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Silvia Ceffa / Jacopo Ricciardi – Dialoghi d’arte…Pensieri…Emozioni…Identità
Silvia Ceffa e Jacopo Ricciardi riuniscono in un dialogo degli opposti la pittura dell’action painting e l’esperienza tattile dei pastelli in una tensione tra diverse materie, spazi, colori, manipolazioni.
I due artisti scelgono una visione astratta che vuole ricreare una nuova natura, l’una interiore, l’altro esterna.
Comunicato stampa
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Silvia Ceffa e Jacopo Ricciardi riuniscono in un dialogo degli opposti la pittura dell'action painting e l'esperienza tattile dei pastelli in una tensione tra diverse materie, spazi, colori, manipolazioni.
I due artisti scelgono una visione astratta che vuole ricreare una nuova natura, l'una interiore, l'altro esterna.
Silvia Ceffa presenta uno spazio astratto assorbente, lieve e pressante, legato in prevalenza a un'intimità coinvolgente che fa di ogni dipinto un mondo sentimentale compiuto, pronto ad essere svelato.
L’artista ci dice che ognuna delle opere è legata fortemente all’esperienza personale che l’ha generata. È quindi un diario che salva una luce interiore estratta dalle profondità di una vita.
Ecco perché il suo lavoro è inizialmente metodico e si attua in un'attenta preparazione dei colori e dei fondi - neri, bianchi o animati da sfumature - e soprattutto viene generato in prima istanza da un titolo che in poche parole raccoglie in una scintilla la verve dell'azione pittorica. L'artista lavora a terra e gira intorno al quadro vorticando di gesti e lanciando il colore.
Per Jacopo Ricciardi l'astrazione è un processo che porta a nuovi paesaggi, nuove tracce, nuovi ricordi, nuove formazioni. L'immagine reale, mossa da una costruzione astratta, a volte si mostra evidente, altre resta appena percettibile. Una costruzione visiva si svela in uno spazio esterno, aereo, naturale. C'è un'aspirazione alla luce nei colori manipolati direttamente sul foglio, nel loro penetrarsi in accordo o in competizione tra loro. Una luce che vive lì desiderosa di rivelare forme e distanze in un percorso di paesaggi mentali.
Se l'opera conclusa è per Silvia Ceffa una pacificante armonia di respiro, per Jacopo Ricciardi essa mostra un panorama liberato di luce.
Per Silvia Ceffa un mondo di rispondenze e di dialogo si genera dal solidificarsi della pittura acrilica su fogli di carta da spolvero che si ondulano nella trappola sensoriale pittorica che risale fino al gesto dell'artista.
Jacopo Ricciardi crea con la polvere di pigmenti puri delle superfici senza asperità dove la luce naturale dell'ambiente viene assorbita insieme allo sguardo dello spettatore per penetrare nello spazio dell'immagine che si crea in quell'istante.
I due artisti scelgono una visione astratta che vuole ricreare una nuova natura, l'una interiore, l'altro esterna.
Silvia Ceffa presenta uno spazio astratto assorbente, lieve e pressante, legato in prevalenza a un'intimità coinvolgente che fa di ogni dipinto un mondo sentimentale compiuto, pronto ad essere svelato.
L’artista ci dice che ognuna delle opere è legata fortemente all’esperienza personale che l’ha generata. È quindi un diario che salva una luce interiore estratta dalle profondità di una vita.
Ecco perché il suo lavoro è inizialmente metodico e si attua in un'attenta preparazione dei colori e dei fondi - neri, bianchi o animati da sfumature - e soprattutto viene generato in prima istanza da un titolo che in poche parole raccoglie in una scintilla la verve dell'azione pittorica. L'artista lavora a terra e gira intorno al quadro vorticando di gesti e lanciando il colore.
Per Jacopo Ricciardi l'astrazione è un processo che porta a nuovi paesaggi, nuove tracce, nuovi ricordi, nuove formazioni. L'immagine reale, mossa da una costruzione astratta, a volte si mostra evidente, altre resta appena percettibile. Una costruzione visiva si svela in uno spazio esterno, aereo, naturale. C'è un'aspirazione alla luce nei colori manipolati direttamente sul foglio, nel loro penetrarsi in accordo o in competizione tra loro. Una luce che vive lì desiderosa di rivelare forme e distanze in un percorso di paesaggi mentali.
Se l'opera conclusa è per Silvia Ceffa una pacificante armonia di respiro, per Jacopo Ricciardi essa mostra un panorama liberato di luce.
Per Silvia Ceffa un mondo di rispondenze e di dialogo si genera dal solidificarsi della pittura acrilica su fogli di carta da spolvero che si ondulano nella trappola sensoriale pittorica che risale fino al gesto dell'artista.
Jacopo Ricciardi crea con la polvere di pigmenti puri delle superfici senza asperità dove la luce naturale dell'ambiente viene assorbita insieme allo sguardo dello spettatore per penetrare nello spazio dell'immagine che si crea in quell'istante.
08
settembre 2011
Silvia Ceffa / Jacopo Ricciardi – Dialoghi d’arte…Pensieri…Emozioni…Identità
Dall'otto al 30 settembre 2011
arte contemporanea
Location
L’ORIGINALE
Milano, Via Luigi Rossari, 5, (Milano)
Milano, Via Luigi Rossari, 5, (Milano)
Orario di apertura
Mercoledì – Sabato dalle 15.00 alle 18.00
Vernissage
8 Settembre 2011, h 18
Autore