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Silvana Conti – Between times
opere su tela e su carta raccolte in un ciclo intitolato Between times
Comunicato stampa
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Si apre a Faenza sabato 14 luglio 2007 alle ore 18 alla Galleria d’arte Comunale (Voltone della Molinella, 2) la mostra personale di Silvana Conti, ravennate di nascita e riminese d’adozione. Verranno esposte le sue ultime opere su tela e su carta raccolte in un ciclo intitolato Between times.
Tutto il suo lavoro è impostato su un lucido sviluppo bidimensionale dallo spazialismo netto, ma vibrante di memorie antiche e arcane; cromie naturali dove l’uso dell’oro apre alla luce e alla fuga.
L’allusione al tempo contenuta nel titolo in inglese attribuito dall’artista sembra attraversare tutto il percorso della mostra e della sua ultima ricerca. Silvana Conti racconta di un tempo personale, ciclico, che appartiene all’individualità di ciascuno e di un tempo esterno che possiede una dimensione diversa e diverso senso della durata.
Il suo racconto visivo è espresso attraverso una pittura dall’impeccabile rigore compositivo, fondata sul sapiente uso di una trama di elementi cromatici, accostati e giustapposti, sostenuta da una elaborazione concettuale che trae la sua origine dalla grande tradizione astratta di scuola europea.
La superficie pittorica si apre ulteriormente alla dilatazione dello spazio grazie all’uso della foglia d’oro e d’argento che impreziosisce le composizioni e rimanda la luce, attraverso vibrazioni sempre controllate e composte.
Silvana Conti adotta soluzioni modulari, la predilezione è per il quadrato, il quale definisce spazi precisi, conclusi. Qui la pittura conquista ulteriori geometrie, spesso concentriche, capaci di creare sfondamenti, piani di profondità, spalancandosi come in un palcoscenico immaginario.
La luce del colore, quasi mai puro, che in quieta ossessione si nutre di luminosità auree come a raggiungere un vertice più alto, un più profondo affondo spaziale, si articola su una gamma cromatica variabile, i rossi e i neri prevalenti.
I pigmenti sono stesi giocando d’ intensità, svirgolati e pennellati e lasciano ai bordi altre tracce di colore. Ed proprio in questo che la pittura di Silvana Conti si caratterizza, per la singolare sensibilità cromatica connessa alla fisicità della superficie e del supporto, sui quali concentra solchi, graffiature, incisioni, dalla grande forza tattile e rifrangente.
Astrazione e luce sono elementi fondanti della sua ricerca e ne diventano i termini complementari. Su questa duplicità, sulla pittura fondata su spazio-colore e sulla sottile levitazione della luce che si fa spettacolo, Silvana Conti unisce forme e forze. Sempre con la grande discrezione che la connota spalanca sulla tela qualcosa che è molto di più di una rappresentazione percettibile, creando nell’oscillazione feconda tra quel teatro delle forme e la tensione della luce una grande metafora della fascinazione del tempo.
(Annamaria Bernucci)
Silvana Conti è nata a Ravenna nel 1959, vive e lavora a Rimini; si è diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1981. Ha collaborato con Marco Bellocchio nel 1982 per le scenografie del film Gli occhi, la bocca; ha partecipato agli allestimenti della mostra Il magnifico apparato (Bologna, Palazzo Pepoli Campogrande, 1982), Numerose le sue partecipazioni a mostre collettive e personali, tra cui si citano: Kaleidoscopie (Rimini, Palazzina mostre 1979), Arte giovane 3 edizione (S.Marino, 1990, 1^ Biennale d’Italia di Arte Contemporanea (Trevi Flash Art Museum, 1988), Opus Reticolatum (Cattolica, Galleria Comunale S.Croce e Urbino , Saletta Paolini Nezzo, 1992), Composizioni senza titolo (Berlino, Cafe Blumberg, 1997), Paesaggi della memoria (Rimini, Sala umanistica La nave va, 1999), Texture (Rimini, Galleria Studio, 2001), Icone, testo di Pietro Lenzini (Rimini, Galleria dell’immagine, 2003).
Tutto il suo lavoro è impostato su un lucido sviluppo bidimensionale dallo spazialismo netto, ma vibrante di memorie antiche e arcane; cromie naturali dove l’uso dell’oro apre alla luce e alla fuga.
L’allusione al tempo contenuta nel titolo in inglese attribuito dall’artista sembra attraversare tutto il percorso della mostra e della sua ultima ricerca. Silvana Conti racconta di un tempo personale, ciclico, che appartiene all’individualità di ciascuno e di un tempo esterno che possiede una dimensione diversa e diverso senso della durata.
Il suo racconto visivo è espresso attraverso una pittura dall’impeccabile rigore compositivo, fondata sul sapiente uso di una trama di elementi cromatici, accostati e giustapposti, sostenuta da una elaborazione concettuale che trae la sua origine dalla grande tradizione astratta di scuola europea.
La superficie pittorica si apre ulteriormente alla dilatazione dello spazio grazie all’uso della foglia d’oro e d’argento che impreziosisce le composizioni e rimanda la luce, attraverso vibrazioni sempre controllate e composte.
Silvana Conti adotta soluzioni modulari, la predilezione è per il quadrato, il quale definisce spazi precisi, conclusi. Qui la pittura conquista ulteriori geometrie, spesso concentriche, capaci di creare sfondamenti, piani di profondità, spalancandosi come in un palcoscenico immaginario.
La luce del colore, quasi mai puro, che in quieta ossessione si nutre di luminosità auree come a raggiungere un vertice più alto, un più profondo affondo spaziale, si articola su una gamma cromatica variabile, i rossi e i neri prevalenti.
I pigmenti sono stesi giocando d’ intensità, svirgolati e pennellati e lasciano ai bordi altre tracce di colore. Ed proprio in questo che la pittura di Silvana Conti si caratterizza, per la singolare sensibilità cromatica connessa alla fisicità della superficie e del supporto, sui quali concentra solchi, graffiature, incisioni, dalla grande forza tattile e rifrangente.
Astrazione e luce sono elementi fondanti della sua ricerca e ne diventano i termini complementari. Su questa duplicità, sulla pittura fondata su spazio-colore e sulla sottile levitazione della luce che si fa spettacolo, Silvana Conti unisce forme e forze. Sempre con la grande discrezione che la connota spalanca sulla tela qualcosa che è molto di più di una rappresentazione percettibile, creando nell’oscillazione feconda tra quel teatro delle forme e la tensione della luce una grande metafora della fascinazione del tempo.
(Annamaria Bernucci)
Silvana Conti è nata a Ravenna nel 1959, vive e lavora a Rimini; si è diplomata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1981. Ha collaborato con Marco Bellocchio nel 1982 per le scenografie del film Gli occhi, la bocca; ha partecipato agli allestimenti della mostra Il magnifico apparato (Bologna, Palazzo Pepoli Campogrande, 1982), Numerose le sue partecipazioni a mostre collettive e personali, tra cui si citano: Kaleidoscopie (Rimini, Palazzina mostre 1979), Arte giovane 3 edizione (S.Marino, 1990, 1^ Biennale d’Italia di Arte Contemporanea (Trevi Flash Art Museum, 1988), Opus Reticolatum (Cattolica, Galleria Comunale S.Croce e Urbino , Saletta Paolini Nezzo, 1992), Composizioni senza titolo (Berlino, Cafe Blumberg, 1997), Paesaggi della memoria (Rimini, Sala umanistica La nave va, 1999), Texture (Rimini, Galleria Studio, 2001), Icone, testo di Pietro Lenzini (Rimini, Galleria dell’immagine, 2003).
14
luglio 2007
Silvana Conti – Between times
Dal 14 luglio al 05 agosto 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE
Faenza, Voltone Della Molinella, 4/6, (Ravenna)
Faenza, Voltone Della Molinella, 4/6, (Ravenna)
Orario di apertura
martedì, giovedì, sabato e domenica 10-12/ 16-1 - Apertura straordinaria ore 21-23 martedì 17, giovedì 19 martedì 24 e giovedì 26 luglio 2007
Vernissage
14 Luglio 2007, ore 18
Autore
Curatore