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Shoko Okumura – Natura sussurrata
Natura sussurrata
La natura, umile, innocente e forte nella sua calma bellezza, instancabile nel suo amoroso generare e rigenerare le infinite forme delle sue manifestazioni è la musa ispiratrice di questa mostra.
Comunicato stampa
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Oggi, come in passato, gli elementi naturali e le quattro stagioni sono la componente essenziale della pittura giapponese e tutto ciò mette in luce la sensibilità e il grande rispetto che questo popolo nutre nei confronti della natura e di tutto ciò che ne fa parte, uomo compreso.Il trascorrere delle stagioni, il trascolorare dei colori e la confluenza dei suoni in rinnovate armonie è da sempre, e in tutte le culture, fonte di ispirazione per l’arte nei suoi diversi linguaggi espressivi, oltre che di emozioni profonde nelle anime aperte allo stupore del mondo.
Tuttavia nella sensibilità giapponese una sorta di “basso continuo” accompagna forme di vita ed espressioni artistiche fin quasi a identificarne l’essenza profonda: è quanto si riassume, ma forse senza davvero esaurirsi nel termine “aware” e nella sua più precisa scansione “mono no aware”, la cui traduzione, per approssimazione non potendone davvero coglierne tutta la complessità e profondità, è correntemente “compassione o malinconia delle cose”. Per approssimazione, giacché non ne coglie il riferimento al- l’intreccio di bellezza e di transitorietà, di una bellezza che è tale nel suo essere effimera, di una transitorietà che importa di per sé una valenza estetica. La polisemia del termine “aware” rinvia sì alla “compassione” delle cose nel loro apparire e svanire, una compassione ispirata dal senso della “impermanenza” (il “mujou” del buddhismo), ma che può essere anche adesione stupita alla bellezza delle cose: “aware” è in qualche modo anche una esclamazione interiore.
Più dunque che un canone estetico, “mono no aware” è un modo di stare al mondo tipico dell’ spirito giapponese, che non si teorizza, ma si vive, e che trova una espressione anche nella pittura e particolarmente in quella tradizionale, di cui Skoko Okumura è da anni portatrice e, in certo senso, messaggera.
Tuttavia nella sensibilità giapponese una sorta di “basso continuo” accompagna forme di vita ed espressioni artistiche fin quasi a identificarne l’essenza profonda: è quanto si riassume, ma forse senza davvero esaurirsi nel termine “aware” e nella sua più precisa scansione “mono no aware”, la cui traduzione, per approssimazione non potendone davvero coglierne tutta la complessità e profondità, è correntemente “compassione o malinconia delle cose”. Per approssimazione, giacché non ne coglie il riferimento al- l’intreccio di bellezza e di transitorietà, di una bellezza che è tale nel suo essere effimera, di una transitorietà che importa di per sé una valenza estetica. La polisemia del termine “aware” rinvia sì alla “compassione” delle cose nel loro apparire e svanire, una compassione ispirata dal senso della “impermanenza” (il “mujou” del buddhismo), ma che può essere anche adesione stupita alla bellezza delle cose: “aware” è in qualche modo anche una esclamazione interiore.
Più dunque che un canone estetico, “mono no aware” è un modo di stare al mondo tipico dell’ spirito giapponese, che non si teorizza, ma si vive, e che trova una espressione anche nella pittura e particolarmente in quella tradizionale, di cui Skoko Okumura è da anni portatrice e, in certo senso, messaggera.
09
novembre 2017
Shoko Okumura – Natura sussurrata
Dal 09 al 30 novembre 2017
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
FRAMMENTI D’ARTE
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Orario di apertura
lunedì - venerdì dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle ore 11.00 alle 19.00
Vernissage
9 Novembre 2017, ore 18.30
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