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Si chiama uomo si chiama donna. Storie dell’umano dai documenti della Storia alle immagini dell’Arte
Moreno Ovani mette in scena grandi figure in legame con il passato della Storia attraverso un ponte che lega ieri, oggi, domani. In un teatro della vita dove l’uomo e la donna sono inquieti protagonisti e testimoni di bellezza. In dialogo con i documenti d’archivio, che indagano un mondo che cambia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Archivio di Stato di Pesaro rinnova il dialogo tra i documenti della Storia e l’Arte del presente per il decimo anno consecutivo nell’ambito della “Domenica di carta”, ricorrenza annuale per gli Archivi e le Biblioteche del Ministero della Cultura con iniziative dedicate.
E’ l’uomo a fare la Storia o è la Storia a fare l’uomo? Se sono gli uomini a fare la Storia, secondo il pensiero di Giambattista Vico, non possiamo escludere che la Storia registra le azioni degli uomini e le strategie messe in atto non sempre e non solo in modo arbitrario, ma anche in relazione a determinate contingenze, a tradizioni, fatti, accadimenti. Questa è la riflessione da cui muove l’evento proposto dall’Archivio di Stato di Pesaro Urbino in occasione della Domenica di Carta 2023. “Si chiama uomo si chiama donna”, da un verso di Mariangela Gualtieri, il titolo della mostra che metterà in dialogo per il decimo anno consecutivo le tracce della Storia con il linguaggio dell’Arte. I documenti di Archivio propongono una riflessione sul ruolo femminile - nella necessaria e costante dialettica con il mondo maschile - quando la Storia recente della provincia, ci lascia una interessante documentazione con particolare riferimento alla seconda metà dell’800 e alla prima metà del '900. Periodo in cui si assiste all’affermarsi di diverso ruolo della donna, protagonista e artefice, in contrapposizione ai tradizionali modelli: madre, moglie, figlia, monaca, concubina e prostituta, con le possibili e sempre presenti eccezioni, e la presenza di figure e posizioni “eccentriche”, di cui anche vogliamo dare conto nella mostra. Per quanto riguarda l’itinerario dell’Arte saranno le figure di Moreno Ovani a farci entrare nella dimensione di un viaggio tra femminile e maschile, una figurazione che poggia sul linguaggio di una pittura materica caratterizzata da colori d’ombra e spesso da sovrapposizioni di carta a collage. Opere di grandi dimensioni che propongono una narrazione come diario intimistico, come sospiro che nasce dalla fusione tra materia e pensiero, una meditazione sul presente che si nutre e si abbevera di elementi del passato. Sono i riferimenti alla Storia dell’Arte e all’estetica classica a diventare protagonisti del suo lavoro come l’opera dal titolo Athena, una originale visione della dea greca, o sono personaggi di grandi opere come il Baldassarre Castiglione di Raffaello che Ovani rilegge e a cui Ovani affida una nuova identità. C’è sempre nelle sue figure un legame con il passato, un ponte che lega ieri oggi e domani in un teatro della vita dove l’uomo e la donna sono interpreti di una ansia collettiva protagonisti della Storia e, nel contempo, testimoni di bellezza.
E’ l’uomo a fare la Storia o è la Storia a fare l’uomo? Se sono gli uomini a fare la Storia, secondo il pensiero di Giambattista Vico, non possiamo escludere che la Storia registra le azioni degli uomini e le strategie messe in atto non sempre e non solo in modo arbitrario, ma anche in relazione a determinate contingenze, a tradizioni, fatti, accadimenti. Questa è la riflessione da cui muove l’evento proposto dall’Archivio di Stato di Pesaro Urbino in occasione della Domenica di Carta 2023. “Si chiama uomo si chiama donna”, da un verso di Mariangela Gualtieri, il titolo della mostra che metterà in dialogo per il decimo anno consecutivo le tracce della Storia con il linguaggio dell’Arte. I documenti di Archivio propongono una riflessione sul ruolo femminile - nella necessaria e costante dialettica con il mondo maschile - quando la Storia recente della provincia, ci lascia una interessante documentazione con particolare riferimento alla seconda metà dell’800 e alla prima metà del '900. Periodo in cui si assiste all’affermarsi di diverso ruolo della donna, protagonista e artefice, in contrapposizione ai tradizionali modelli: madre, moglie, figlia, monaca, concubina e prostituta, con le possibili e sempre presenti eccezioni, e la presenza di figure e posizioni “eccentriche”, di cui anche vogliamo dare conto nella mostra. Per quanto riguarda l’itinerario dell’Arte saranno le figure di Moreno Ovani a farci entrare nella dimensione di un viaggio tra femminile e maschile, una figurazione che poggia sul linguaggio di una pittura materica caratterizzata da colori d’ombra e spesso da sovrapposizioni di carta a collage. Opere di grandi dimensioni che propongono una narrazione come diario intimistico, come sospiro che nasce dalla fusione tra materia e pensiero, una meditazione sul presente che si nutre e si abbevera di elementi del passato. Sono i riferimenti alla Storia dell’Arte e all’estetica classica a diventare protagonisti del suo lavoro come l’opera dal titolo Athena, una originale visione della dea greca, o sono personaggi di grandi opere come il Baldassarre Castiglione di Raffaello che Ovani rilegge e a cui Ovani affida una nuova identità. C’è sempre nelle sue figure un legame con il passato, un ponte che lega ieri oggi e domani in un teatro della vita dove l’uomo e la donna sono interpreti di una ansia collettiva protagonisti della Storia e, nel contempo, testimoni di bellezza.
08
ottobre 2023
Si chiama uomo si chiama donna. Storie dell’umano dai documenti della Storia alle immagini dell’Arte
Dall'otto al 28 ottobre 2023
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO DI STATO
Pesaro, Via Della Neviera, 4, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Via Della Neviera, 4, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
lun-ven ore 9,00-18,30
sabato ore 9-13,00
Vernissage
8 Ottobre 2023, 17,30
Sito web
Editore
Archivio di Stato di Pesaro Urbino
Ufficio stampa
Archivio di Stato di Pesaro Urbino
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini