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Silvano Bruscella – Cyborg
Pitture e disegni dell’artista con interventi di Roberto Sarzi Amadè (fotografie da una performance di Bruscella) e la performance di Elena Cota. Musiche: Trama afonA
Comunicato stampa
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La cultura letteraria aveva ripetutamente evocato “la figura dell’uomo artificiale, che può essere ricondotta ai miti greci di Talos (l’uomo di bronzo) e di Galatea, in periodo ellenistico. L’epoca moderna fu affascinata dagli automi, al punto che sia Cartesio che Leibniz e Pascal si posero il problema di un essere umano meccanico”. Il tentativo di Charles Babbage di creare una macchina per il calcolo, nel 1829, avrebbe potuto cambiare il corso della storia della tecnologia se fosse stato coronato da successo. Nella prima metà del XX secolo alcune opere di letteratura, trattando il tema degli esseri umani artificiali, sono il primo sintomo di un più profondo turbamento, cioè la domanda se l’Universo sia una macchina o uno spirito. Tutti questi sforzi di affrontare l’argomento, sarebbero rimasti in una zona d’ombra, a metà tra la scienza e la fantascienza, se non fosse stato per i cambiamenti indotti dalla Seconda Guerra Mondiale. Per l’esercito, il corpo umano, diviene il risultato dell’addestramento alla sopravvivenza in condizioni estreme, per vincere l’abuso di autorità, per combattere il sonno, la paura e il rimpianto, usando farmaci che consentano di “uccidere con il sorriso”. Il soldato non solo rappresenta il primo vero cyborg, “ma è anche l’esempio di come si possa migliorare il proprio corpo per svolgere compiti specifici al servizio di una multinazionale”. In conclusione, l’essere umano può essere considerato un cyborg, non dal momento in cui usa ogni sorta di dispositivo per migliorare la propria vita (abiti, scarpe, occhiali, bicicletta o automobile), ma quando tende ad integrare componenti esterne, per espandere le funzioni che autoregolano il corpo e potenziano le prestazioni cosiddette normali, attraverso soluzioni tecniche e tecnologiche che hanno la funzione di migliorare gli attributi fisici originari. Considero il cyborg l’ultimo anello della “catena evolutiva umana”, pur non essendo il risultato di lenti cambiamenti generazionali, bensì un veloce processo sollecitato dalle fiction televisive e dagli interessi della globalizzazione instancabili lavoratori), riflettendo sui cambiamenti di una società ossessionata dal consumo e dalla perfezione fisica, nella quale l’uomo è disposto ad autoregolarsi, per rispondere con maggior efficienza alle esigenze produttive.
Silvano Bruscella
Silvano Bruscella
18
aprile 2008
Silvano Bruscella – Cyborg
Dal 18 al 21 aprile 2008
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
SOTTOVUOTO
Milano, Viale Monza, 76, (Milano)
Milano, Viale Monza, 76, (Milano)
Orario di apertura
dalle 14 alle 20
Vernissage
18 Aprile 2008, dalle 18.30 alle 22.30 con performance alle 21.30
Sito web
www.foa.it
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