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Silvia Fiorentino – Poesia come misura dell’esattezza di vita
Un percorso tra pittura e ceramiche strutturato dall’artista intorno al tema della poesia. Una sinfonia di immagini e poesia.
Comunicato stampa
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Il concetto fondamentale di questa nuova mostra di Silvia Fiorentino alla Galleria Papini è la poesia.
Centrale nella produzione di Silvia, la poesia è esattezza e libertà, e coincide con la vita: da ciò il titolo, che evidenzia questa essenzialità della poesia per l’arte e la vita dell’artista.
L’esordio del percorso, strutturato come una sinfonia in tre “movimenti” legati tra loro, è affidato agli acquerelli di piccolo formato, da considerare poesie essi stessi: un’elegia di colori e sentimenti che rappresentano il contatto tra corpi di ogni sesso età razza genere specie.
Contatto e esattezza sono le parole che danno forma a queste immagini di incontri tra corpi diversi che creano affettività e scambio, nella ricerca di una zona franca dove le parti si danno per avere qualcosa che non è di nessuno ed è di entrambi: qui nasce la poesia.
L’esattezza è anche ciò che dà a questi incontri il loro vero valore: abbracci, baci, corpi che si avvicinano… Gesti di incontro che diventano poesia dello sguardo.
La libertà e la gioia di questi gesti si ritrova nel colore, nella trasparenza vivace dell’acquerello, esaltato dai passepartout (voluti, mi piace sottolinearlo, da Silvia stessa, artista sempre attenta e raffinata nell’allestimento delle sue esposizioni).
Il secondo movimento della mostra sono le sculture, dove si evolve la zona franca dell’incontro e non esistono più un io e un tu.
Il contatto non si controlla più, facendo nascere legami naturali e cose inaspettate: l’esattezza della poesia lascia spazio ad altro.
I corpi si uniscono e si trasformano, dando forma a un altro concetto che è la metamorfosi: le madri con bambino tornano ad essere un sol corpo, le chiome di donna diventano cascate o frondosi rami di piante. La metamorfosi da luogo all’inaspettato.
L’acquerello è poesia dell’incontro, la scultura è metamorfosi del contatto: le opere dialogano in un simposio poetico. Cambiano anche i colori: alla vivacità cangiante della pittura risponde l’avorio della ceramica.
Partendo dall’esattezza della poesia, in queste sculture si è compiuto un capovolgimento: il contatto lascia spazio alla trasformazione, la regola alla libertà di essere e di divenire.
Il divenire si conclude circolarmente su altri acquerelli, terzo movimento di questa sinfonia poetica sull’incontro, che ci evocano l’ultima parola chiave: la corrispondenza.
Questi acquerelli sono però diversi, più grandi e citano le statue con precisione: se prima l’esattezza del contatto dipinto lasciava spazio all’indefinito della metamorfosi plastica, ora il corpo metamorfico corrisponde con esatta precisione all’immagine dipinta.
La corrispondenza tra le opere ha dato vita a questo percorso iconografico che, snodandosi in variazioni di pensieri e tecnica, ci riporta al contatto: il legame – evocativo e iconografico – tra acquerelli e sculture lascia dietro di sé una traccia e proprio tale corrispondenza chiude il cerchio riportandoci alla poesia dell’acquerello, punto di partenza e di arrivo con cui torna anche il colore.
Pensieri e immagini sono dunque la stessa cosa: Poesia.
La poesia è il leitmotiv della sinfonia sull’incontro, in immagini e pensieri, messa in scena in queste stanze da Silvia Fiorentino, dove ha preso forma la corrispondenza di forma e rappresentazione, di colori e bianco, di esattezza e indefinito, di Arte e Vita.
Il catalogo dell’esposizione è uno splendido libro d’artista (stampato dalle edizioni Affinità Elettive di Valentina Conti) pensato dall'artista come parte integrante del progetto espositivo: alle foto delle opere esposte, accompagnate da alcune righe di chi scrive, si unisce un intervento diretto dell’artista, una piastra in ceramica applicata in copertina, pensata ed eseguita in sintonia con le opere della mostra. (Marco Tarsetti)
Cenni biografici:
Silvia Fiorentino è nata a Milano, ma da tantissimi anni vive e lavora ad Ancona. E’ una artista che ha operato in questi anni con progetti molto impegnativi nella pittura e scultura, con installazioni, disegni, artigianato artistico e poesia. Da sempre il suo interesse si e' indirizzato alla complessità soggettiva ed intima del processo creativo più che la compiutezza formale dell’oggetto creato. Negli anni ha approfondito il rapporto del femminile con la società contemporanea.
Dal 1987 ad oggi ha un lunghissimo ed importante percorso biografico con eccellenti mostre sia in Italia che all’estero. Ha partecipato alla Biennale di Venezia 1999.
Ha ideato e curato Metodo effe, progetto per una via femminile alla esplorazione dei processi creativi nella vita e nell’arte ( promosso dall’Assessorato Pari Opportunità Ancona).
Ha fondato nel 1992 insieme a Roberto Lucca Taroni lo studio Branco che si è contraddistinto sin dall’inizio per la molteplicità dei suoi ambiti operativi (architettura, exhibit design, forniture design, multimedia, video, scenografia). Si è occupata di una sezione all’interno dello studio Progetti no profit (Laboratorio permanente di design-MAPP Museo Arte Paolo Pini/Milano; Unità architettonica polifunzionale- Centro di Prima Accoglienza/Milano). Ha collaborato ad Ancona con l’Università delle Marche, Dipartimento di ingegneria, per uno studio artistico ed installativo destinato ad una zona di Ancona maquette e testi a cura del prof. Gianluigi Mondaini, docente di architettura al politecnico di Ancona.
Centrale nella produzione di Silvia, la poesia è esattezza e libertà, e coincide con la vita: da ciò il titolo, che evidenzia questa essenzialità della poesia per l’arte e la vita dell’artista.
L’esordio del percorso, strutturato come una sinfonia in tre “movimenti” legati tra loro, è affidato agli acquerelli di piccolo formato, da considerare poesie essi stessi: un’elegia di colori e sentimenti che rappresentano il contatto tra corpi di ogni sesso età razza genere specie.
Contatto e esattezza sono le parole che danno forma a queste immagini di incontri tra corpi diversi che creano affettività e scambio, nella ricerca di una zona franca dove le parti si danno per avere qualcosa che non è di nessuno ed è di entrambi: qui nasce la poesia.
L’esattezza è anche ciò che dà a questi incontri il loro vero valore: abbracci, baci, corpi che si avvicinano… Gesti di incontro che diventano poesia dello sguardo.
La libertà e la gioia di questi gesti si ritrova nel colore, nella trasparenza vivace dell’acquerello, esaltato dai passepartout (voluti, mi piace sottolinearlo, da Silvia stessa, artista sempre attenta e raffinata nell’allestimento delle sue esposizioni).
Il secondo movimento della mostra sono le sculture, dove si evolve la zona franca dell’incontro e non esistono più un io e un tu.
Il contatto non si controlla più, facendo nascere legami naturali e cose inaspettate: l’esattezza della poesia lascia spazio ad altro.
I corpi si uniscono e si trasformano, dando forma a un altro concetto che è la metamorfosi: le madri con bambino tornano ad essere un sol corpo, le chiome di donna diventano cascate o frondosi rami di piante. La metamorfosi da luogo all’inaspettato.
L’acquerello è poesia dell’incontro, la scultura è metamorfosi del contatto: le opere dialogano in un simposio poetico. Cambiano anche i colori: alla vivacità cangiante della pittura risponde l’avorio della ceramica.
Partendo dall’esattezza della poesia, in queste sculture si è compiuto un capovolgimento: il contatto lascia spazio alla trasformazione, la regola alla libertà di essere e di divenire.
Il divenire si conclude circolarmente su altri acquerelli, terzo movimento di questa sinfonia poetica sull’incontro, che ci evocano l’ultima parola chiave: la corrispondenza.
Questi acquerelli sono però diversi, più grandi e citano le statue con precisione: se prima l’esattezza del contatto dipinto lasciava spazio all’indefinito della metamorfosi plastica, ora il corpo metamorfico corrisponde con esatta precisione all’immagine dipinta.
La corrispondenza tra le opere ha dato vita a questo percorso iconografico che, snodandosi in variazioni di pensieri e tecnica, ci riporta al contatto: il legame – evocativo e iconografico – tra acquerelli e sculture lascia dietro di sé una traccia e proprio tale corrispondenza chiude il cerchio riportandoci alla poesia dell’acquerello, punto di partenza e di arrivo con cui torna anche il colore.
Pensieri e immagini sono dunque la stessa cosa: Poesia.
La poesia è il leitmotiv della sinfonia sull’incontro, in immagini e pensieri, messa in scena in queste stanze da Silvia Fiorentino, dove ha preso forma la corrispondenza di forma e rappresentazione, di colori e bianco, di esattezza e indefinito, di Arte e Vita.
Il catalogo dell’esposizione è uno splendido libro d’artista (stampato dalle edizioni Affinità Elettive di Valentina Conti) pensato dall'artista come parte integrante del progetto espositivo: alle foto delle opere esposte, accompagnate da alcune righe di chi scrive, si unisce un intervento diretto dell’artista, una piastra in ceramica applicata in copertina, pensata ed eseguita in sintonia con le opere della mostra. (Marco Tarsetti)
Cenni biografici:
Silvia Fiorentino è nata a Milano, ma da tantissimi anni vive e lavora ad Ancona. E’ una artista che ha operato in questi anni con progetti molto impegnativi nella pittura e scultura, con installazioni, disegni, artigianato artistico e poesia. Da sempre il suo interesse si e' indirizzato alla complessità soggettiva ed intima del processo creativo più che la compiutezza formale dell’oggetto creato. Negli anni ha approfondito il rapporto del femminile con la società contemporanea.
Dal 1987 ad oggi ha un lunghissimo ed importante percorso biografico con eccellenti mostre sia in Italia che all’estero. Ha partecipato alla Biennale di Venezia 1999.
Ha ideato e curato Metodo effe, progetto per una via femminile alla esplorazione dei processi creativi nella vita e nell’arte ( promosso dall’Assessorato Pari Opportunità Ancona).
Ha fondato nel 1992 insieme a Roberto Lucca Taroni lo studio Branco che si è contraddistinto sin dall’inizio per la molteplicità dei suoi ambiti operativi (architettura, exhibit design, forniture design, multimedia, video, scenografia). Si è occupata di una sezione all’interno dello studio Progetti no profit (Laboratorio permanente di design-MAPP Museo Arte Paolo Pini/Milano; Unità architettonica polifunzionale- Centro di Prima Accoglienza/Milano). Ha collaborato ad Ancona con l’Università delle Marche, Dipartimento di ingegneria, per uno studio artistico ed installativo destinato ad una zona di Ancona maquette e testi a cura del prof. Gianluigi Mondaini, docente di architettura al politecnico di Ancona.
25
maggio 2024
Silvia Fiorentino – Poesia come misura dell’esattezza di vita
Dal 25 maggio al 09 giugno 2024
arte contemporanea
Location
Associazione Culturale Galleria Papini
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (AN)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica ore 17 - 20
Vernissage
25 Maggio 2024, 18.00
Editore
Edizioni Affinità Elettive di Valentina Conti
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini