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SibilaRonzaScoppia!
La mostra racconta la serata futurista del1913 al Teatro Storchi di Modena, in cui Luigi Russolo presentò il primo intonarumori, lo scoppiatore, strumento che rivoluzionò la tecnica musicale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione del Festivalfilosofia 2016 dedicato al tema dell'agonismo, il Museo Civico d'Arte
inaugura la mostra SibilaRonzaScoppia! che per la prima volta racconta e approfondisce le
dinamiche che portarono alla tumultuosa soireè futurista del 2 giugno 1913 al Teatro Storchi di
Modena, alla presenza di Filippo Tommaso Marinetti, dei musicisti e pittori futuristi. Davanti ad un
pubblico battagliero con poltrone e palchi presidiati dalla “intellighenzia” modenese, da studenti
universitari, professionisti, giornalisti e artisti tra cui Giorgio Morandi, andò in scena un evento che
passò ben presto alla storia per la presentazione da parte di Luigi Russolo dello scoppiatore,
prototipo del primo della serie dei celebri intonarumori, macchine musicali in grado di riprodurre la
varietà dei suoni della natura e della vita moderna.
Considerata tra le città più passatiste per ammissione dello stesso Marinetti, Modena fece da cassa
di risonanza ad un'invenzione che rivoluzionò la tecnica musicale portando alla nascita della musica
elettronica.
La forza dirompente del Futurismo sconvolse solo momentaneamente gli equilibri di una città che
stava vivendo una fase di aspra crisi economica. La rivoluzione futurista non trovò terreno fertile
sotto la Ghirlandina, fino alle esperienze poetiche di Piero Gigli a partire dal 1915 e a quelle
pittoriche che sigleranno le opere di Mario Molinari e Alfonso Bossetti, con i quali Marinetti sarà in
contatto a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento.
Ampiamente citata dalla letteratura per l'esordio degli intonarumori di Luigi Russolo, la serata viene
ora indagata nella sua specificità, ripercorrendo attraverso le cronache un brogliaccio di scena che
racchiude l'essenza di una grande avanguardia e le ragioni per cui essa fu in grado di stimolare e
contaminare la serie di movimenti che la seguirono. Collocabile nel quadriennio delle cosiddette
serate eroiche (1910 – 1914) per la loro carica provocatoria, anche quella modenese ribadisce il
rifiuto di un’arte elitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica, per
proiettarsi verso nuove forme di espressione in grado di esplorare il mondo del futuro, fatto di
modernità e velocità.
In tale senso, l'evento modenese nella sua peculiarità musicale, assume una grande importanza
propositiva e teorica, profilandosi come momento al contempo di approdo e di avvio dell'arte dei
rumori teorizzata e messa in pratica da Russolo con la costruzione degli intonarumori in
collaborazione con Ugo Piatti.
Nella mostra, curata da Cristina Stefani, sarà infatti riservata particolare cura al momento in cui il
pittore milanese, dopo avere partecipato al primo concerto futurista del musicista Balilla Pratella il
9 marzo 1913 presso il Teatro Costanzi di Roma, compose il Manifesto dell'Arte dei Rumori,
affermando come essi avrebbero rappresentato il passo ulteriore per la musica futurista teorizzata da
Pratella nei manifesti precedenti (Manifesto dei musicisti futuristi, Manifesto della musica futurista
– Manifesto tecnico del 1911). I rumori erono quelli della vita quotidiana e della città moderna,
riproducenti ulululati, rombi, stropiccii, gorgoglii, sibili e ronzii attraverso la messa a punto degli
intonarumori.
Fu proprio in occasione della serata modenese che Marinetti annunciò l'intenzione di inserire gli
intonarumori nell'orchestra diretta da Balilla Pratella come avverrà nell'opera Aviatore Dro
composta tra il 1912 e il 1914 ma rappresentata nel 1920.
La mostra traccia la cronistoria dei contatti di Marinetti con la città dal 1911, anno in cui
inizialmente si doveva tenere la serata, fino a giungere, dopo vari spostamenti, al 1913.
In tal senso gli studi hanno consentito di ricostruire con chiarezza la storia di una serata rimandata a
lungo a causa dell'avvicendarsi di eventi di importanza cruciale per la storia del movimento e per la
sua affermazione in Italia e in Europa.
La corretta interpretazione della serata deve necessariamente muoversi tra le maglie di una trama di
relazioni che rimanda a una dimensione più ampia, quando il movimento si trasforma da fenomeno
di rottura, ancora limitato entro i confini nazionali, a evento internazionale. In tale ottica
l'esposizione mira a mettere in luce come la lunga gestazione della serata modenese, che avrebbe
dovuto tenersi presso il Teatro Comunale il 17 marzo del 1911 alla presenza di Marinetti, Umberto
Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Paolo Buzzi, fu rimandata a causa degli impegni parigini di
Marinetti ai quali seguì la partenza per la Libia e la permanenza ad Adrianopoli, fino al tour
europeo di esposizioni che coinvolse gli artisti futuristi scandendo in modo serrato il 1912.
Il cuore della mostra sarà riservato all'esposizione della serie di intonarumori ricostruiti, dopo la
completa distruzione durante la seconda guerra mondiale, da Pietro Verardo seguendo con rigore
filologico e perizia tecnica le indicazioni contenute nel brevetto depositato da Russolo l'11 gennaio
1914 all'Ufficio Brevetti di Milano.
Ululatori, ronzatori, scoppiatori, crepitatori, gorgogliatori, gracidatori, fruscitori-stropicciatori,
rombatori saranno connessi ad una serie di postazioni interattive che consentiranno ai visitatori in
taluni casi di suonarli, in altri, invece, di ascoltare il suono riprodotto.
Un video eseguito con la tecnica dell'animazione illustrerà le vicende legate alla serata modenese
mettendo in luce la fortuna internazionale degli intonarumori.
Accato alle celebri macchine musicali, saranno presenti in mostra anche documenti, incisioni,
giornali d'epoca, rari volumi e fotografie tra cui la celebre Salutando eseguita nel 1911 da Anton
Giulio Bragaglia e proveniente dalla Galleria Civica di Modena.
La mostra sarà corredata da un catalogo con approfondimenti volti a chiarire le circostanze che
portarono alla serata modenese del 1913, evidenziandone la portata nell'evoluzione del movimento
futurista.
Venerdì 16 settembre ore 18.30 in occasione dell'inaugurazione andrà in scena una Declamazione
con bombardamento poetico a cura di Emilia Romagna Teatro Fondazione per la regia di Claudio
Longhi.
Tra gli eventi collaterali in programma in occasione del Festivalfilosofia sabato 17 settembre alle
ore 20.30 è previsto un concerto-performance Note rumoriste. Musica tradizionale e futurista a
confronto diretto dal Maestro Antonio Giacometti con la partecipazione degli allievi strumentisti e
compositori dell'Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi-Tonelli” di Modena. Strumenti
“tradizionali” si confrontano-scontrano con gli intonarumori di Luigi Russolo, ricostruiti dopo la
loro distruzione ad opera di Pietro Verardo. La fascinazione sonora e la particolare espressività
indotta da questo sound, apparentemente ibrido e contaminato, mostra in che misura l'antica e falsa
discriminazione tra suono e rumore, sia completamente superata, anche grazie allo stimolo decisivo
dei futuristi e di Russolo in particolare.
Sabato 17 settembre alle ore 22 presso il Teatro Storchi di Modena, in cui si tenne la serata futurista
del 1913, andrà in scena L'infernale (anti)orchestra futurista. Risse, teatri, marchingegni e altre
passioni avanguardiste, spettacolo teatrale ispirato alla serata modenese per la regia di Claudio
Longhi, prodotto da ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Una serie di laboratori per bambini e adulti a cura del laboratorio didattico DIDA, accompagnerà
la mostra in occasione del Festival filosofia: Una serata tumultuosa. I futuristi a Modena, 2 giugno
1913 narrazione condotta dal cantastorie Marco Bertarini e il laboratorio creativo Zang Tumb Tumb.
L'arte dei rumori che permetterà ai bambini e ai loro genitori di inventare e realizzare uno
strumento musicale che imiti i rumori della natura o quelli di una grande città moderna: il rombo del
tuono, il sibilo del vento, il fruscio delle foglie... oppure il borbottio dei motori, il clacson delle
automobili, i diversi frastuoni delle stazioni.
Museo Civico d'Arte
Palazzo dei Musei
Largo Porta Sant'Agostino 337
41121 Modena
www.museicivici.modena.it
museo.arte@comune.modena.it
T. +39 059 2033101/3125
orari in occasione del Festivalfilosofia
16 settembre: 9-23
17 settembre: 9-24
18 settembre: 9-20
orari dopo il Festivalfilosofia
martedì-venerdì 9-12
sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19
lunedì non festivo chiuso
inaugura la mostra SibilaRonzaScoppia! che per la prima volta racconta e approfondisce le
dinamiche che portarono alla tumultuosa soireè futurista del 2 giugno 1913 al Teatro Storchi di
Modena, alla presenza di Filippo Tommaso Marinetti, dei musicisti e pittori futuristi. Davanti ad un
pubblico battagliero con poltrone e palchi presidiati dalla “intellighenzia” modenese, da studenti
universitari, professionisti, giornalisti e artisti tra cui Giorgio Morandi, andò in scena un evento che
passò ben presto alla storia per la presentazione da parte di Luigi Russolo dello scoppiatore,
prototipo del primo della serie dei celebri intonarumori, macchine musicali in grado di riprodurre la
varietà dei suoni della natura e della vita moderna.
Considerata tra le città più passatiste per ammissione dello stesso Marinetti, Modena fece da cassa
di risonanza ad un'invenzione che rivoluzionò la tecnica musicale portando alla nascita della musica
elettronica.
La forza dirompente del Futurismo sconvolse solo momentaneamente gli equilibri di una città che
stava vivendo una fase di aspra crisi economica. La rivoluzione futurista non trovò terreno fertile
sotto la Ghirlandina, fino alle esperienze poetiche di Piero Gigli a partire dal 1915 e a quelle
pittoriche che sigleranno le opere di Mario Molinari e Alfonso Bossetti, con i quali Marinetti sarà in
contatto a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento.
Ampiamente citata dalla letteratura per l'esordio degli intonarumori di Luigi Russolo, la serata viene
ora indagata nella sua specificità, ripercorrendo attraverso le cronache un brogliaccio di scena che
racchiude l'essenza di una grande avanguardia e le ragioni per cui essa fu in grado di stimolare e
contaminare la serie di movimenti che la seguirono. Collocabile nel quadriennio delle cosiddette
serate eroiche (1910 – 1914) per la loro carica provocatoria, anche quella modenese ribadisce il
rifiuto di un’arte elitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica, per
proiettarsi verso nuove forme di espressione in grado di esplorare il mondo del futuro, fatto di
modernità e velocità.
In tale senso, l'evento modenese nella sua peculiarità musicale, assume una grande importanza
propositiva e teorica, profilandosi come momento al contempo di approdo e di avvio dell'arte dei
rumori teorizzata e messa in pratica da Russolo con la costruzione degli intonarumori in
collaborazione con Ugo Piatti.
Nella mostra, curata da Cristina Stefani, sarà infatti riservata particolare cura al momento in cui il
pittore milanese, dopo avere partecipato al primo concerto futurista del musicista Balilla Pratella il
9 marzo 1913 presso il Teatro Costanzi di Roma, compose il Manifesto dell'Arte dei Rumori,
affermando come essi avrebbero rappresentato il passo ulteriore per la musica futurista teorizzata da
Pratella nei manifesti precedenti (Manifesto dei musicisti futuristi, Manifesto della musica futurista
– Manifesto tecnico del 1911). I rumori erono quelli della vita quotidiana e della città moderna,
riproducenti ulululati, rombi, stropiccii, gorgoglii, sibili e ronzii attraverso la messa a punto degli
intonarumori.
Fu proprio in occasione della serata modenese che Marinetti annunciò l'intenzione di inserire gli
intonarumori nell'orchestra diretta da Balilla Pratella come avverrà nell'opera Aviatore Dro
composta tra il 1912 e il 1914 ma rappresentata nel 1920.
La mostra traccia la cronistoria dei contatti di Marinetti con la città dal 1911, anno in cui
inizialmente si doveva tenere la serata, fino a giungere, dopo vari spostamenti, al 1913.
In tal senso gli studi hanno consentito di ricostruire con chiarezza la storia di una serata rimandata a
lungo a causa dell'avvicendarsi di eventi di importanza cruciale per la storia del movimento e per la
sua affermazione in Italia e in Europa.
La corretta interpretazione della serata deve necessariamente muoversi tra le maglie di una trama di
relazioni che rimanda a una dimensione più ampia, quando il movimento si trasforma da fenomeno
di rottura, ancora limitato entro i confini nazionali, a evento internazionale. In tale ottica
l'esposizione mira a mettere in luce come la lunga gestazione della serata modenese, che avrebbe
dovuto tenersi presso il Teatro Comunale il 17 marzo del 1911 alla presenza di Marinetti, Umberto
Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Paolo Buzzi, fu rimandata a causa degli impegni parigini di
Marinetti ai quali seguì la partenza per la Libia e la permanenza ad Adrianopoli, fino al tour
europeo di esposizioni che coinvolse gli artisti futuristi scandendo in modo serrato il 1912.
Il cuore della mostra sarà riservato all'esposizione della serie di intonarumori ricostruiti, dopo la
completa distruzione durante la seconda guerra mondiale, da Pietro Verardo seguendo con rigore
filologico e perizia tecnica le indicazioni contenute nel brevetto depositato da Russolo l'11 gennaio
1914 all'Ufficio Brevetti di Milano.
Ululatori, ronzatori, scoppiatori, crepitatori, gorgogliatori, gracidatori, fruscitori-stropicciatori,
rombatori saranno connessi ad una serie di postazioni interattive che consentiranno ai visitatori in
taluni casi di suonarli, in altri, invece, di ascoltare il suono riprodotto.
Un video eseguito con la tecnica dell'animazione illustrerà le vicende legate alla serata modenese
mettendo in luce la fortuna internazionale degli intonarumori.
Accato alle celebri macchine musicali, saranno presenti in mostra anche documenti, incisioni,
giornali d'epoca, rari volumi e fotografie tra cui la celebre Salutando eseguita nel 1911 da Anton
Giulio Bragaglia e proveniente dalla Galleria Civica di Modena.
La mostra sarà corredata da un catalogo con approfondimenti volti a chiarire le circostanze che
portarono alla serata modenese del 1913, evidenziandone la portata nell'evoluzione del movimento
futurista.
Venerdì 16 settembre ore 18.30 in occasione dell'inaugurazione andrà in scena una Declamazione
con bombardamento poetico a cura di Emilia Romagna Teatro Fondazione per la regia di Claudio
Longhi.
Tra gli eventi collaterali in programma in occasione del Festivalfilosofia sabato 17 settembre alle
ore 20.30 è previsto un concerto-performance Note rumoriste. Musica tradizionale e futurista a
confronto diretto dal Maestro Antonio Giacometti con la partecipazione degli allievi strumentisti e
compositori dell'Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi-Tonelli” di Modena. Strumenti
“tradizionali” si confrontano-scontrano con gli intonarumori di Luigi Russolo, ricostruiti dopo la
loro distruzione ad opera di Pietro Verardo. La fascinazione sonora e la particolare espressività
indotta da questo sound, apparentemente ibrido e contaminato, mostra in che misura l'antica e falsa
discriminazione tra suono e rumore, sia completamente superata, anche grazie allo stimolo decisivo
dei futuristi e di Russolo in particolare.
Sabato 17 settembre alle ore 22 presso il Teatro Storchi di Modena, in cui si tenne la serata futurista
del 1913, andrà in scena L'infernale (anti)orchestra futurista. Risse, teatri, marchingegni e altre
passioni avanguardiste, spettacolo teatrale ispirato alla serata modenese per la regia di Claudio
Longhi, prodotto da ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Una serie di laboratori per bambini e adulti a cura del laboratorio didattico DIDA, accompagnerà
la mostra in occasione del Festival filosofia: Una serata tumultuosa. I futuristi a Modena, 2 giugno
1913 narrazione condotta dal cantastorie Marco Bertarini e il laboratorio creativo Zang Tumb Tumb.
L'arte dei rumori che permetterà ai bambini e ai loro genitori di inventare e realizzare uno
strumento musicale che imiti i rumori della natura o quelli di una grande città moderna: il rombo del
tuono, il sibilo del vento, il fruscio delle foglie... oppure il borbottio dei motori, il clacson delle
automobili, i diversi frastuoni delle stazioni.
Museo Civico d'Arte
Palazzo dei Musei
Largo Porta Sant'Agostino 337
41121 Modena
www.museicivici.modena.it
museo.arte@comune.modena.it
T. +39 059 2033101/3125
orari in occasione del Festivalfilosofia
16 settembre: 9-23
17 settembre: 9-24
18 settembre: 9-20
orari dopo il Festivalfilosofia
martedì-venerdì 9-12
sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19
lunedì non festivo chiuso
16
settembre 2016
SibilaRonzaScoppia!
Dal 16 settembre 2016 all'otto gennaio 2017
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE – PALAZZO DEI MUSEI
Modena, Piazzale Largo Sant'agostino, 337, (Modena)
Modena, Piazzale Largo Sant'agostino, 337, (Modena)
Orario di apertura
in occasione del Festivalfilosofia:
16 settembre: 9-23
17 settembre: 9-24
18 settembre: 9-20
Dopo il Festivalfilosofia:
martedì-venerdì 9-12
sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19
lunedì non festivo chiuso
Vernissage
16 Settembre 2016, h 18.30
Autore
Curatore