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Sigfrido Bartolini – La pittura
Le 30 opere tra acquerelli e olii ci riconducono ai soggetti tipici di Sigfrido Bartolini: casone rurali immerse nel paesaggio toscano e originalissime marine con spunti che richiamano le architetture toscane e la pittura metafisica. Meno nota una scelta di opere dedicata a San Vigilio di Marebbe.
Comunicato stampa
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Sabato 25 novembre 2023 alle ore 17,00 inaugura negli gli spazi della Galleria Studio Cenacchi, in Via Santo Stefano 63 a Bologna LA PITTURA DI SIGFRIDO BARTOLINI, seconda mostra personale in galleria del grande artista del secondo novecento. La mostra, con 30 opere tra pitture ad olio e acquerelli, segue quella del 2019 inerente all’opera grafica (litografie, acqueforti e xilografie).
L’esposizione è a cura di Jacopo Cenacchi ed è arricchita da un saggio della Prof.ssa Beatrice Buscaroli.
Le opere in mostra comprendono otto lavori ad olio, alcuni dei quali di grande dimensione, dedicati ai suoi caratteristici paesaggi toscani, con strade sterrate, grandi case di campagna, “scontrose” come i suoi cieli. Altri olii sono dedicati ad originali “marine”, arricchiti da elementi come tende e capanni che richiamano le architetture toscane. La selezione di ventiquattro acquerelli comprende, oltre alle reiterate ma sempre diverse “casone toscane” una scelta dedicata a San Vigilio di Marebbe, località nella quale Bartolini trascorse con la famiglia numerosi periodi di ferie.
Scrive la Prof.ssa Beatrice Buscaroli:
Case massicce come antiche fortezze, non vuote né piene, ma alfabeti primordiali di ogni civiltà, lettere di un vocabolario che soltanto il tempo svelerà. Un tempo che, è comunque inserito che dialogo con un elemento eccentrico, non misurabile: il cielo e le sue nuvole. Senza superficie e contorno, le nuvole non occupano un luogo e non hanno né forma né limiti definiti. La nuvola, in fondo, è un problema per la sua stessa pittura: rivela quanto il sistema della rappresentazione sia escludente, imperfetto, una prospettiva non rappresentabile. E dunque i cieli di Bartolini si dispongono come limite, come elemento figurale inafferrabile, dove paiono dominare l’immateriale e il contingente.
Bartolini è “selvaggio”, strapaesano, ma “esitante”. Il tempo, la storia, hanno inevitabilmente modificato il paradigma dello stile. L’intransigenza dei Maccari si è dissolta, ma permangono le tracce sottili di quella antiche adesioni. A cominciare dal paesaggio, vera e propria “rivelazione” che guida l’artista a una percezione diretta, emotiva, del reale.
Una geografia rurale che invita all’esperienza più che alla descrizione: all’esperienza che qualifica un ambiente nella sua concretezza di luogo vissuto. Un paesaggio che in Bartolini che spesso è anche assenza di figure: case, colline, marine, dove la presenza umana è come respinta, quasi a non turbare la compiutezza di quei luoghi che si offrono alla visione. Suggestioni di una registrazione sensibile, impronte della sensazione che la natura imprime al nostro sguardo nel momento in cui questa sensazione prende corpo, si fa viva.
SIGFRIDO BARTOLINI
-1932 Sigfrido Bartolini nasce a Pistoia il 21 gennaio, terzo di tre fratelli.
-1944 - 49 Viene iscritto alla Scuola d’Arte di Pistoia dal proprio maestro delle elementari, Vittorio Amadori, che ne ha notato la disposizione al disegno. Nel '47 gli viene assegnato un premio regionale per la pittura: è il più giovane espositore della mostra che è organizzata dal Comune di Pistoia.
-1948 - 56 Conosce Ardengo Soffici con il quale instaura un rapporto di stima e amicizia che durerà fino alla morte del maestro. Per necessità economiche della famiglia, alternerà l’attività di pittore, incisore e scrittore, con quella di artigiano, dirigendo, per una decina d'anni, una piccola impresa d’imbianchini-decoratori e un negozio di prodotti artigiani.
-1956 - 59 Parte per il servizio militare, sarà prima a Palermo e poi a Roma. Al ritorno inizierà l'insegnamento all'Istituto Statale d'Arte di Pistoia. Nel '59 sposerà ad Assisi Giuseppina Licatese.
-1960 - 65 Inizia a trascorrere prima uno, poi due mesi estivi in Versilia a contatto con il gruppo di artisti che frequentavano Forte dei Marmi: Carrà, Soffici, Funi ecc. Nasce la figlia Simonetta. Il '62 sarà un anno molto importante per l'artista: in occasione dell’Incontro Romano della Cultura, promosso dal Centro di Vita Italiana, gli viene allestita una mostra nella sede del convegno. Incontra intellettuali e letterati italiani e stranieri, tra gli altri: Salvador De Madariaga, Diego Fabbri, Gioacchino Forzano, Henry Furst, Fausto Gianfranceschi, Vintila Horia, Gabriel Marcel, Orsola Nemi, Barna Occhini, Boris de Rachewiltz, Marco Ramperti, Ricardo Paseyro, Paul Serant, Giano Accame, Rino Alessi, Filippo Anfuso, Carlo Delcroix con i quali, negli anni a venire, intreccerà interessanti e proficui rapporti di amicizia o di lavoro. Nel '64 muore l'amico e maestro Ardengo Soffici. Nello stesso anno in occasione della Mostra personale, a Parigi organizzata dallo scrittore Vintila Horia, allaGalleria Anne Colin, ritrova gli scrittori Paul Serant, Lucio Giadorou, Romano Sistu, e si lega d’amicizia con Orfeo Tamburi. Nel '65 conosce e comincia a pubblicare con l'editore Giovanni Volpe, (figlio dello storico Gioacchino), diversi libri e edizioni illustrate.
-1966 - 72 Con Barna Occhini fonda, e vi collabora con scritti e incisioni, il quindicinale “Totalità”, 1966-68, Firenze. Collaborano, tra gli altri, Giano Accame, Gioacchino Contri, Julius Evola, Emilio Gentile, Pietro Gerbore, Fausto Gianfranceschi, Vintila Horia, Roberto Melchionda, Piero Operti, M. Graziano Parri, Enrico Sacchetti, Giovanni Volpe. Nel '66 Mostra personale all’Ateneo di Madrid. È questo un periodo d'intenso lavoro pittorico e grafico, escono varie cartelle di incisioni, acqueforti e xilografie. La Versilia diviene sempre più protagonista nei suoi dipinti. Nasce il figlio Alessio.
-1973 - 82 Sono gli anni che, oltre al lavoro pittorico, lo vedono impegnato nello studio per la compilazione e pubblicazione dei cataloghi generali sulla grafica di maestri quali Soffici, Sironi, Lega, Rosai, Boldini ecc. Parteciperà, con interventi su arte e letteratura, a numerosi convegni e congressi culturali: a Torino, Roma, Nizza, Milano e a mostre in tutta Italia. Tuttavia, purtroppo, proprio in questi anni comincerà ad essere aggredito da una forma di artrite reumatoide, non individuata immediatamente, che si aggraverà sempre più nel corso degli anni.
-1983 - 91 Esce, in occasione del centenario, la monumentale Edizione Nazionale del Pinocchio di Collodi che ha illustrato con oltre 300 xilografie in nero e a colori, frutto di ben dodici anni di lavoro. Oltre al lavoro artistico consueto, in questo periodo, sarà impegnato anche con moltissime conferenze e presentazioni del suo Pinocchio in tutta Italia e in seguito anche con la mostra di tutto il lavoro per la realizzazione del libro (le matrici, i disegni preparatori, gli arnesi ecc.) che è stata allestita subito dopo dalla stessa Fondazione Collodi e che ha cominciato a girare per tutta l'Europa.
-1992 - 99 Inizia la collaborazione al quotidiano “L’Indipendente”, e poi a “Il Giornale”, quindi a “Libero” invitato da Vittorio Feltri che lo ha voluto come prima firma per l'arte sui giornali che ha diretto.
Nel '94 l’amico pittore Orfeo Tamburi gli assegna il premio per la grafica che lui stesso ha istituito nella città natia Jesi. Lo accetta ma rifiuta il titolo di “Accademico di San Luca”, per il quale Orfeo Tamburi lo ha proposto. Nel '97 esce la Seconda Edizione del Pinocchio, con introduzione di Vincenzo Cappelletti. Nel '99 esce Giubileo 2000 – Commento grafico al Vangelo in 100 acquerelli di Sigfrido Bartolini, Ed. Pacini Fazzi, Lucca. Un consistente numero di sue opere grafiche e tutti i volumi che ha pubblicato entrano a far parte della raccolta del “Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”, Firenze. Il 1999 è anche l'anno che lo vede per circa sei mesi ricoverato negli ospedali di Bologna e di Viareggio dopo essere stato colpito da infarto e complicazioni varie.
