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Silvano Bulgari – Statue Titolate
Un incontro tra lo scultore e orafo italiano di fama internazionale e Pierpaolo Venier, che firma l’allestimento. Il salone del medievale Palazzo della Ragione è attraversato dalla suggestione delle parole, proiettate in fasci luminosi sul pavimento, quasi un “vocabolario” per ciascuna statua. Una breccia aperta tra il concetto e la forma, l’idea e la materia.
Comunicato stampa
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Apre al Palazzo della Ragione di Mantova il 9 maggio la mostra di Silvano Bulgari Statue titolate, promossa dal Comune di Mantova e organizzata dall’Associazione Culturale ART-is e da Talent Skout.
Un incontro tra lo scultore e orafo italiano di fama internazionale e Pierpaolo Venier, che firma l’allestimento. Il salone del medievale Palazzo della Ragione è attraversato dalla suggestione delle parole, proiettate in fasci luminosi sul pavimento, quasi un “vocabolario” per ciascuna statua. Una breccia aperta tra il concetto e la forma, l’idea e la materia.
Il rassicurante legame tra significante e significato viene esplorato, dissolto e riannodato attraverso nuovi nessi, nel confronto tra le sculture e le parole evocate a partire dai loro titoli, rivelando la molteplicità di contenuti che abita lo spazio fra pensiero e rappresentazione.
Opere create attraverso una tecnica magistrale (ogni pezzo è un unicum, realizzato con l’antico procedimento della cera persa), in cui si fondono il ricordo della scultura classica e le linee dell’Art Nouveau, passando per la lezione dei grandi maestri rinascimentali. E nuove tecnologie, che spesso hanno contribuito a svuotare l’espressione artistica della sua preziosa componente di manualità artigianale. Due linguaggi all’apparenza antitetici dialogano rafforzandosi a vicenda in un allestimento capace di visualizzare gli echi letterari, mitologici e filosofici che nutrono l’ispirazione dell’artista.
Feroce – mente – sorgente sono le parole in libertà associate al titolo La sete del male che vanno a circondare, a “comprendere”, la figura di un assetato demone che tenta di abbeverarsi a un’acquasantiera, ma nel momento in cui accosta le labbra all’acqua questa si trasforma in ghiaccio.
L’inconciliabilità degli opposti può trasformarsi in sintesi. In Amor vincit omnia un angelo e un demone si abbracciano su un piedistallo composto da libri, il sapere è calpestato, le ali cadute sono abbandonate ai loro piedi: vincere – perdere – tutto – non sapere – volare.
Ancora nel segno della dualità la potente, inquietante crocifissione intitolata Finalmente uomo: uno scheletro umano, di prodigiosa perfezione nei dettagli, inchiodato su una grande e spoglia croce di legno. Fine – uomo – dio – solo.
I titoli di opere quali Deianira e Lilith rimandano ai mille volti dell’eterno femminino, così come le parole che le accompagnano: donna – compagna – strega – fedeltà – vendetta – libertà.
Un bambino che - come un’Alice attraverso lo specchio - varca un grande orologio, racconta Il senso del tempo, l’esperienza sensoriale di un passaggio verso l’altrove, in uno degli inediti presentati in occasione della mostra.
Cifre interpretative, schegge di senso, riflesse anche nei gioielli-scultura che fanno parte della produzione dell’artista: il titolo rimane immutato, ma le grandi statue in bronzo si trasformano in sculture da indossare, veri e propri capolavori di arte orafa in cui Bulgari sperimenta, oltre alle pietre preziose e ai materiali più tradizionali, nuovi elementi come le meteoriti, con le quali ottiene risultati di grande raffinatezza ed eleganza.
Statue titolate verrà riproposta in altre prestigiose sedi italiane tra il 2009 e il 2010. La prima tappa prevista è Varenna, nell’estate 2009, nella splendida cornice di Villa Monastero.
Un incontro tra lo scultore e orafo italiano di fama internazionale e Pierpaolo Venier, che firma l’allestimento. Il salone del medievale Palazzo della Ragione è attraversato dalla suggestione delle parole, proiettate in fasci luminosi sul pavimento, quasi un “vocabolario” per ciascuna statua. Una breccia aperta tra il concetto e la forma, l’idea e la materia.
Il rassicurante legame tra significante e significato viene esplorato, dissolto e riannodato attraverso nuovi nessi, nel confronto tra le sculture e le parole evocate a partire dai loro titoli, rivelando la molteplicità di contenuti che abita lo spazio fra pensiero e rappresentazione.
Opere create attraverso una tecnica magistrale (ogni pezzo è un unicum, realizzato con l’antico procedimento della cera persa), in cui si fondono il ricordo della scultura classica e le linee dell’Art Nouveau, passando per la lezione dei grandi maestri rinascimentali. E nuove tecnologie, che spesso hanno contribuito a svuotare l’espressione artistica della sua preziosa componente di manualità artigianale. Due linguaggi all’apparenza antitetici dialogano rafforzandosi a vicenda in un allestimento capace di visualizzare gli echi letterari, mitologici e filosofici che nutrono l’ispirazione dell’artista.
Feroce – mente – sorgente sono le parole in libertà associate al titolo La sete del male che vanno a circondare, a “comprendere”, la figura di un assetato demone che tenta di abbeverarsi a un’acquasantiera, ma nel momento in cui accosta le labbra all’acqua questa si trasforma in ghiaccio.
L’inconciliabilità degli opposti può trasformarsi in sintesi. In Amor vincit omnia un angelo e un demone si abbracciano su un piedistallo composto da libri, il sapere è calpestato, le ali cadute sono abbandonate ai loro piedi: vincere – perdere – tutto – non sapere – volare.
Ancora nel segno della dualità la potente, inquietante crocifissione intitolata Finalmente uomo: uno scheletro umano, di prodigiosa perfezione nei dettagli, inchiodato su una grande e spoglia croce di legno. Fine – uomo – dio – solo.
I titoli di opere quali Deianira e Lilith rimandano ai mille volti dell’eterno femminino, così come le parole che le accompagnano: donna – compagna – strega – fedeltà – vendetta – libertà.
Un bambino che - come un’Alice attraverso lo specchio - varca un grande orologio, racconta Il senso del tempo, l’esperienza sensoriale di un passaggio verso l’altrove, in uno degli inediti presentati in occasione della mostra.
Cifre interpretative, schegge di senso, riflesse anche nei gioielli-scultura che fanno parte della produzione dell’artista: il titolo rimane immutato, ma le grandi statue in bronzo si trasformano in sculture da indossare, veri e propri capolavori di arte orafa in cui Bulgari sperimenta, oltre alle pietre preziose e ai materiali più tradizionali, nuovi elementi come le meteoriti, con le quali ottiene risultati di grande raffinatezza ed eleganza.
Statue titolate verrà riproposta in altre prestigiose sedi italiane tra il 2009 e il 2010. La prima tappa prevista è Varenna, nell’estate 2009, nella splendida cornice di Villa Monastero.
09
maggio 2009
Silvano Bulgari – Statue Titolate
Dal 09 maggio al 05 luglio 2009
fotografia
Location
PALAZZO DELLA RAGIONE
Mantova, Piazza Erbe, (Mantova)
Mantova, Piazza Erbe, (Mantova)
Orario di apertura
ore 10-13 / 16-19 (chiuso il lunedì e martedì)
Sito web
www.silvanobulgari.it
Ufficio stampa
COMEDIA
Autore