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Sigurdur Gudjónsson – Mogadon
I video dell’artista suscitano solitamente forti reazioni emotive: raffigurano persone che agiscono in luoghi imprecisabili pur rinnegando inevitabilmente una narrazione lineare delle loro azioni.
Comunicato stampa
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Il Mogadon è un farmaco molto comune a base di benzodiazepine, classe di farmaci con proprietà sedative e ansiolitiche.
Pur arrecando aiuto, crea una forma di dipendenza.
L’insonnia spesso viene curata con le benzodiazepine che, come è noto, hanno anche proprietà ipnotiche.
Oggi si è arrivati a considerare l’ipnosi “una manifestazione plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale”.
In poche parole la mente ha molto più potere di ciò che si immagina e può arrivare a controllare il funzionamento dell’organismo stesso creando scenari e reazioni inimmaginabili.
Nel video “Sleep” Sigurdur Gudjónsson immagina un paesaggio urbano molto comune, un grande garage, dove al cadenzare delle gocce d’acqua che cadono per terra si sovrappone un leitmotiv ripetitivo e allucinante: quello del giradischi che suona memorie appartenenti ad altri tempi e scenari.
Suoni concreti e arrugginiti, ruvidi e alterati portano lo spettatore in una dimensione altra conciliano un trans emotivo dal gusto malinconico e romantico.
In questo intercedere continuo e instancabile, lo spettatore ritrova le memorie del presente e del passato come in uno stato di ipnosi indotta.
Sigurdur Gudjonsson è nato nel 1975 a Reykjavik, Islanda, dove vive e lavora.
È un video artista che ha alle spalle un brillante curriculum di mostre in musei e gallerie, oltre alla partecipazione, con una proiezione video, all'apertura dell’ultima Biennale di Venezia.
I video dell’artista suscitano solitamente forti reazioni emotive: raffigurano persone che agiscono in luoghi imprecisabili pur rinnegando inevitabilmente una narrazione lineare delle loro azioni.
I suoi frammenti video, uniti in un puzzle accattivante e misterioso, generano una sinfonia criptica e attraente allo stesso tempo, tale da dare l’impressione di un film composito.
Lo spettatore si trova sempre nella posizione di dover “raccogliere i pezzi” e elaborare mentalmente una storia, come fosse il testimone di riti misteriosi mentre sperimenta stati d’animo universali.
La liricità delle ambientazioni, connessa allo spaesamento appannato, tipico delle visioni nordiche, conferisce un senso di piacevole vertigine ai lavori di Gudjonsson.
Egli utilizza la tecnologia per proporre una decomposizione (anziché un’unione) che lo spettatore tende a ricomporre e, così facendo, sottolinea la dicotomia tra spiritualità e materialismo.
Per simulare l’essere umano, le sue emozioni, i suoi desideri e le sue manifestazioni patologiche, Sigurdur Gudjonsson in collaborazione con Alessandro Marena Project ha immaginato un’installazione site specific anche per il porticato che conduce alla galleria.
Il suono fievole si fonde con i rumori circostanti. Sedotto da una atmosfera sottile, lo spettatore è lasciato ad affrontare il proprio mondo emotivo.
Alessandro Marena Project conferma la propria attitudine nel proporre artisti di alto livello e fama internazionale in contesti che valicano i luoghi deputati per andare incontro alle persone che di arte, seppur inconsciamente, continuano a nutrirsi.
Pur arrecando aiuto, crea una forma di dipendenza.
L’insonnia spesso viene curata con le benzodiazepine che, come è noto, hanno anche proprietà ipnotiche.
Oggi si è arrivati a considerare l’ipnosi “una manifestazione plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale”.
In poche parole la mente ha molto più potere di ciò che si immagina e può arrivare a controllare il funzionamento dell’organismo stesso creando scenari e reazioni inimmaginabili.
Nel video “Sleep” Sigurdur Gudjónsson immagina un paesaggio urbano molto comune, un grande garage, dove al cadenzare delle gocce d’acqua che cadono per terra si sovrappone un leitmotiv ripetitivo e allucinante: quello del giradischi che suona memorie appartenenti ad altri tempi e scenari.
Suoni concreti e arrugginiti, ruvidi e alterati portano lo spettatore in una dimensione altra conciliano un trans emotivo dal gusto malinconico e romantico.
In questo intercedere continuo e instancabile, lo spettatore ritrova le memorie del presente e del passato come in uno stato di ipnosi indotta.
Sigurdur Gudjonsson è nato nel 1975 a Reykjavik, Islanda, dove vive e lavora.
È un video artista che ha alle spalle un brillante curriculum di mostre in musei e gallerie, oltre alla partecipazione, con una proiezione video, all'apertura dell’ultima Biennale di Venezia.
I video dell’artista suscitano solitamente forti reazioni emotive: raffigurano persone che agiscono in luoghi imprecisabili pur rinnegando inevitabilmente una narrazione lineare delle loro azioni.
I suoi frammenti video, uniti in un puzzle accattivante e misterioso, generano una sinfonia criptica e attraente allo stesso tempo, tale da dare l’impressione di un film composito.
Lo spettatore si trova sempre nella posizione di dover “raccogliere i pezzi” e elaborare mentalmente una storia, come fosse il testimone di riti misteriosi mentre sperimenta stati d’animo universali.
La liricità delle ambientazioni, connessa allo spaesamento appannato, tipico delle visioni nordiche, conferisce un senso di piacevole vertigine ai lavori di Gudjonsson.
Egli utilizza la tecnologia per proporre una decomposizione (anziché un’unione) che lo spettatore tende a ricomporre e, così facendo, sottolinea la dicotomia tra spiritualità e materialismo.
Per simulare l’essere umano, le sue emozioni, i suoi desideri e le sue manifestazioni patologiche, Sigurdur Gudjonsson in collaborazione con Alessandro Marena Project ha immaginato un’installazione site specific anche per il porticato che conduce alla galleria.
Il suono fievole si fonde con i rumori circostanti. Sedotto da una atmosfera sottile, lo spettatore è lasciato ad affrontare il proprio mondo emotivo.
Alessandro Marena Project conferma la propria attitudine nel proporre artisti di alto livello e fama internazionale in contesti che valicano i luoghi deputati per andare incontro alle persone che di arte, seppur inconsciamente, continuano a nutrirsi.
27
maggio 2010
Sigurdur Gudjónsson – Mogadon
Dal 27 maggio al 30 giugno 2010
arte contemporanea
Location
ALESSANDRO MARENA PROJECT
Torino, Via Della Rocca, 19, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 19, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 14.30-19.30
Vernissage
27 Maggio 2010, dalle ore 18 alle 21 su invito
Sito web
www.sigurdurgudjonsson.net
Autore
Curatore