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Sight 2008/09
Le opere in mostra testimoniano una sorta di silenzio operoso teso ad una ricerca più intima dell’artista, quasi a rifuggire da una centralità per posizionare il lavoro e l’opera in quel luogo “magico” e periferico, spostamento laterale, anche fisico, che permette altre visioni
Comunicato stampa
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“Sight” chiude un anno e ne inizia uno nuovo, proponendo “percorsi” e poetiche ben definiti, mondi che si rincorrono e si varcano fino a rendere la complessità un “agio” contemporaneo, un'estetica da promuovere.
“Sight” è divenuto un appuntamento ormai stabile e necessario per il Museo Laboratorio che da sempre ha uno sguardo attento al lavoro di artisti che si muovono nello spazio museale con raffinata estetica e attraverso processi creativi eterogenei. Alcuni artisti hanno già contribuito alla sua piccola storia, altri si apprestano a farlo.
Le opere in mostra testimoniano una sorta di silenzio operoso teso ad una ricerca più intima dell’artista, quasi a rifuggire da una centralità per posizionare il lavoro e l’opera in quel luogo “magico” e periferico, spostamento laterale, anche fisico, che permette altre visioni.
Si perdono quasi gli orizzonti nei raffinati e preziosi disegni e dipinti di Fabio Bonanni, piccoli segni che attraversano un lungo periodo della sua ricerca; al contrario, Paolo Laudisa elegge a principe il colore, con memorie sapienti capaci di vaste suggestioni e di produrre uno spostamento del pensiero verso percorsi e storie umani.
Atteggiamenti e comportamenti della quotidianità entrano nel lavoro di Alessia Armeni, creando uno spiazzamento nella visione con l’opera che ci induce ad entrare in un mondo che forse ci vorremmo negare, ma di cui come una carezza accettiamo l'icona.
Quasi una preghiera alta, fisica e spirituale: forse è questa la chiave per avvicinarsi al lavoro di Emanuela Barbi, alle sue foto carpite all’intimità della natura e ai suoi semplici gesti od oggetti spogliati del valore comune per vivere altra possibilità, altra armonia, altra spiritualità.
La luce e l’acqua a modificare le cose, a sintetizzarle nelle linee, nei colori provenienti da un' emersione o quasi da un’allucinata immersione: in questa suggestione si muove Daniela d’Arielli restituendo all’opera l'essenziale dinamismo e la freschezza pittorica.
Riuscire ad intervenire su attualità non sanabili per l’umano a volte, come in questo caso, per Franco Fiorillo diventa la sua cifra, una sfida etica ed “estetica”, un grido silenzioso composto ma non per questo fragile…anzi.
Rivendicare di essere un videoartista è una cosa importante, perché ha un senso: un videoartista affronta il mezzo e il linguaggio con la visione del “pittore”, seguendo il filo rosso dell’arte e Marco Belfiore questo fa, quasi con divertimento.
Non è azzardato pensare che questa mostra recupera il concetto di empatia nell’arte, tra artista e opera e tra opera e sguardo.
“Sight” è divenuto un appuntamento ormai stabile e necessario per il Museo Laboratorio che da sempre ha uno sguardo attento al lavoro di artisti che si muovono nello spazio museale con raffinata estetica e attraverso processi creativi eterogenei. Alcuni artisti hanno già contribuito alla sua piccola storia, altri si apprestano a farlo.
Le opere in mostra testimoniano una sorta di silenzio operoso teso ad una ricerca più intima dell’artista, quasi a rifuggire da una centralità per posizionare il lavoro e l’opera in quel luogo “magico” e periferico, spostamento laterale, anche fisico, che permette altre visioni.
Si perdono quasi gli orizzonti nei raffinati e preziosi disegni e dipinti di Fabio Bonanni, piccoli segni che attraversano un lungo periodo della sua ricerca; al contrario, Paolo Laudisa elegge a principe il colore, con memorie sapienti capaci di vaste suggestioni e di produrre uno spostamento del pensiero verso percorsi e storie umani.
Atteggiamenti e comportamenti della quotidianità entrano nel lavoro di Alessia Armeni, creando uno spiazzamento nella visione con l’opera che ci induce ad entrare in un mondo che forse ci vorremmo negare, ma di cui come una carezza accettiamo l'icona.
Quasi una preghiera alta, fisica e spirituale: forse è questa la chiave per avvicinarsi al lavoro di Emanuela Barbi, alle sue foto carpite all’intimità della natura e ai suoi semplici gesti od oggetti spogliati del valore comune per vivere altra possibilità, altra armonia, altra spiritualità.
La luce e l’acqua a modificare le cose, a sintetizzarle nelle linee, nei colori provenienti da un' emersione o quasi da un’allucinata immersione: in questa suggestione si muove Daniela d’Arielli restituendo all’opera l'essenziale dinamismo e la freschezza pittorica.
Riuscire ad intervenire su attualità non sanabili per l’umano a volte, come in questo caso, per Franco Fiorillo diventa la sua cifra, una sfida etica ed “estetica”, un grido silenzioso composto ma non per questo fragile…anzi.
Rivendicare di essere un videoartista è una cosa importante, perché ha un senso: un videoartista affronta il mezzo e il linguaggio con la visione del “pittore”, seguendo il filo rosso dell’arte e Marco Belfiore questo fa, quasi con divertimento.
Non è azzardato pensare che questa mostra recupera il concetto di empatia nell’arte, tra artista e opera e tra opera e sguardo.
20
dicembre 2008
Sight 2008/09
Dal 20 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
MUSEOLABORATORIO
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 20,30, chiuso lunedì e martedì
Vernissage
20 Dicembre 2008, ore 19
Autore
Curatore