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Silvia Amodio – Deo Gratias
Silvia Amodio è la fotografa, giornalista e interprete di un emozionante viaggio per immagini svolto in Burkina Faso. I ritratti dei protagonisti dei suoi scatti, mostrano la dignità di un popolo che vive in uno dei luoghi più difficili del pianeta.
Comunicato stampa
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Silvia Amodio è la fotografa, giornalista e straordinaria interprete di un emozionante viaggio per immagini svolto in Burkina Faso.
Dalle sue immagini emerge una forza espressiva incredibile, i ritratti dei protagonisti dei suoi scatti, mostrano la dignità di un popolo che vive in uno dei luoghi più difficili del pianeta, uno dei più poveri in assoluto con tutte le problematiche connesse, relative ai problemi sanitari, all’analfabetismo e ad una bassa aspettativa di vita.
Silvia Amodio, considerata a ragione come una delle più autorevoli rappresentati del mondo della fotografia italiana, ha saputo rappresentare un intero popolo attraverso i volti e gli sguardi dei suoi abitanti, mostrando e dimostrando la dignità e al tempo stesso la bellezza dell’animo umano. Non è un caso che nonostante la situazione drammatica qui si respira anche aria di cultura e tradizioni, ospitando spesso eventi di rilievo internazionale. Il racconto fotografico di Silvia Amodio passa prima di tutto dal cuore dell’artista che ha ritratto un popolo con la delicatezza e la sensibilità di chi, in primo luogo, rispetta la condizione umana e ne assimila inevitabilmente i valori che sono propri delle persone oneste.
Silvia in principio ha voluto farsi accettare, rendendosi complice di un momento, di una situazione, un attimo in cui l’accettazione diviene dialogo, un sottile filo di rispetto reciproco che si evince dagli scatti che oggi possiamo ammirare.
Dal Burkina Faso dunque raccogliamo una testimonianza importante dove la povertà è padrona assoluta e non consente di alzare la testa ma con la consapevolezza che la dignità, sottolineata dalla sensibilità di Silvia Amodio, non gli fa chinare la testa. Dopo tutto aveva forse ragione Fëdor Dostoevskij quando affermava che la “delicatezza e dignità non s’imparano dal maestro di ballo ma alla scuola del cuore”, solo con queste premesse dobbiamo dare atto a Silvia Amodio del capolavoro che ha realizzato testimoniando per sempre la tragedia umana attraverso i volti della dignità e della speranza. A cura di Alberto Moioli
Dalle sue immagini emerge una forza espressiva incredibile, i ritratti dei protagonisti dei suoi scatti, mostrano la dignità di un popolo che vive in uno dei luoghi più difficili del pianeta, uno dei più poveri in assoluto con tutte le problematiche connesse, relative ai problemi sanitari, all’analfabetismo e ad una bassa aspettativa di vita.
Silvia Amodio, considerata a ragione come una delle più autorevoli rappresentati del mondo della fotografia italiana, ha saputo rappresentare un intero popolo attraverso i volti e gli sguardi dei suoi abitanti, mostrando e dimostrando la dignità e al tempo stesso la bellezza dell’animo umano. Non è un caso che nonostante la situazione drammatica qui si respira anche aria di cultura e tradizioni, ospitando spesso eventi di rilievo internazionale. Il racconto fotografico di Silvia Amodio passa prima di tutto dal cuore dell’artista che ha ritratto un popolo con la delicatezza e la sensibilità di chi, in primo luogo, rispetta la condizione umana e ne assimila inevitabilmente i valori che sono propri delle persone oneste.
Silvia in principio ha voluto farsi accettare, rendendosi complice di un momento, di una situazione, un attimo in cui l’accettazione diviene dialogo, un sottile filo di rispetto reciproco che si evince dagli scatti che oggi possiamo ammirare.
Dal Burkina Faso dunque raccogliamo una testimonianza importante dove la povertà è padrona assoluta e non consente di alzare la testa ma con la consapevolezza che la dignità, sottolineata dalla sensibilità di Silvia Amodio, non gli fa chinare la testa. Dopo tutto aveva forse ragione Fëdor Dostoevskij quando affermava che la “delicatezza e dignità non s’imparano dal maestro di ballo ma alla scuola del cuore”, solo con queste premesse dobbiamo dare atto a Silvia Amodio del capolavoro che ha realizzato testimoniando per sempre la tragedia umana attraverso i volti della dignità e della speranza. A cura di Alberto Moioli
12
marzo 2016
Silvia Amodio – Deo Gratias
Dal 12 al 21 marzo 2016
fotografia
Location
COMUNE DI ARCORE
Arcore, Largo Vincenzo Vela, 1, (Monza E Brianza)
Arcore, Largo Vincenzo Vela, 1, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 tranne la domenica
Sabato solo al mattino
Vernissage
12 Marzo 2016, h 17.30
Autore
Curatore