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Sigrid Holmwood – Neobiota
Sigrid Holmwood torna a Yellow e presenta i suoi più recenti lavori, realizzati appositamente per lo spazio varesino, in una mostra personale intitolata “Neobiota”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sigrid Holmwood torna a Yellow e presenta i suoi più recenti lavori, realizzati appositamente per lo spazio varesino, in una mostra personale intitolata “Neobiota”.
“Neobiota”, dal greco “neos” = nuova e “bios” = vita, è un termine utilizzato per indicare una specie animale o vegetale, non nativa, spontaneizzata o naturalizzata, immigrata quindi in modo spontaneo o per cause dovute all’uomo, in una regione diversa da quella d’origine, ivi stabilendo popolazioni e autosostenendo la propria riproduzione. Ispirandosi al concetto, alcune delle opere esposte a Varese raffigurano immigrati italiani in arrivo a Ellis Island, Stati Uniti, nel XIX secolo; altre sono dipinti di colture importate in Europa, come pomodoro e granturco o piante coloranti, come il guado, oggetto del cosiddetto Scambio Colombiano – lo scambio di animali, vegetali e idee tra Vecchio e Nuovo Continente, avviatosi con l’approdo di Cristoforo Colombo in America: uno dei più significativi eventi relativi all’agricoltura, all’ecologia e alla cultura della storia umana.
Sigrid Holmwood, attraverso la propria ricerca, ha negli anni sviluppato l’idea di Peasant-painting, la pittura-contadina. Il termine “peasant” (contadino), in inglese come in italiano, è spesso utilizzato come aggettivo peggiorativo, per designare qualcuno o qualcosa di retrogrado e non sofisticato, uno stadio superato o da superare. Altre volte, è evocato per romanzare idealisticamente una vita d’altri tempi, di serena rusticità. Nell’immaginario occidentale il “contadino” vive quindi relegato nel passato o idealizzato, nonostante esistano ancora milioni di contadini nel mondo, in costante contrasto con i processi di modernizzazione.
Holmwood parte da qui e traendo spunto da “La Via Campesina – The International Peasants Movement”, attiva la figura del peasant-painter (il contadino-pittore), come provocazione nei confronti dell’egemonica idea di progresso, nel pensiero e nell’arte occidentale. Facendosi lei stessa pittrice-contadina, aiutata anche dalla performance, assume e propone un punto di vista differente sulla realtà. Così, l’artista recupera un rapporto originale con il tempo, la materialità, la produzione e la fruizione delle cose. Essa coltiva nella terra le piante necessarie per la produzione dei propri pigmenti, spesso riscoprendo la storia e la provenienza delle stesse. Conseguentemente, segue ogni processo utile alla produzione della sua pittura, dall’essicazione e lavorazione delle parti vegetali per ottenere il colore, fino alla preparazione manuale di carte, tele, pennelli. La sua pittura diventa necessariamente una pittura espansa, carica di significati poetici, politici, economici, ecologici.
Nella serata inaugurale di domenica 27 maggio, l’artista darà vita a una performance, in cui espliciterà i processi di produzione di un pigmento giallo, in onore di Yellow, partendo dai rami di ginestra, coltivati e raccolti nel Varesotto.
“Neobiota”, dal greco “neos” = nuova e “bios” = vita, è un termine utilizzato per indicare una specie animale o vegetale, non nativa, spontaneizzata o naturalizzata, immigrata quindi in modo spontaneo o per cause dovute all’uomo, in una regione diversa da quella d’origine, ivi stabilendo popolazioni e autosostenendo la propria riproduzione. Ispirandosi al concetto, alcune delle opere esposte a Varese raffigurano immigrati italiani in arrivo a Ellis Island, Stati Uniti, nel XIX secolo; altre sono dipinti di colture importate in Europa, come pomodoro e granturco o piante coloranti, come il guado, oggetto del cosiddetto Scambio Colombiano – lo scambio di animali, vegetali e idee tra Vecchio e Nuovo Continente, avviatosi con l’approdo di Cristoforo Colombo in America: uno dei più significativi eventi relativi all’agricoltura, all’ecologia e alla cultura della storia umana.
Sigrid Holmwood, attraverso la propria ricerca, ha negli anni sviluppato l’idea di Peasant-painting, la pittura-contadina. Il termine “peasant” (contadino), in inglese come in italiano, è spesso utilizzato come aggettivo peggiorativo, per designare qualcuno o qualcosa di retrogrado e non sofisticato, uno stadio superato o da superare. Altre volte, è evocato per romanzare idealisticamente una vita d’altri tempi, di serena rusticità. Nell’immaginario occidentale il “contadino” vive quindi relegato nel passato o idealizzato, nonostante esistano ancora milioni di contadini nel mondo, in costante contrasto con i processi di modernizzazione.
Holmwood parte da qui e traendo spunto da “La Via Campesina – The International Peasants Movement”, attiva la figura del peasant-painter (il contadino-pittore), come provocazione nei confronti dell’egemonica idea di progresso, nel pensiero e nell’arte occidentale. Facendosi lei stessa pittrice-contadina, aiutata anche dalla performance, assume e propone un punto di vista differente sulla realtà. Così, l’artista recupera un rapporto originale con il tempo, la materialità, la produzione e la fruizione delle cose. Essa coltiva nella terra le piante necessarie per la produzione dei propri pigmenti, spesso riscoprendo la storia e la provenienza delle stesse. Conseguentemente, segue ogni processo utile alla produzione della sua pittura, dall’essicazione e lavorazione delle parti vegetali per ottenere il colore, fino alla preparazione manuale di carte, tele, pennelli. La sua pittura diventa necessariamente una pittura espansa, carica di significati poetici, politici, economici, ecologici.
Nella serata inaugurale di domenica 27 maggio, l’artista darà vita a una performance, in cui espliciterà i processi di produzione di un pigmento giallo, in onore di Yellow, partendo dai rami di ginestra, coltivati e raccolti nel Varesotto.
27
maggio 2018
Sigrid Holmwood – Neobiota
Dal 27 maggio al 15 agosto 2018
arte contemporanea
Location
YELLOW
Varese, Via San Pedrino, 4, (Varese)
Varese, Via San Pedrino, 4, (Varese)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
27 Maggio 2018, h 18
Autore