Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Silvano Costanzo – Vuoti a vendere
L’origine del lavoro di Costanzo è il gioco, capace di ridarci il senso della libertà, il senso della scommessa, il senso di poter vincere o perdere le partite che il destino ci riserva. Il gioco, oggi più che mai, interpreta l’esigenza di un rifugio che ci protegga dalle lusinghe e dalle delusioni della “società dell’immagine”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quando la costruirono, oltre un secolo fa, la concepirono come un baluardo contro le invasioni dal mare. Adesso, è diventata una “fortezza di latta”. O almeno, lo sarà per tutto il tempo in cui le sue ampie sale ospiteranno la mostra di un artista inconsueto: Silvano Costanzo.
La sua ultima performance, dal titolo “Vuoti a vendere”, che va in scena nella Fortezza del Mare, a Palmaria, è una mostra venata di ironica follia, allestita con semplici lattine vuote, bizzarra, coloratissima e intrigante come l’isola che la ospita.
Animate dalla fantasia artistica di Silvano Costanzo, le lattine vuote, dipinte con colori “sgargianti”, vanno a comporre sette grandi installazioni che riescono a creare atmosfere surreali e stranianti tra le secolari mura della Fortezza: rossi binari solcati da esili ruote, tappeti di specchi geometrici, tavoli imbanditi di tele dipinte, cascate e intrecci di aste multicolori, nidi in cui vengono covate improbabili uova, e poi altari, neon, skyline di lattine, e una video-storia che coniuga poesia con impegno civile.
Le lattine vuote e dipinte sono, insieme, una metafora della società dell’immagine (solo esteriorità) e del destino stesso di Palmaria, un’isola che i vincoli del demanio militare hanno salvato negli anni del boom edilizio e che ora può aprirsi, quasi incontaminata, a un futuro sul quale gravano però ancora diverse incognite.
La mostra ha la curatela di Marisa Vescovo e si avvale della collaborazione della galleria torinese Gagliardi Art System (www.gasart.it)
SILVANO COSTANZO. Giornalista, scrittore, storico del Novecento, autore di testi teatrali, è un artista-intellettuale dalla personalità poliedrica. La sua ricerca è dedicata alle comunicazioni espressive, cioè ai linguaggi, nelle loro diverse forme. La sua attività artistica, che per diversi anni ha privilegiato la pittura, è ora inserita in un caleidoscopio espressivo che, oltre alle tele, utilizza svariati (e anche bizzarri) strumenti artistici. La sua è una sorta di “arte totale” composta da un métissage di linguaggi che sottolinea la formazione culturale complessa dell’artista e che utilizza l’ironia come filo conduttore.Vive e lavora a Torino.
La sua ultima performance, dal titolo “Vuoti a vendere”, che va in scena nella Fortezza del Mare, a Palmaria, è una mostra venata di ironica follia, allestita con semplici lattine vuote, bizzarra, coloratissima e intrigante come l’isola che la ospita.
Animate dalla fantasia artistica di Silvano Costanzo, le lattine vuote, dipinte con colori “sgargianti”, vanno a comporre sette grandi installazioni che riescono a creare atmosfere surreali e stranianti tra le secolari mura della Fortezza: rossi binari solcati da esili ruote, tappeti di specchi geometrici, tavoli imbanditi di tele dipinte, cascate e intrecci di aste multicolori, nidi in cui vengono covate improbabili uova, e poi altari, neon, skyline di lattine, e una video-storia che coniuga poesia con impegno civile.
Le lattine vuote e dipinte sono, insieme, una metafora della società dell’immagine (solo esteriorità) e del destino stesso di Palmaria, un’isola che i vincoli del demanio militare hanno salvato negli anni del boom edilizio e che ora può aprirsi, quasi incontaminata, a un futuro sul quale gravano però ancora diverse incognite.
La mostra ha la curatela di Marisa Vescovo e si avvale della collaborazione della galleria torinese Gagliardi Art System (www.gasart.it)
SILVANO COSTANZO. Giornalista, scrittore, storico del Novecento, autore di testi teatrali, è un artista-intellettuale dalla personalità poliedrica. La sua ricerca è dedicata alle comunicazioni espressive, cioè ai linguaggi, nelle loro diverse forme. La sua attività artistica, che per diversi anni ha privilegiato la pittura, è ora inserita in un caleidoscopio espressivo che, oltre alle tele, utilizza svariati (e anche bizzarri) strumenti artistici. La sua è una sorta di “arte totale” composta da un métissage di linguaggi che sottolinea la formazione culturale complessa dell’artista e che utilizza l’ironia come filo conduttore.Vive e lavora a Torino.
02
luglio 2006
Silvano Costanzo – Vuoti a vendere
Dal 02 al 23 luglio 2006
arte contemporanea
Location
FORTEZZA DEL MARE
Portovenere, Via Portovenere, (La Spezia)
Portovenere, Via Portovenere, (La Spezia)
Orario di apertura
10-18
Vernissage
2 Luglio 2006, ore 11-18
Sito web
www.gasart.it
Autore
Curatore