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Shift
Affondando le radici nella profonda ricerca sulla portata socialmente dirompente della tecnologia nel transumanesimo, i lavori in mostra – video, installazioni ed opere a muro – ricreano uno scenario sinistro dove l’umano e l’artificiale si alimentano inesorabilmente a vicenda.
Comunicato stampa
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Cassina Projects presenta Shift, la terza mostra dell’artista multidisciplinare tedesca Louisa Clement (*1987) con la galleria.
Affondando le radici nella profonda ricerca sulla portata socialmente dirompente della tecnologia nel transumanesimo, i lavori in mostra – video, installazioni ed opere a muro – ricreano uno scenario sinistro dove l’umano e l’artificiale si alimentano inesorabilmente a vicenda.
Con l’intento di scandagliare il potenziale sconfinato delle manipolazioni genomiche, Shift fa leva sui controversi progressi apportati dalla tecnologia CRISPR/Cas9, spesso descritta come “forbici genetiche”, che per la prima volta ha permesso agli scienziati di apportare modifiche precise ai lunghi tratti di DNA che costituiscono il codice della vita di molti organismi, compresi gli esseri umani. Oggi ampiamente utilizzata nella scienza di base, nelle biotecnologie e nello sviluppo di future terapie, l'effettiva riprogrammazione del genoma di una cellula vivente solleva complesse preoccupazioni di carattere etico, in quanto si profila la possibilità, un tempo utopica, di assumere il controllo della biologia al punto di arrivare a creare l'uomo perfetto.
Con Compression, una minuscola capsula in acciaio inossidabile contenente l’insieme organico del suo lavoro fino ad oggi, sequenziato e trasformato in DNA, Clement mette a nudo le illimitate possibilità di generazione e manipolazione del DNA. L’artista ha fatto impiantare quella stessa sequenza anche nel proprio corpo, cosi da accarezzare dolcemente il desiderio vulnerabile di contenere, proteggere e archiviare, ma anche gettando ombre sulla legittimità della preservazione biocibernetica di dati del patrimonio genetico destinati a sopravviverci.
Due video - Off Target e Believers – mettono in luce temi quali coscienza, soggettività e dinamiche d’interazione collettiva da una prospettiva di asettica standardizzazione tecnologica. Se il primo agisce come un'estensione in movimento di Compression ed enfatizza le inquietanti tematiche di controllo e autorità che aleggiano sull'integrità del genoma, il secondo si interroga sul destino della spiritualità in un ecosistema generato dall'intelligenza artificiale. Sermoni generati da IA ed estratti inventati della Bibbia risuonano privi di significato in quanto pronunciati da predicatori generici, a loro volta prodotti dell'IA, la cui ottusità ricorda quella di una macchina e tradisce l'assurdità della fede mediata dalla tecnologia.
Sulle pareti una selezione di Mirrors, traslucidi e accattivanti. La superficie curvata e i filtri colorati applicati sul plexi sembrano giocare con la vanità, mentre le figure riflesse risultano distorte, mettendo in discussione percezione e consapevolezza. Oltre agli specchi, a muro campeggiano due opere della serie Avatar, che evocano intimità, compassione e alienazione. I manichini, lucidi e indistinguibili, trasudano allo stesso tempo fisicità e assenza di vita. Sentimenti di anonima omologazione ed empatia coesistono.
Affondando le radici nella profonda ricerca sulla portata socialmente dirompente della tecnologia nel transumanesimo, i lavori in mostra – video, installazioni ed opere a muro – ricreano uno scenario sinistro dove l’umano e l’artificiale si alimentano inesorabilmente a vicenda.
Con l’intento di scandagliare il potenziale sconfinato delle manipolazioni genomiche, Shift fa leva sui controversi progressi apportati dalla tecnologia CRISPR/Cas9, spesso descritta come “forbici genetiche”, che per la prima volta ha permesso agli scienziati di apportare modifiche precise ai lunghi tratti di DNA che costituiscono il codice della vita di molti organismi, compresi gli esseri umani. Oggi ampiamente utilizzata nella scienza di base, nelle biotecnologie e nello sviluppo di future terapie, l'effettiva riprogrammazione del genoma di una cellula vivente solleva complesse preoccupazioni di carattere etico, in quanto si profila la possibilità, un tempo utopica, di assumere il controllo della biologia al punto di arrivare a creare l'uomo perfetto.
Con Compression, una minuscola capsula in acciaio inossidabile contenente l’insieme organico del suo lavoro fino ad oggi, sequenziato e trasformato in DNA, Clement mette a nudo le illimitate possibilità di generazione e manipolazione del DNA. L’artista ha fatto impiantare quella stessa sequenza anche nel proprio corpo, cosi da accarezzare dolcemente il desiderio vulnerabile di contenere, proteggere e archiviare, ma anche gettando ombre sulla legittimità della preservazione biocibernetica di dati del patrimonio genetico destinati a sopravviverci.
Due video - Off Target e Believers – mettono in luce temi quali coscienza, soggettività e dinamiche d’interazione collettiva da una prospettiva di asettica standardizzazione tecnologica. Se il primo agisce come un'estensione in movimento di Compression ed enfatizza le inquietanti tematiche di controllo e autorità che aleggiano sull'integrità del genoma, il secondo si interroga sul destino della spiritualità in un ecosistema generato dall'intelligenza artificiale. Sermoni generati da IA ed estratti inventati della Bibbia risuonano privi di significato in quanto pronunciati da predicatori generici, a loro volta prodotti dell'IA, la cui ottusità ricorda quella di una macchina e tradisce l'assurdità della fede mediata dalla tecnologia.
Sulle pareti una selezione di Mirrors, traslucidi e accattivanti. La superficie curvata e i filtri colorati applicati sul plexi sembrano giocare con la vanità, mentre le figure riflesse risultano distorte, mettendo in discussione percezione e consapevolezza. Oltre agli specchi, a muro campeggiano due opere della serie Avatar, che evocano intimità, compassione e alienazione. I manichini, lucidi e indistinguibili, trasudano allo stesso tempo fisicità e assenza di vita. Sentimenti di anonima omologazione ed empatia coesistono.
19
settembre 2024
Shift
Dal 19 settembre al 31 ottobre 2024
arte contemporanea
Location
CASSINA PROJECTS
Milano, Via Mecenate, 76, (MI)
Milano, Via Mecenate, 76, (MI)
Orario di apertura
da lunedí a venerdí ore 10-18
Sito web
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