Il giorno 28 ottobre alle ore 18.00 presso Milly Pozzi Arte Contemporanea verrà inaugurata la mostra personale di Silvia Amodio, ANIMALItà. L’artista milanese vi espone il video omonimo e una serie di circa 40 immagini realizzate nell’arco di dieci anni dal 1994 ad oggi.
Si tratta di multipli fotografici (1/20) realizzati con tecniche assai raffinate, come la stampa a gelatina d’argento su carta baritata o emulsioni fotografiche su carta da incisione. Ogni immagine è incorniciata personalmente dall’autrice con cornici artigianali, una delle quali ricoperta di foglia d’oro.
Soggetto fisso di Silvia Amodio gli animali, il loro sguardo, la loro intensità espressiva, che sembra ricambiare l’attenzione interessata del fotografo con una presenza altrettanto consapevole. Insomma, reciprocità: la Amodio, laureata in filosofia con una tesi sulle competenze linguistiche dei delfini, coltiva da sempre in parallelo l’attività creativa e quella scientifica, collegando queste due dimensioni, apparentemente così diverse, attraverso lo strumento, specialmente sensibile, della fotografia.
La mostra, a cura di Martina Corgnati, sarà accompagnata da un catalogo con testi dell’autrice e della curatrice, che, nel testo in catalogo, fra l’altro, annota: “le sue immagini permettono all’animale di ricambiare lo sguardo. Si presenta così una specie di mondo alla rovescia: non l’animale per il piacere che ci dà, per il nostro esclusivo e onnipotente punto di vista su di lui, ma per come i suoi occhi potrebbero vederci, per la sua posizione nel mondo.”

SILVIA AMODIO nasce a Milano il 3 febbraio 1968. Si laurea in filosofia con una tesi, svolta alle isole Hawaii, sulle competenze linguistiche dei delfini. Collabora come giornalista free-lance con settimanali e mensili (Famiglia Cristiana, Airone, D la Repubblica delle Donne, l’Espresso, Mondo Sommerso, New Age), scrivendo sempre di animali e accompagnando gli articoli con le sue foto.Ha collaborato per un anno alla rubrica ZOO dell’Espresso e ha lavorato all’Enciclopedia del gatto della De Agostini.
Negli ultimi tempi la fotografia d’autore è divenuta la sua occupazione principale.
Nel maggio 2000 ha organizzato un convegno interdisciplinare con studiosi provenienti da tutto il mondo sui delfini e la comunicazione, in collaborazione con il Cnr.
Hanno parlato del suo lavoro varie riviste tra cui Photo, Stop, That’s art, New Age, Repubblica (Toscana), l’Espresso, Anna, Arte Mondadori, Specchio, e trasmissioni televisive e radiofoniche:Geo e Geo (rai 3), National Geographic Channel, Mediolanum, tg 3 Toscana, Radio Svizzera, Rtl, Radio 2 e Radio Vaticana.
Recentemente ha realizzato un’animazione con la quale partecipa a congressi e festival.
Ha firmato una linea di biglietti per la casa editrice di Smemoranda e sta lavorando al prossimo calendario LAV.
A proposito delle sue fotografie scrive: “Ritrarre gli animali significa per me entrare in sintonia con loro, riuscire a prevederne i comportamenti. Non scatto a ripetizione confidando nella fortuna, preferisco attendere, anche un giorno intero, l’espressione che mi piace. Così il tempo acquista un valore importante, è parte della fotografia stessa, impone la riflessione. E l’attesa assume un significato romantico.”