-2000 È l'anno della prima grande mostra antologica voluta e organizzata dalla Regione Lombardia nel Palazzo della Triennale a Milano, Sigfrido Bartolini. Testimone del suo tempo. Il catalogo è edito da Mazzotta e curato da Carlo F. Carli, curatore anche della mostra. Sue opere entrano a far parte del “Gabinetto Disegni e Stampe” della Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma. Accetta l’impegno per eseguire Quattordici Vetrate nella Chiesa dell’Immacolata, a Pistoia.
-2002 - 2007 Pubblica una raccolta di scritti sull'arte: La Grande Impostura. Fasti e misfatti dell’arte moderna e contemporanea, Ed. Polistampa, Firenze. Pubblica: Con Soffici. Resti di memoria, Ed. Vallecchi, Firenze. Nel 2004 gli viene assegnato il Premio Quarto Platano dal Comune e dalla Fondazione Città di Forte dei Marmi, presentato dal prof. Marino Biondi. Esegue il suo ultimo lavoro: 14 Vetrate in tessere vetrarie legate a piombo per la chiesa dell’Immacolata di Pistoia. Il 3 dicembre del 2006 vengono inaugurate ufficialmente alla presenza delle autorità ecclesiastiche e civili della città. Muore, il 24 aprile 2007, a causa di complicazioni sopraggiunte dopo un intervento al cuore.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani dello storico Palazzo Ghiselli Vasselli, in Via Santo Stefano, nel pieno centro di Bologna. La location, fortemente connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata scelta anche per far dialogare proficuamente lo spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta in volta esposte.
Studio Cenacchi ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati e contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce inoltre un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi presso i domicili dei clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
Cinema interiore di Simone Martinetto
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: La pittura di Sigfrido Bartolini. 32 opere
ARTISTA: Sigfrido Bartolini
A CURA DI: Jacopo Cenacchi. Con un saggio della Prof.ssa Beatrice Buscaroli
DOVE: Galleria Studio Cenacchi, Via Santo Stefano 63, Bologna
INAUGURAZIONE: sabato 25 novembre 2023, ore 17,00
DATE: 25 novembre – 23 dicembre 2023
ORARI: da martedì a sabato 16,30 – 19,30 o su appuntamento
APERTURE STRAORDINARIE: venerdì 8 dicembre (Festa dell’Immacolata) ore 16,30 - 19,30
domenica 10 dicembre ore 16,30 - 19,30
domenica 17 dicembre ore 16,30 - 19,30
CONTATTI: 051 265517 (whatsapp business - telegram) | galleria@studiocenacchi.com | www.studiocenacchi.com
L’esposizione è a cura di Jacopo Cenacchi ed è arricchita da un saggio della Prof.ssa Beatrice Buscaroli.
Le opere in mostra comprendono otto lavori ad olio, alcuni dei quali di grande dimensione, dedicati ai suoi caratteristici paesaggi toscani, con strade sterrate, grandi case di campagna, “scontrose” come i suoi cieli. Altri olii sono dedicati ad originali “marine”, arricchiti da elementi come tende e capanni che richiamano le architetture toscane. La selezione di ventiquattro acquerelli comprende, oltre alle reiterate ma sempre diverse “casone toscane” una scelta dedicata a San Vigilio di Marebbe, località nella quale Bartolini trascorse con la famiglia numerosi periodi di ferie.
Scrive la Prof.ssa Beatrice Buscaroli:
Case massicce come antiche fortezze, non vuote né piene, ma alfabeti primordiali di ogni civiltà, lettere di un vocabolario che soltanto il tempo svelerà. Un tempo che, è comunque inserito che dialogo con un elemento eccentrico, non misurabile: il cielo e le sue nuvole. Senza superficie e contorno, le nuvole non occupano un luogo e non hanno né forma né limiti definiti. La nuvola, in fondo, è un problema per la sua stessa pittura: rivela quanto il sistema della rappresentazione sia escludente, imperfetto, una prospettiva non rappresentabile. E dunque i cieli di Bartolini si dispongono come limite, come elemento figurale inafferrabile, dove paiono dominare l’immateriale e il contingente.
Bartolini è “selvaggio”, strapaesano, ma “esitante”. Il tempo, la storia, hanno inevitabilmente modificato il paradigma dello stile. L’intransigenza dei Maccari si è dissolta, ma permangono le tracce sottili di quella antiche adesioni. A cominciare dal paesaggio, vera e propria “rivelazione” che guida l’artista a una percezione diretta, emotiva, del reale.
