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Shin il Kim – Into
In questa mostra l’artista focalizza la sua ricerca sulla forma interna e sulla struttura dei corpi, per addentrarsi in profondità nella contemplazione dell’idea di attività come generatrice della materia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ad inaugurare l’attività del 2010 è Into, seconda esposizione di Shin il Kim, artista coreano residente a New York: un approfondimento del percorso incominciato nel 2007 con la prima personale in Italia, Active Anestesia.
La ricerca di Shin il Kim continua a concentrarsi sul perseguimento di uno stato attivo dell’essere nelle condizioni di passività e di inattività, da lui giudicate come sostanziali della vita quotidiana.
In questa mostra l’artista focalizza la sua ricerca sulla forma interna e sulla struttura dei corpi, per addentrarsi in profondità nella contemplazione dell’idea di attività come generatrice della materia. Come in tutta la sua opera, anche nei nuovi lavori, traspare l’influenza della filosofia buddista, in particolar modo nella pratica della meditazione analitica, con la quale esamina l'importanza delle relazioni che definiscono l'esistenza, esplorandone i suoi più delicati equilibri. Sono, infatti, gli elementi mancanti, invisibili, a dare la percezione dell’opera e a renderla leggibile da un punto di vista interno rispetto a una visione esterna del mondo. Gli elementi del microcosmo, come atomi, quark, nervi, vene, ossa, sangue diventano protagonisti, assumendo le sembianze di una classicità contemporanea e tracciando un collegamento tra le radici arcaiche dell’uomo e la loro persistenza nel presente.
La declinazione estetica del lavoro tende il più delle volte al minimalismo. Il confine labile tra materiale e immateriale, visibile ed invisibile, trova corrispondenza nella contaminazione dei medium espressivi impiegati: disegni e luci che si trasformano in sculture, come in Duration to Intuition o immagini statiche, in puro movimento, nel video Inner Echo.
In Duration to intuition, la luce prodotta dal monitor e dalla proiezione si scompone creando una frammentazione visuale che si espande a partire dalle diverse sorgenti video. Le luci diventano parti attive dell’opera e offrono inediti punti di vista e significanti per lo spettatore, che a sua volta è portato a partecipare attivamente alla comprensione dell’opera.
Shin il Kim, 1971 Seoul - Korea, vive e lavora a Brooklyn, New York.
Tra le sue mostre più recenti:
Solo Show - 2008 Smack Mellon, Decoded Love, Brooklyn, New York, USA; Hiroshima City Museum of Contemporary Art, video lounge show, curator Yukie Kamiya, Hiroshima, Japan.
Group Show – 2009 Media Media, Queens Museum of Art; Triple Light – Triple Luz, Museo Nazional de Arts Visuales; Hermes Foundation Misulsang, Atlier Hermes, Seoul, Korea; 2008 The 5th Seoul International Media Art Biennale, Seoul, Korea; The 3rd Seville International Biennale, Seville, Spain
La ricerca di Shin il Kim continua a concentrarsi sul perseguimento di uno stato attivo dell’essere nelle condizioni di passività e di inattività, da lui giudicate come sostanziali della vita quotidiana.
In questa mostra l’artista focalizza la sua ricerca sulla forma interna e sulla struttura dei corpi, per addentrarsi in profondità nella contemplazione dell’idea di attività come generatrice della materia. Come in tutta la sua opera, anche nei nuovi lavori, traspare l’influenza della filosofia buddista, in particolar modo nella pratica della meditazione analitica, con la quale esamina l'importanza delle relazioni che definiscono l'esistenza, esplorandone i suoi più delicati equilibri. Sono, infatti, gli elementi mancanti, invisibili, a dare la percezione dell’opera e a renderla leggibile da un punto di vista interno rispetto a una visione esterna del mondo. Gli elementi del microcosmo, come atomi, quark, nervi, vene, ossa, sangue diventano protagonisti, assumendo le sembianze di una classicità contemporanea e tracciando un collegamento tra le radici arcaiche dell’uomo e la loro persistenza nel presente.
La declinazione estetica del lavoro tende il più delle volte al minimalismo. Il confine labile tra materiale e immateriale, visibile ed invisibile, trova corrispondenza nella contaminazione dei medium espressivi impiegati: disegni e luci che si trasformano in sculture, come in Duration to Intuition o immagini statiche, in puro movimento, nel video Inner Echo.
In Duration to intuition, la luce prodotta dal monitor e dalla proiezione si scompone creando una frammentazione visuale che si espande a partire dalle diverse sorgenti video. Le luci diventano parti attive dell’opera e offrono inediti punti di vista e significanti per lo spettatore, che a sua volta è portato a partecipare attivamente alla comprensione dell’opera.
Shin il Kim, 1971 Seoul - Korea, vive e lavora a Brooklyn, New York.
Tra le sue mostre più recenti:
Solo Show - 2008 Smack Mellon, Decoded Love, Brooklyn, New York, USA; Hiroshima City Museum of Contemporary Art, video lounge show, curator Yukie Kamiya, Hiroshima, Japan.
Group Show – 2009 Media Media, Queens Museum of Art; Triple Light – Triple Luz, Museo Nazional de Arts Visuales; Hermes Foundation Misulsang, Atlier Hermes, Seoul, Korea; 2008 The 5th Seoul International Media Art Biennale, Seoul, Korea; The 3rd Seville International Biennale, Seville, Spain
11
febbraio 2010
Shin il Kim – Into
Dall'undici febbraio al 02 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA RICCARDO CRESPI
Milano, Via Giacomo Mellerio, 1, (Milano)
Milano, Via Giacomo Mellerio, 1, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19.30
Vernissage
11 Febbraio 2010, ore 18.30
Ufficio stampa
SILVIA MACCHETTO
Autore