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Shuzo Azuchi Gulliver
Novello Gulliver, e come lui “medico esploratore”, Shuzo Azuchi sonda e coniuga macrocosmi e microcosmi, universale e individuale, organico e inorganico. Uno degli artisti nipponici che meglio rappresenta la commistione fra cultura occidentale e cultura orientale che ha contrassegnato la seconda metà del XX secolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
31 Gennaio Gianni Gangai--------------------”Circa l'identità” - lettura di "La Belva" (Bertolt Brecht 1928)
inoltre il 31 gennaio sarà presente l'artista SHUZO AZUCHI GULLIVER da Tokyo che aprirà al pubblico il suo intervento nello spazio "ex forno" di StudioDieci fino al 29 marzo 2009
alcune note su Shuzo Azuchi Gulliver, artista, filosofo vive ed abita a Tokyo.
Shuzo Azuchi Gulliver (un nickname datogli dagli amici) vive la sua formazione in stretta relazione con le avanguardie internazionali scientifiche, filosofiche, artistiche, assume Erwin Schrodinger (1887-1961 fisico, matematico austriaco, Nobel 1933, famoso per il suo contributo alla meccanica quantistica, ) e Marcel Duchamp (1887-1968) come modelli culturali; conosce Allan Ginsberg, Gary Schneider, di cui divenne buon amico e Joseph Beuys. Nel 1969, a soli 22 anni, i membri giapponesi Fluxus lo invitano ad un evento storico che porterà nella capitale del Giappone: John Cage, La MonteYoung, Nam June Paik, Charlotte Moorman, fra gli altri.
Novello Gulliver, e come lui "medico esploratore", Shuzo Azuchi sonda e coniuga macrocosmi e microcosmi, universale e individuale, organico e inorganico. Uno degli artisti nipponici che meglio rappresenta la commistione fra cultura occidentale e cultura orientale che ha contrassegnato la seconda metà del XX secolo. (nel 1992 è stato incluso nella mostra Avanguardie Giapponesi degli anni'70 alla Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna installazione e performance Body Contract), le sue prime performances risalgono agli anni '70.
Nelle sue opere l'unione, o l'accostamento, del macro al micro origina una sensazione di straniamento, di spiazzamento e crea atmosfere sospese nello spazio e nel tempo. Ad esempio nell'opera De-time (in archivio) direttamente ispirata all'opera di Duchamp, i segni e numeri, disegnati con gesso bianco su una tavola nera, cristallizati in una dimensione astratta, sembrano piovuti casualmente all'interno del cerchio tracciato a sagoma di orologio. Emblematico a questo proposito il progetto in divenire Body Contract che procede dal 1973 (presentato in Italia a Milano per la prima volta da Diecidue Arte nel 1991) e che prevede l'affidamento, tramite regolare contratto, ad un esponente del mondo della cultura internazionale di una delle 80 parti in cui è stato suddiviso il suo corpo; o ancora la serie Bank note (in archivio) banconote emesse dalla S.A.G. Bank di cui Shuzo Azuchi Gulliver è presidente, che possono proliferare all'infinito come cellule, che possono ripetersi ininterrottamente come la sigla ATCG (le iniziali dei quattro amminoacidi che costituiscono il DNA) stampata serialmente sullo sfondo della carta moneta che ha valore variabile di 1 occhio, 50 occhi, 2 cuori, due cervelli, un sè stesso e così via (tra le opere presentate nel 2004 alla Fond. Mudima Milano in collaborazione con 10.2!, testo 'All'origine del segno' e progetto di E. Fiorani per il n.2 della nuova rivista 'tutto da capo'.).
Dal testo di Eleonora Fiorani: "volevo risalire all'origine del segno" questo dice Shuzo Azuchi Gulliver, intendendo questa origine come la propria origine. ...segno e corpo sono tutto ciò che abbiamo e noi siamo. Sono il punto di arrivo di ogni meditazione: il punto di inizio di ogni ricominciamento. In principio era il segno, in principio era il corpo... E.F.
circa la performance di Gianni Gangai ”Circa l'identità” lettura di "La Belva" (Bertolt Brecht 1928)
30,31 gennaio h.18 e 1 febbraio 2009
L'osservazione dell'espressione identitaria, propria e altrui, è uno dei percorsi paralleli compiuti nel tempo dall'autore. Puntualizza l'interesse per lo sviluppo e l'affermazione del senso critico dell'individuo piuttosto che per la creazione contemplativa.
Questo appuntamento vede in relazione espressioni artistiche diverse: il racconto di carattere narrativo del grande drammaturgo, che tratta di messa in segna cinematografica; la propria presenza fisica attiva nella lettura; l'installazione nello spazio di una serie di oggetti e immagini fisse e in movimento.
Alcune note su Gianni Gangai: nato a Milano nel 1957 dove vive e lavora: artista di matrice concettuale, la sua ricerca è rivolta alla percezione, allo scorrere del tempo in costante dialogo tra conservazione e trasformazione, al processo metodologico, alla riflessione, al rapporto maschile-femminile, comprende grande attenzione al disagio sociale rimanendo in una sfera narrativa intimista ed esistenzialista, piuttosto che nell'argomentazione ampia di oggettive problematiche sociali e politiche, questa è la caratteristica che vuole contraddistinguere stilisticamente il lavoro e vuole affermare valenza di contemporaneità.
Gianni gangai sviluppa il suo lavoro con il video, il suono, il documento, la scrittura, la fotografia e l'oggetto, le azioni di tipo performativo.
anticipazioni di febbraio:
7 Febbraio Emanuele Magri e Paolo Gentiluomo-----"Il botanico botanizzato" serie Artologia Genetica
Progetto per la performance - sabato 7 Febbraio 2009 h. 1730
di
Emanuele Magri con testi poetici di Paolo Gentiluomo
“Il botanico botanizzato”
musica avvolgente “pollutio extra mediocritatem” dei TQTR
Luogo:
StudioDieci – Vercelli
Allestimento: serie Artologia Genetica
La galleria diventa una serra all'interno della quale PG vestito da botanico con arnesi non
congruenti si aggira tra le piante nelle quali vuole innestare i suoi testi, le chiama una per una e le
piante diventate personaggi rispondono.
Personaggi:
PG Paolo Gentiluomo (Poeta)
Podus Niger, Ermafroditus Etruscus, Cisti Leonarda, Orecchinus, Oculus, Ovarius Islamicus,
Incisivus Nigeria, Midollus Dea, Occhiccus Molteplicis, Renée, Genialis, Bronchiulus (Piante)
Autori innestati nei testi di PG:
V.Alfieri, A.Ambrogini detto Poliziano, Amaruka, A.Artaud,
P.Artusi, G.Baffo, S.Beckett, F.Berni, G.Cavalcanti, G.Ceronetti, L.Da Vinci, F.Degli Uberti, P. Delle
Vigne, L.De Medici, D.Di Giovanni, I.Frugoni, Harsadeva, F.Kafka, G.Leopardi, L. Leporeo,
Magha, A. Manzoni, G. Marino, V. Monti, G.Ortes, G.Parini, F. Petrarca, R. Queneau, P.Rolli, C.
Scroffa, W. Shakespeare, I.U. Tarchetti, G.Zanella
note su Emanuele Magri:
autore visivo, poeta, tiene una rubrica su Juliet Art Magazine con reportage sulla situazione
artistica nel mondo coniugando l'analisi del contemporaneo con le radici culturali del luogo
visitato, dagli anni '70 si occupa di scrittura e arti visive, ha creato mondi tassonomicamente
definiti nei quali sperimenta l'autoreferenzialità del linguaggio, come la “Setta delle S'arte”,
“Vestiti”, e il più recente “Trattato di artologia genetica”, ha realizzato numerose mostre e letture
poetiche all'Unimedia di Genova, da Derbylius, Dieci.due! e Lattuada a Milano, ha partecipato
alla mostra NeoBarocco a cura di Omar Calabrese, hanno scritto di lui diversi critici tra cui
G.Ciavoliello, M.Galbiati, L.Giudici, A.Madesani, M.P.Mazzocchi, G.Perretta e la filosofa
E.Fiorani.
14 Febbraio Maria Elisabetta Novello
21 Febbraio Libera Mazzoleni
28 Febbraio Anna Pontel
inoltre il 31 gennaio sarà presente l'artista SHUZO AZUCHI GULLIVER da Tokyo che aprirà al pubblico il suo intervento nello spazio "ex forno" di StudioDieci fino al 29 marzo 2009
alcune note su Shuzo Azuchi Gulliver, artista, filosofo vive ed abita a Tokyo.
Shuzo Azuchi Gulliver (un nickname datogli dagli amici) vive la sua formazione in stretta relazione con le avanguardie internazionali scientifiche, filosofiche, artistiche, assume Erwin Schrodinger (1887-1961 fisico, matematico austriaco, Nobel 1933, famoso per il suo contributo alla meccanica quantistica, ) e Marcel Duchamp (1887-1968) come modelli culturali; conosce Allan Ginsberg, Gary Schneider, di cui divenne buon amico e Joseph Beuys. Nel 1969, a soli 22 anni, i membri giapponesi Fluxus lo invitano ad un evento storico che porterà nella capitale del Giappone: John Cage, La MonteYoung, Nam June Paik, Charlotte Moorman, fra gli altri.
Novello Gulliver, e come lui "medico esploratore", Shuzo Azuchi sonda e coniuga macrocosmi e microcosmi, universale e individuale, organico e inorganico. Uno degli artisti nipponici che meglio rappresenta la commistione fra cultura occidentale e cultura orientale che ha contrassegnato la seconda metà del XX secolo. (nel 1992 è stato incluso nella mostra Avanguardie Giapponesi degli anni'70 alla Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna installazione e performance Body Contract), le sue prime performances risalgono agli anni '70.
Nelle sue opere l'unione, o l'accostamento, del macro al micro origina una sensazione di straniamento, di spiazzamento e crea atmosfere sospese nello spazio e nel tempo. Ad esempio nell'opera De-time (in archivio) direttamente ispirata all'opera di Duchamp, i segni e numeri, disegnati con gesso bianco su una tavola nera, cristallizati in una dimensione astratta, sembrano piovuti casualmente all'interno del cerchio tracciato a sagoma di orologio. Emblematico a questo proposito il progetto in divenire Body Contract che procede dal 1973 (presentato in Italia a Milano per la prima volta da Diecidue Arte nel 1991) e che prevede l'affidamento, tramite regolare contratto, ad un esponente del mondo della cultura internazionale di una delle 80 parti in cui è stato suddiviso il suo corpo; o ancora la serie Bank note (in archivio) banconote emesse dalla S.A.G. Bank di cui Shuzo Azuchi Gulliver è presidente, che possono proliferare all'infinito come cellule, che possono ripetersi ininterrottamente come la sigla ATCG (le iniziali dei quattro amminoacidi che costituiscono il DNA) stampata serialmente sullo sfondo della carta moneta che ha valore variabile di 1 occhio, 50 occhi, 2 cuori, due cervelli, un sè stesso e così via (tra le opere presentate nel 2004 alla Fond. Mudima Milano in collaborazione con 10.2!, testo 'All'origine del segno' e progetto di E. Fiorani per il n.2 della nuova rivista 'tutto da capo'.).
Dal testo di Eleonora Fiorani: "volevo risalire all'origine del segno" questo dice Shuzo Azuchi Gulliver, intendendo questa origine come la propria origine. ...segno e corpo sono tutto ciò che abbiamo e noi siamo. Sono il punto di arrivo di ogni meditazione: il punto di inizio di ogni ricominciamento. In principio era il segno, in principio era il corpo... E.F.
circa la performance di Gianni Gangai ”Circa l'identità” lettura di "La Belva" (Bertolt Brecht 1928)
30,31 gennaio h.18 e 1 febbraio 2009
L'osservazione dell'espressione identitaria, propria e altrui, è uno dei percorsi paralleli compiuti nel tempo dall'autore. Puntualizza l'interesse per lo sviluppo e l'affermazione del senso critico dell'individuo piuttosto che per la creazione contemplativa.
Questo appuntamento vede in relazione espressioni artistiche diverse: il racconto di carattere narrativo del grande drammaturgo, che tratta di messa in segna cinematografica; la propria presenza fisica attiva nella lettura; l'installazione nello spazio di una serie di oggetti e immagini fisse e in movimento.
Alcune note su Gianni Gangai: nato a Milano nel 1957 dove vive e lavora: artista di matrice concettuale, la sua ricerca è rivolta alla percezione, allo scorrere del tempo in costante dialogo tra conservazione e trasformazione, al processo metodologico, alla riflessione, al rapporto maschile-femminile, comprende grande attenzione al disagio sociale rimanendo in una sfera narrativa intimista ed esistenzialista, piuttosto che nell'argomentazione ampia di oggettive problematiche sociali e politiche, questa è la caratteristica che vuole contraddistinguere stilisticamente il lavoro e vuole affermare valenza di contemporaneità.
Gianni gangai sviluppa il suo lavoro con il video, il suono, il documento, la scrittura, la fotografia e l'oggetto, le azioni di tipo performativo.
anticipazioni di febbraio:
7 Febbraio Emanuele Magri e Paolo Gentiluomo-----"Il botanico botanizzato" serie Artologia Genetica
Progetto per la performance - sabato 7 Febbraio 2009 h. 1730
di
Emanuele Magri con testi poetici di Paolo Gentiluomo
“Il botanico botanizzato”
musica avvolgente “pollutio extra mediocritatem” dei TQTR
Luogo:
StudioDieci – Vercelli
Allestimento: serie Artologia Genetica
La galleria diventa una serra all'interno della quale PG vestito da botanico con arnesi non
congruenti si aggira tra le piante nelle quali vuole innestare i suoi testi, le chiama una per una e le
piante diventate personaggi rispondono.
Personaggi:
PG Paolo Gentiluomo (Poeta)
Podus Niger, Ermafroditus Etruscus, Cisti Leonarda, Orecchinus, Oculus, Ovarius Islamicus,
Incisivus Nigeria, Midollus Dea, Occhiccus Molteplicis, Renée, Genialis, Bronchiulus (Piante)
Autori innestati nei testi di PG:
V.Alfieri, A.Ambrogini detto Poliziano, Amaruka, A.Artaud,
P.Artusi, G.Baffo, S.Beckett, F.Berni, G.Cavalcanti, G.Ceronetti, L.Da Vinci, F.Degli Uberti, P. Delle
Vigne, L.De Medici, D.Di Giovanni, I.Frugoni, Harsadeva, F.Kafka, G.Leopardi, L. Leporeo,
Magha, A. Manzoni, G. Marino, V. Monti, G.Ortes, G.Parini, F. Petrarca, R. Queneau, P.Rolli, C.
Scroffa, W. Shakespeare, I.U. Tarchetti, G.Zanella
note su Emanuele Magri:
autore visivo, poeta, tiene una rubrica su Juliet Art Magazine con reportage sulla situazione
artistica nel mondo coniugando l'analisi del contemporaneo con le radici culturali del luogo
visitato, dagli anni '70 si occupa di scrittura e arti visive, ha creato mondi tassonomicamente
definiti nei quali sperimenta l'autoreferenzialità del linguaggio, come la “Setta delle S'arte”,
“Vestiti”, e il più recente “Trattato di artologia genetica”, ha realizzato numerose mostre e letture
poetiche all'Unimedia di Genova, da Derbylius, Dieci.due! e Lattuada a Milano, ha partecipato
alla mostra NeoBarocco a cura di Omar Calabrese, hanno scritto di lui diversi critici tra cui
G.Ciavoliello, M.Galbiati, L.Giudici, A.Madesani, M.P.Mazzocchi, G.Perretta e la filosofa
E.Fiorani.
14 Febbraio Maria Elisabetta Novello
21 Febbraio Libera Mazzoleni
28 Febbraio Anna Pontel
31
gennaio 2009
Shuzo Azuchi Gulliver
Dal 31 gennaio al 29 marzo 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO DIECI
Vercelli, Via Galileo Ferraris, 89, (Vercelli)
Vercelli, Via Galileo Ferraris, 89, (Vercelli)
Orario di apertura
ore 18,30
Autore
Curatore