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Silvano Spelta – I contenuti dell’apparenza
Ecco una pittura acida, urticante, disincantata. Una pittura efficace nella sua sostanza d’immagine, quasi un gesto essenziale e sgarbato che somiglia allo schiaffo benefico che il soccorritore somministra a una persona svenuta.
Comunicato stampa
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Ecco una pittura acida, urticante, disincantata. Una pittura efficace nella sua sostanza d'immagine, quasi un gesto essenziale e sgarbato che somiglia allo schiaffo benefico che il soccorritore somministra a una persona svenuta-
Silvano Spelta, infatti, ci colpisce con la sua pittura direttamente in viso, cerca il risveglio diretto della nostra attenzione assopita, ci mostra brutalmente l'essenza che si nasconde nell'apparenza, e denuncia il vuoto che sta dietro alle patine di plastica delle milanodabere e delle viedellaspiga, alle teche eccessive del lusso e del glamour in questa nostra città (in questo nostro mondo) di valori distorti e infondati.
Ci mostra la luce cruda dell'effimero che rimbalza dai riflessi delle insegne e delle vetrine, si frantuma e si ricompone in un intreccio inestricabile tra realtà e finzione, nella miseria morale e nel cinismo che traspare dalla mistica contemporanea dell'ostentazione.
Parole grosse? Forse. In fondo si tratta solo di quadri. Pero' guardate con quale capacità di suggestione e di persuasione gli abiti di queste persone-manichini si volgono in vuota spoglia, in sudario, in assenza. Dove comincia la carne, dove finisce la plastica? Dov'e' finita la vita vera, ricoperta dagli ologrammi illusori della nostra città della moda? La pittura insomma qui e' metafora, e' affilata interpretazione morale. È il visivo che diventa assorta e preoccupata cultura dell'oggi.
Giorgio Seveso
Silvano Spelta, infatti, ci colpisce con la sua pittura direttamente in viso, cerca il risveglio diretto della nostra attenzione assopita, ci mostra brutalmente l'essenza che si nasconde nell'apparenza, e denuncia il vuoto che sta dietro alle patine di plastica delle milanodabere e delle viedellaspiga, alle teche eccessive del lusso e del glamour in questa nostra città (in questo nostro mondo) di valori distorti e infondati.
Ci mostra la luce cruda dell'effimero che rimbalza dai riflessi delle insegne e delle vetrine, si frantuma e si ricompone in un intreccio inestricabile tra realtà e finzione, nella miseria morale e nel cinismo che traspare dalla mistica contemporanea dell'ostentazione.
Parole grosse? Forse. In fondo si tratta solo di quadri. Pero' guardate con quale capacità di suggestione e di persuasione gli abiti di queste persone-manichini si volgono in vuota spoglia, in sudario, in assenza. Dove comincia la carne, dove finisce la plastica? Dov'e' finita la vita vera, ricoperta dagli ologrammi illusori della nostra città della moda? La pittura insomma qui e' metafora, e' affilata interpretazione morale. È il visivo che diventa assorta e preoccupata cultura dell'oggi.
Giorgio Seveso
02
dicembre 2008
Silvano Spelta – I contenuti dell’apparenza
Dal 02 dicembre 2008 al 12 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
Milano, Via Milazzo, 9, (Milano)
Milano, Via Milazzo, 9, (Milano)
Autore