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Shozo Shimamoto / Emiliano Bazzanella
Il critico d’arte Enzo Santese scrive così di loro: „….La mostra documenta un tratto evolutivo della performance dalle sue radici fino ad oggi, con due protagonisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 25 giugno 2005 alle ore 18,30 la Galleria d'Arte „Nuova Artesegno” di Udine - Borgo Grazzano 5 - inaugura, nella propria sede la doppia mostra personale di Shozo Shimamoto e di Emiliano Bazzanella curate dal critico Enzo Santese .
Il critico d'arte Enzo Santese scrive così di loro: „....La mostra documenta un tratto evolutivo della performance dalle sue radici fino ad oggi, con due protagonisti, Shozo Shimamoto ed Emiliano Bazzanella, che, appartenenti a culture e realtà anagrafiche molto differenti, trovano un punto di congiunzione proprio nel movimento scenico, quale parte integrante dello scatto generatore dell'opera.
Nell'esperienza artistica di Shozo Shimamoto, che va dalla fondazione del movimento Gutai (nel 1954 ad Osaka, in Giappone) ai risultati odierni, c'è una costante che ogni volta si innerva di nuova sostanza e si veste di varie forme espressive. Innanzitutto l'azione, intesa come componente dinamica del fatto espressivo che conserva in sé un largo margine di imponderabilità nella realizzazione di un dipinto. Per il quale l'artista rinuncia da tempo al pennello, quale classico conduttore dei colori, e ricorre ai mezzi più diversi, perfino all'elicottero da cui vengono "sparate" sulla superficie ondate di colore. L'artista sposta il centro significante dell'intervento nella teatralità dell'azione che, nel suo essere effimera, racchiude il senso vero dell'opera. Questa nei risultati pittorici mostra una sintassi compositiva estremamente varia, estesa dalle sgocciolature alla polverizzazione del colore in una dinamica che si fonda sulla casualità assoluta dell'esito (la tela), dentro una rigorosa disciplina progettuale, strutturata dal gesto e dal corpo. E in ogni caso la superficie è un diaframma duttile, posto come limite dell'"oltre", ma anche come esordio della trans-parenza, cioè inizio di un'avventura verso l'orizzonte di un indefinito. Nelle opere esposte, porzioni di linearità si muovono in un intrico magmatico, che ribolle di energie sprigionate da una profondità illusoria.
Emiliano Bazzanella rappresenta un'angolatura personale nell'idea del fatto performativo, con una ricerca caratterizzata dal rapporto osmotico tra materia reale e concettuale verso esiti, capaci di innescare meccanismi interpretativi molteplici. Nelle sue azioni si afferma la dialettica conflittuale tra fisicità e virtualità, dove la concretezza dell'agire (comportamentale, scenico e pittorico vero e proprio) entra in un cortocircuito con le immissioni di contributi multimediali diversi. L'artista gioca sull'ambiguità di una visione, costruita su giacenze sovrapposte dei dati dell'operazione digitale e dello spazio fisico in cui egli stesso si muove, facendo entrare nella combinazione il corpo, oggetti vari anche casuali e il luogo medesimo dell'evento....”
Enzo Santese
Il critico d'arte Enzo Santese scrive così di loro: „....La mostra documenta un tratto evolutivo della performance dalle sue radici fino ad oggi, con due protagonisti, Shozo Shimamoto ed Emiliano Bazzanella, che, appartenenti a culture e realtà anagrafiche molto differenti, trovano un punto di congiunzione proprio nel movimento scenico, quale parte integrante dello scatto generatore dell'opera.
Nell'esperienza artistica di Shozo Shimamoto, che va dalla fondazione del movimento Gutai (nel 1954 ad Osaka, in Giappone) ai risultati odierni, c'è una costante che ogni volta si innerva di nuova sostanza e si veste di varie forme espressive. Innanzitutto l'azione, intesa come componente dinamica del fatto espressivo che conserva in sé un largo margine di imponderabilità nella realizzazione di un dipinto. Per il quale l'artista rinuncia da tempo al pennello, quale classico conduttore dei colori, e ricorre ai mezzi più diversi, perfino all'elicottero da cui vengono "sparate" sulla superficie ondate di colore. L'artista sposta il centro significante dell'intervento nella teatralità dell'azione che, nel suo essere effimera, racchiude il senso vero dell'opera. Questa nei risultati pittorici mostra una sintassi compositiva estremamente varia, estesa dalle sgocciolature alla polverizzazione del colore in una dinamica che si fonda sulla casualità assoluta dell'esito (la tela), dentro una rigorosa disciplina progettuale, strutturata dal gesto e dal corpo. E in ogni caso la superficie è un diaframma duttile, posto come limite dell'"oltre", ma anche come esordio della trans-parenza, cioè inizio di un'avventura verso l'orizzonte di un indefinito. Nelle opere esposte, porzioni di linearità si muovono in un intrico magmatico, che ribolle di energie sprigionate da una profondità illusoria.
Emiliano Bazzanella rappresenta un'angolatura personale nell'idea del fatto performativo, con una ricerca caratterizzata dal rapporto osmotico tra materia reale e concettuale verso esiti, capaci di innescare meccanismi interpretativi molteplici. Nelle sue azioni si afferma la dialettica conflittuale tra fisicità e virtualità, dove la concretezza dell'agire (comportamentale, scenico e pittorico vero e proprio) entra in un cortocircuito con le immissioni di contributi multimediali diversi. L'artista gioca sull'ambiguità di una visione, costruita su giacenze sovrapposte dei dati dell'operazione digitale e dello spazio fisico in cui egli stesso si muove, facendo entrare nella combinazione il corpo, oggetti vari anche casuali e il luogo medesimo dell'evento....”
Enzo Santese
25
giugno 2005
Shozo Shimamoto / Emiliano Bazzanella
Dal 25 giugno al 25 luglio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUOVA ARTESEGNO
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10-12,30 e 16-19,30. Lunedì chiuso al mattino
Vernissage
25 Giugno 2005, ore 18,30
Autore
Curatore