Una geografia rurale che invita all’esperienza più che alla descrizione: all’esperienza che qualifica un ambiente nella sua concretezza di luogo vissuto. Un paesaggio che in Bartolini che spesso è anche assenza di figure: case, colline, marine, dove la presenza umana è come respinta, quasi a non turbare la compiutezza di quei luoghi che si offrono alla visione. Suggestioni di una registrazione sensibile, impronte della sensazione che la natura imprime al nostro sguardo nel momento in cui questa sensazione prende corpo, si fa viva.
SIGFRIDO BARTOLINI
-1932 Sigfrido Bartolini nasce a Pistoia il 21 gennaio, terzo di tre fratelli.
-1944 - 49 Viene iscritto alla Scuola d’Arte di Pistoia dal proprio maestro delle elementari, Vittorio Amadori, che ne ha notato la disposizione al disegno. Nel '47 gli viene assegnato un premio regionale per la pittura: è il più giovane espositore della mostra che è organizzata dal Comune di Pistoia.
-1948 - 56 Conosce Ardengo Soffici con il quale instaura un rapporto di stima e amicizia che durerà fino alla morte del maestro. Per necessità economiche della famiglia, alternerà l’attività di pittore, incisore e scrittore, con quella di artigiano, dirigendo, per una decina d'anni, una piccola impresa d’imbianchini-decoratori e un negozio di prodotti artigiani.
-1956 - 59 Parte per il servizio militare, sarà prima a Palermo e poi a Roma. Al ritorno inizierà l'insegnamento all'Istituto Statale d'Arte di Pistoia. Nel '59 sposerà ad Assisi Giuseppina Licatese.
-1960 - 65 Inizia a trascorrere prima uno, poi due mesi estivi in Versilia a contatto con il gruppo di artisti che frequentavano Forte dei Marmi: Carrà, Soffici, Funi ecc. Nasce la figlia Simonetta. Il '62 sarà un anno molto importante per l'artista: in occasione dell’Incontro Romano della Cultura, promosso dal Centro di Vita Italiana, gli viene allestita una mostra nella sede del convegno. Incontra intellettuali e letterati italiani e stranieri, tra gli altri: Salvador De Madariaga, Diego Fabbri, Gioacchino Forzano, Henry Furst, Fausto Gianfranceschi, Vintila Horia, Gabriel Marcel, Orsola Nemi, Barna Occhini, Boris de Rachewiltz, Marco Ramperti, Ricardo Paseyro, Paul Serant, Giano Accame, Rino Alessi, Filippo Anfuso, Carlo Delcroix con i quali, negli anni a venire, intreccerà interessanti e proficui rapporti di amicizia o di lavoro. Nel '64 muore l'amico e maestro Ardengo Soffici. Nello stesso anno in occasione della Mostra personale, a Parigi organizzata dallo scrittore Vintila Horia, allaGalleria Anne Colin, ritrova gli scrittori Paul Serant, Lucio Giadorou, Romano Sistu, e si lega d’amicizia con Orfeo Tamburi. Nel '65 conosce e comincia a pubblicare con l'editore Giovanni Volpe, (figlio dello storico Gioacchino), diversi libri e edizioni illustrate.
-1966 - 72 Con Barna Occhini fonda, e vi collabora con scritti e incisioni, il quindicinale “Totalità”, 1966-68, Firenze. Collaborano, tra gli altri, Giano Accame, Gioacchino Contri, Julius Evola, Emilio Gentile, Pietro Gerbore, Fausto Gianfranceschi, Vintila Horia, Roberto Melchionda, Piero Operti, M. Graziano Parri, Enrico Sacchetti, Giovanni Volpe. Nel '66 Mostra personale all’Ateneo di Madrid. È questo un periodo d'intenso lavoro pittorico e grafico, escono varie cartelle di incisioni, acqueforti e xilografie. La Versilia diviene sempre più protagonista nei suoi dipinti. Nasce il figlio Alessio.
-1973 - 82 Sono gli anni che, oltre al lavoro pittorico, lo vedono impegnato nello studio per la compilazione e pubblicazione dei cataloghi generali sulla grafica di maestri quali Soffici, Sironi, Lega, Rosai, Boldini ecc. Parteciperà, con interventi su arte e letteratura, a numerosi convegni e congressi culturali: a Torino, Roma, Nizza, Milano e a mostre in tutta Italia. Tuttavia, purtroppo, proprio in questi anni comincerà ad essere aggredito da una forma di artrite reumatoide, non individuata immediatamente, che si aggraverà sempre più nel corso degli anni.
-1983 - 91 Esce, in occasione del centenario, la monumentale Edizione Nazionale del Pinocchio di Collodi che ha illustrato con oltre 300 xilografie in nero e a colori, frutto di ben dodici anni di lavoro. Oltre al lavoro artistico consueto, in questo periodo, sarà impegnato anche con moltissime conferenze e presentazioni del suo Pinocchio in tutta Italia e in seguito anche con la mostra di tutto il lavoro per la realizzazione del libro (le matrici, i disegni preparatori, gli arnesi ecc.) che è stata allestita subito dopo dalla stessa Fondazione Collodi e che ha cominciato a girare per tutta l'Europa.
-1992 - 99 Inizia la collaborazione al quotidiano “L’Indipendente”, e poi a “Il Giornale”, quindi a “Libero” invitato da Vittorio Feltri che lo ha voluto come prima firma per l'arte sui giornali che ha diretto.
Nel '94 l’amico pittore Orfeo Tamburi gli assegna il premio per la grafica che lui stesso ha istituito nella città natia Jesi. Lo accetta ma rifiuta il titolo di “Accademico di San Luca”, per il quale Orfeo Tamburi lo ha proposto. Nel '97 esce la Seconda Edizione del Pinocchio, con introduzione di Vincenzo Cappelletti. Nel '99 esce Giubileo 2000 – Commento grafico al Vangelo in 100 acquerelli di Sigfrido Bartolini, Ed. Pacini Fazzi, Lucca. Un consistente numero di sue opere grafiche e tutti i volumi che ha pubblicato entrano a far parte della raccolta del “Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”, Firenze. Il 1999 è anche l'anno che lo vede per circa sei mesi ricoverato negli ospedali di Bologna e di Viareggio dopo essere stato colpito da infarto e complicazioni varie.
-2000 È l'anno della prima grande mostra antologica voluta e organizzata dalla Regione Lombardia nel Palazzo della Triennale a Milano, Sigfrido Bartolini. Testimone del suo tempo. Il catalogo è edito da Mazzotta e curato da Carlo F. Carli, curatore anche della mostra. Sue opere entrano a far parte del “Gabinetto Disegni e Stampe” della Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma. Accetta l’impegno per eseguire Quattordici Vetrate nella Chiesa dell’Immacolata, a Pistoia.
-2002 - 2007 Pubblica una raccolta di scritti sull'arte: La Grande Impostura. Fasti e misfatti dell’arte moderna e contemporanea, Ed. Polistampa, Firenze. Pubblica: Con Soffici. Resti di memoria, Ed. Vallecchi, Firenze. Nel 2004 gli viene assegnato il Premio Quarto Platano dal Comune e dalla Fondazione Città di Forte dei Marmi, presentato dal prof. Marino Biondi. Esegue il suo ultimo lavoro: 14 Vetrate in tessere vetrarie legate a piombo per la chiesa dell’Immacolata di Pistoia. Il 3 dicembre del 2006 vengono inaugurate ufficialmente alla presenza delle autorità ecclesiastiche e civili della città. Muore, il 24 aprile 2007, a causa di complicazioni sopraggiunte dopo un intervento al cuore.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani dello storico Palazzo Ghiselli Vasselli, in Via Santo Stefano, nel pieno centro di Bologna. La location, fortemente connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata scelta anche per far dialogare proficuamente lo spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta in volta esposte.
Studio Cenacchi ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati e contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce inoltre un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi presso i domicili dei clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
Cinema interiore di Simone Martinetto
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: La pittura di Sigfrido Bartolini. 32 opere
ARTISTA: Sigfrido Bartolini
A CURA DI: Jacopo Cenacchi. Con un saggio della Prof.ssa Beatrice Buscaroli
DOVE: Galleria Studio Cenacchi, Via Santo Stefano 63, Bologna
INAUGURAZIONE: sabato 25 novembre 2023, ore 17,00
DATE: 25 novembre – 23 dicembre 2023
ORARI: da martedì a sabato 16,30 – 19,30 o su appuntamento
APERTURE STRAORDINARIE: venerdì 8 dicembre (Festa dell’Immacolata) ore 16,30 - 19,30
domenica 10 dicembre ore 16,30 - 19,30
domenica 17 dicembre ore 16,30 - 19,30
CONTATTI: 051 265517 (whatsapp business - telegram) | galleria@studiocenacchi.com | www.studiocenacchi.com
25
novembre 2023
Sigfrido Bartolini – La pittura
Dal 25 novembre al 23 dicembre 2023
arte moderna
Location
Galleria Studio Cenacchi
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16,30-19,30 o su appuntamento
aperture straordinarie:
venerdì 8, domenica 10 e domenica 17 dicembre ore 16,30-19,30
Vernissage
25 Novembre 2023, 17,00
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