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Shoko Okumura – Finestre di Luce nei Boschi
Mostra di pittura giapponese. I dipinti di Shoko si trovano in perenne oscillazione tra occultazione e disvelamento delle forme, e il loro linguaggio culturale si polarizza tra atmosfere tipicamente giapponesi e dettagli descrittivi a volte derivati dalla tradizione figurativa occidentale.
Comunicato stampa
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Luce e tenebra si escludono, si oppongono e si contrappongono da sempre nelle narrazioni mitiche, religiose e filosofiche, come due forze o principi in lotta: da questa dicotomia sono nate numerose similitudini, metafore e simboli che inducono l’uomo a riflettere su sé stesso e sull’altro da sé, ovvero sul mondo.
La luce: un aprirsi del mondo, nato dal caos (che vuol dire anche tenebra) per giungere al cosmo, alla chiarezza, a quell’ordine e quella armonia che è anche chiarezza della e nella mente che lo concepisce.
Ma l’essere umano non può sopportare troppa luce, e troppo a lungo, senza accecarsi: lo spiegò molto bene Platone nel mito della caverna, e poi molti altri dopo di lui.
Dunque l’esistere dell’uomo, il suo balzare fuori dalle tenebre verso la luce, al momento della nascita, è spesso accompagnato dal pianto: la disperazione per qualcosa di irrimediabilmente perduto per sempre. La vita extrauterina è poi un complicato connubio tra piena luce e tenebra profonda. È luce che tocca l’ombra e ombra che ripara dalla troppa luce. L’essere umano non è mai nulla di assoluto e pieno: sta in mezzo tra luce e tenebra, ed è egli stesso un’ombra che si staglia nella luce.
Nella pittura di Shoko la luce non è mai piena, perché accecherebbe. E’ piuttosto annunciata, intraveduta come dalla finestra di una dimora, ove si coltivano e proteggono gli affetti umani; è anche l’invito a percorrere un cammino che dal buio volge verso una luminosità attesa - una sorta di rivelazione, un “chiaro” nel bosco - ma mai pienamente raggiunta. Forse per questo nella lingua latina la parola bosco si dice “lucus a non lucendo”. Un bosco è un’assenza di luce, ma non completa, perché il bosco, pur nelle sue ombre, si rischiara a tratti.
I dipinti di Shoko si trovano dunque in perenne oscillazione tra occultazione e disvelamento delle forme, e il loro linguaggio culturale si polarizza tra atmosfere tipicamente giapponesi e dettagli descrittivi a volte derivati dalla tradizione figurativa occidentale.
Shoko Okumura nasce a Chiba, in Giappone, nel 1983. Si laurea in Pittura Tradizionale Giapponese alla Tokyo University of the Arts nel 2008.
Subito dopo la laurea si trasferisce in Italia per studiare restauro, specializzandosi nella tecnica dell’affresco presso l’Università internazionale dell'Arte di Firenze. Durante questi studi approfondisce la conoscenza delle caratteristiche tipiche dei pigmenti italiani, iniziando una sperimentazione che unisce la tecnica della pittura giapponese con la tradizione figurativa occidentale.
La sua arte si prefigge come scopo principale quello di rappresentare la relazione esistente fra natura e uomo.
Attualmente vive e lavora a Milano.
Principali esperienze espositive:
2020 Mostra personale "Universo fluttuante" presso galleria Vision Quest 4Rossi, Genova
2020 Mostra collettiva "Bino-yokan”presso Takashimaya Art Gallery, giro di 6 gallerie in Giappone
2019 Mostra personale "Trasparenze crepuscolari" presso Centro di cultura giapponese, Milano
2019 Mostra bipersonale "Seifu-meigetsu" presso Takashimaya Shinjuku Art Gallery,Tokyo
2019 Mostra Finalisti di Arteamcup presso Villa Nobel,Sanremo
2019 Mostra collettiva “Stati d'Arte” presso Villa Fidelia, Spello
2018 Mostra personale "Natura sussurrata" presso galleria Corte degli Artisti, Milano
2018 Mostra collettiva "Ko-kin" Libri d'artista presso galleria Nobili, Milano
2018 Mostra collettiva "S’io m’intuassi, come tu t’immii”, presso MostraMi, Fabbrica del vapore, Milano
2018 Mostra collettiva "Arte giapponese" presso Villa Lante, Roma
2017 Mostra personale "Natura sussurrata" presso galleria Frammenti d'Arte, Roma
2017 Mostra personale "Natura sussurrata" presso Studio Arti Floreali, Roma
2017 Mostra collettiva "Eterne stagione" presso Palazzo Monferrato, Alessandria
2017 Mostra collettiva "Arte Migrante" presso Torre Viscontea, Lecco
2016 Mostra collettiva "Domani" presso Museo Nazionale di Tokyo, Giappone
2016 Mostra collettiva presso galleria "Spazio D", Lecco
2016 Mostra collettiva "Kimigayo" presso MABIC, Maranello (MO)
2015 Mostra personale "Essenza della natura" - Arte Giappone gallery, Milano
2015 Mostra collettiva "Esopo" - Avantgarde Tattoo and Art gallery, Sesto San Giovanni
Manifiesto Blanco ha messo a punto misure specifiche per il contenimento del virus COVID-19 con l’obiettivo di preservare la salute dei visitatori e del personale, per garantire un’esperienza di visita piacevole e rilassante.
La luce: un aprirsi del mondo, nato dal caos (che vuol dire anche tenebra) per giungere al cosmo, alla chiarezza, a quell’ordine e quella armonia che è anche chiarezza della e nella mente che lo concepisce.
Ma l’essere umano non può sopportare troppa luce, e troppo a lungo, senza accecarsi: lo spiegò molto bene Platone nel mito della caverna, e poi molti altri dopo di lui.
Dunque l’esistere dell’uomo, il suo balzare fuori dalle tenebre verso la luce, al momento della nascita, è spesso accompagnato dal pianto: la disperazione per qualcosa di irrimediabilmente perduto per sempre. La vita extrauterina è poi un complicato connubio tra piena luce e tenebra profonda. È luce che tocca l’ombra e ombra che ripara dalla troppa luce. L’essere umano non è mai nulla di assoluto e pieno: sta in mezzo tra luce e tenebra, ed è egli stesso un’ombra che si staglia nella luce.
Nella pittura di Shoko la luce non è mai piena, perché accecherebbe. E’ piuttosto annunciata, intraveduta come dalla finestra di una dimora, ove si coltivano e proteggono gli affetti umani; è anche l’invito a percorrere un cammino che dal buio volge verso una luminosità attesa - una sorta di rivelazione, un “chiaro” nel bosco - ma mai pienamente raggiunta. Forse per questo nella lingua latina la parola bosco si dice “lucus a non lucendo”. Un bosco è un’assenza di luce, ma non completa, perché il bosco, pur nelle sue ombre, si rischiara a tratti.
I dipinti di Shoko si trovano dunque in perenne oscillazione tra occultazione e disvelamento delle forme, e il loro linguaggio culturale si polarizza tra atmosfere tipicamente giapponesi e dettagli descrittivi a volte derivati dalla tradizione figurativa occidentale.
Shoko Okumura nasce a Chiba, in Giappone, nel 1983. Si laurea in Pittura Tradizionale Giapponese alla Tokyo University of the Arts nel 2008.
Subito dopo la laurea si trasferisce in Italia per studiare restauro, specializzandosi nella tecnica dell’affresco presso l’Università internazionale dell'Arte di Firenze. Durante questi studi approfondisce la conoscenza delle caratteristiche tipiche dei pigmenti italiani, iniziando una sperimentazione che unisce la tecnica della pittura giapponese con la tradizione figurativa occidentale.
La sua arte si prefigge come scopo principale quello di rappresentare la relazione esistente fra natura e uomo.
Attualmente vive e lavora a Milano.
Principali esperienze espositive:
2020 Mostra personale "Universo fluttuante" presso galleria Vision Quest 4Rossi, Genova
2020 Mostra collettiva "Bino-yokan”presso Takashimaya Art Gallery, giro di 6 gallerie in Giappone
2019 Mostra personale "Trasparenze crepuscolari" presso Centro di cultura giapponese, Milano
2019 Mostra bipersonale "Seifu-meigetsu" presso Takashimaya Shinjuku Art Gallery,Tokyo
2019 Mostra Finalisti di Arteamcup presso Villa Nobel,Sanremo
2019 Mostra collettiva “Stati d'Arte” presso Villa Fidelia, Spello
2018 Mostra personale "Natura sussurrata" presso galleria Corte degli Artisti, Milano
2018 Mostra collettiva "Ko-kin" Libri d'artista presso galleria Nobili, Milano
2018 Mostra collettiva "S’io m’intuassi, come tu t’immii”, presso MostraMi, Fabbrica del vapore, Milano
2018 Mostra collettiva "Arte giapponese" presso Villa Lante, Roma
2017 Mostra personale "Natura sussurrata" presso galleria Frammenti d'Arte, Roma
2017 Mostra personale "Natura sussurrata" presso Studio Arti Floreali, Roma
2017 Mostra collettiva "Eterne stagione" presso Palazzo Monferrato, Alessandria
2017 Mostra collettiva "Arte Migrante" presso Torre Viscontea, Lecco
2016 Mostra collettiva "Domani" presso Museo Nazionale di Tokyo, Giappone
2016 Mostra collettiva presso galleria "Spazio D", Lecco
2016 Mostra collettiva "Kimigayo" presso MABIC, Maranello (MO)
2015 Mostra personale "Essenza della natura" - Arte Giappone gallery, Milano
2015 Mostra collettiva "Esopo" - Avantgarde Tattoo and Art gallery, Sesto San Giovanni
Manifiesto Blanco ha messo a punto misure specifiche per il contenimento del virus COVID-19 con l’obiettivo di preservare la salute dei visitatori e del personale, per garantire un’esperienza di visita piacevole e rilassante.
08
ottobre 2020
Shoko Okumura – Finestre di Luce nei Boschi
Dall'otto al 31 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
MANIFIESTO BLANCO
Milano, Via Benedetto Marcello, 46, (Milano)
Milano, Via Benedetto Marcello, 46, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15 - 19
Vernissage
8 Ottobre 2020, h. 17.00/20.30 (anche 9-10 ottobre) in compagnia dell’artista con lettura di testi poetici; ingresso libero con prenotazione c/o www.manifiestoblanco.com
Sito web
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