle canne dei fucili.
La sua ormai ventennale carriera inizia nel 1989 quando, ancora studente di design, crea la sticker campaign "Andrè The Giant Has a Posse", tuttora in corso con la sigla "Obey Giant", e se il punto di partenza di SHEPARD FAIREY è il fertile terreno delle subculture di strada, i suoi richiami più evidenti sono con l'artista americana Barbara Kruger e i movimenti radicali degli anni Settanta, assieme alle influenze (dichiarate) di Heidegger e Marshall McLuhan.
Assieme a Banksy SHEPARD FAIREY è senz'altro la figura più conosciuta dell'Urban Art, e come l'artista britannico riesce ad attirare in egual misura tifosi e detrattori del suo lavoro. Ormai saldamente inserito nel circuito delle gallerie, oggetto di numerose e importanti acquisizioni pubbliche museali, SHEPARD FAIREY continua a far parlare di sé, a investire i suoi proventi in nuove iniziative artistiche e benefiche e ad essere una figura di punta della controcultura americana, l'unica probabilmente a finire in carcere nello stesso anno in cui riceve un pubblico ringraziamento da parte del Presidente degli Stati Uniti. Senz'altro un uomo in grado di far emergere le contraddizioni più evidenti del "sistema".
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Provenienti da una collezione privata romana e raccolte nel corso degli ultimi dieci anni le opere di SHEPARD FAIREY sono disponibili per la vendita. A corredo della mostra la galleria produrrà un catalogo, primo libro dedicato a SHEPARD FAIREY a uscire in italiano.
29
gennaio 2011
Shepard Fairey – A private collection
Dal 29 gennaio al 23 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
MONDO BIZZARRO GALLERY (sede chiusa)
Roma, Via Sicilia, 251, (Roma)
Roma, Via Sicilia, 251, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 12-20 domenica 16-20
Vernissage
29 Gennaio 2011, ore 18.30
Autore
Curatore